Sudamérica XV
Sudamérica XV (noto in inglese anche come South American Jaguars) è il nome assunto da una selezione internazionale sudamericana di rugby a 15 composta principalmente di giocatori provenienti dall'Argentina con integrazioni dal Cile, Uruguay e Paraguay[1] che, tra il 1980 e il 1984, disputò diversi incontri contro selezioni sudafricane, di cui 8 test match contro gli Springbok.
Sudamérica XV | ||||
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Fondazione | 1980 | |||
Federazione | Sudamérica Rugby | |||
Record presenze | Hugo Porta (8) | |||
Record punti | Hugo Porta (61) | |||
Esordio | ||||
Sudafrica 24-9 Sudamérica XV Johannesburg, 26 aprile 1980 | ||||
Migliore vittoria | ||||
Sudafrica 12-21 Sudamérica XV Bloemfontein, 3 aprile 1982 | ||||
Peggiore sconfitta | ||||
Sudafrica 50-18 Sudamérica XV Pretoria, 27 marzo 1982 |
Capitano della formazione era il mediano d'apertura argentino Hugo Porta, che disputò tutti gli 8 test match e detiene il record di punti marcati per tale selezione, 61; il primato di mete marcate appartiene a 10 giocatori, in quanto nessuno tra coloro che andarono a meta ne realizzò più d'una.
Degli 8 test match disputati dal Sudamérica XV, 6 si tennero in Sudafrica (Pretoria 2 incontri, poi Johannesburg, Durban, Bloemfontein e Città del Capo) e due in Sud America (Montevideo, in Uruguay, e Santiago del Cile).
Storia
modificaAlla fine degli anni settanta la federazione argentina fu invitata dai sudafricani a effettuare un tour nel loro Paese; le due selezioni nazionali si erano affrontate una sola volta in precedenza, nel 1965, in un incontro senza valenza di test match[1], ma nel 1980 il Sudafrica si trovava sotto bando internazionale dell'ONU per via della sua politica di apartheid; non fu quindi possibile all'Argentina affrontare gli Springbok[1][2], né ospitarli sul proprio terreno. La stessa Argentina, inoltre, che in quel periodo era retta dalla giunta militare capeggiata dal generale Videla, non aveva interesse a forzare l'embargo[3] per non avere problemi con l'ONU a causa delle varie denunce di sparizione degli oppositori politici del regime[3].
La soluzione adottata dalla federazione argentina fu quella di costituire una selezione continentale insieme ad altri Paesi ispanofoni dell'area rugbistica (Cile, Paraguay e Uruguay, da cui anche il nome di Hispanoamérica XV[1]). Nonostante la presenza delle altre tre federazioni, il nucleo forte della squadra fu quello dell'Argentina, la quale, oltre al capitano Hugo Porta, schierava diversi elementi che poi figurarono, anni dopo, nella Coppa del Mondo di rugby 1987 (Marcelo Campo, Diego Cash, Serafín Dengra, Rafael Madero, lo stesso Porta, mentre “Topo” Rodríguez, all'epoca ancora argentino, nel 1987 fu presente alla competizione con la maglia dell'Australia, e Marcelo Loffreda, seppur mai sceso in campo da giocatore nella massima rassegna internazionale, divenne allenatore della Nazionale e guidò l'Argentina al terzo posto assoluto alla Coppa del Mondo di rugby 2007).
Gli incontri
modificaNel 1980 si tennero 4 test match, due in Sudafrica (in maggio) e due in Sud America (in ottobre): il risultato fu di quattro vittorie a zero per i sudafricani; l'esordio fu un 9-24 a Johannesburg, preceduto da quattro incontri risoltisi in altrettante vittorie per i sudamericani contro Boland, Northern Free State, le Gazelles (l'Under-21 sudafricana) e il South Eastern State.
Allenatore della squadra era l'allora C.T. dell'Argentina, Rodolfo O'Reilly[4].
Dopo un'ulteriore vittoria contro il Western Province, il Sudamerica perse anche il secondo test match 9-18. Al ritorno in America meridionale il Sudafrica si impose 22-13 a Montevideo e, una settimana più tardi, a Santiago del Cile per 30-16.
La spedizione del marzo-aprile 1982 è quella che registrò al contempo il migliore e il peggiore risultato di sempre della selezione sudamericana: alla sconfitta per 18-50 subìta a Pretoria, con 7 mete sudafricane, fece seguito la vittoria per 21-12 a Bloemfontein grazie a un full house di Hugo Porta che realizzò l'intero score della sua squadra: una meta, una trasformazione, quattro calci piazzati e un drop[5][6].
La spedizione del 1984 fu quella che pose più problemi dal punto di vista politico e diplomatico: per la prima volta furono invitati anche rugbisti provenienti dal Perù e dalla Spagna, ma il governo argentino, nel frattempo tornato alla democrazia dopo la parentesi della giunta militare, sconsigliò alla federazione di aderire ufficialmente al terzo invito sudafricano; fu trovata una soluzione diplomatica in base alla quale la Federazione stessa, pur declinando l'invito, dichiarò di non poter impedire che propri tesserati si recassero da privati cittadini in Sudafrica, né che disputassero incontri di rugby purché si astenessero «dall'utilizzare stemmi, insegne o qualunque simbologia che potesse identificarsi [con l'Argentina]»[7]. Fu così che i giocatori della selezione figurarono in Sudafrica a titolo individuale. Gli Springbok vinsero entrambi i test match, quello di Pretoria per 32-15 (in un incontro in cui andò a segno anche il terza centro Nick Mallett, futuro C.T. dell'Italia) e quello di Città del Capo per 22-13.
Furono, in totale, 114 punti quelli segnati dal Sudamérica XV, a fronte di 210 subìti. Il miglior realizzatore fu Hugo Porta che andò a segno in 6 degli 8 test match con una meta, 8 calci di trasformazione, 13 calci piazzati e 2 drop per un totale di 61 punti; ancora Porta fu il recordman di presenze, essendo sceso in campo in tutti gli 8 test match; per quanto riguarda le mete realizzate, il Sudamérica XV ne realizzò complessivamente 10 con altrettanti giocatori (nell'ordine Travaglini, Cubelli, Madero, Campo, Iachetti, Puccio, Porta, de Vedía, Palma e Sansot).
La nuova vita della selezione
modificaNon vi furono più altri incontri tra sudafricani e sudamericani fino al novembre 1993 allorquando, terminato l’apartheid e rimosso il bando internazionale, gli Springbok si recarono a Buenos Aires per il primo test match assoluto concesso all'Argentina: in tale incontro l'unico reduce della selezione del Sudamérica XV fu Diego Cuesta Silva (presente nell'ultima serie di incontri del 1984).
In tempi più recenti la CONSUR, organismo continentale di coordinamento del rugby a 15 sudamericano, ventilò l'ipotesi di riproporre una selezione unica e affidò al presidente della federazione paraguayana Luis Llamosas e al suo collega uruguayano Pedro Bordaverry l'incarico di valutare l'opportunità di istituire una nuova formazione sulla falsariga di quella attiva più di vent'anni prima[8].
Il progetto ha trovato pratica attuazione nel 2011: una selezione internazionale nota come Sudamérica XV o CONSUR XV ha disputato il 6 agosto a San Juan, in Argentina, un incontro senza valore di test match contro i Pumas, nel quadro degli incontri di preparazione di questi ultimi alla Coppa del Mondo di rugby 2011[9]; la formazione, sconfitta 15-78, era composta da 10 giocatori provenienti dall'Argentina, quattro ciascuno dall'Uruguay e dal Cile, due dal Brasile e uno ciascuno da Colombia, Perù e Venezuela, i commissari tecnici erano il cileno Daniel Graco, l'uruguaiano Sebastian Piñeyrúa e l'argentino Raúl Pérez[10].
I test match
modifica1980
modificaJohannesburg 26 aprile 1980 | Sudafrica | 24 – 9 | Sudamérica XV | New Wanderers Ground (34000 spett.)
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Durban 3 maggio 1980 | Sudafrica | 18 – 9 | Sudamérica XV | Kings Park Stadium (37000 spett.)
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Montevideo 18 ottobre 1980 | Sudamérica XV | 13 – 22 | Sudafrica | Stadio Wanderers (7000 spett.)
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Santiago del Cile 25 ottobre 1980 | Sudamérica XV | 16 – 30 | Sudafrica | Prince of Wales Cricket Club (5000 spett.)
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1982
modificaPretoria 27 marzo 1982 | Sudafrica | 50 – 18 | Sudamérica XV | Stadio Loftus Versfeld (28000 spett.)
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Bloemfontein 3 aprile 1982 | Sudafrica | 12 – 21 | Sudamérica XV | Free State Stadium (21000 spett.)
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1984
modificaPretoria 20 ottobre 1984 | Sudafrica | 32 – 15 | Sudamérica XV | Stadio Loftus Versfeld (38000 spett.)
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Città del Capo 20 ottobre 1984 | Sudafrica | 22 – 13 | Sudamérica XV | Newlands Stadium (25000 spett.)
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Altri incontri internazionali
modificaSan Juan 6 agosto 2011, ore 15:30 UTC-3 | Argentina XV | 78 – 15 | Sudamérica XV | Stadio del Bicentenario
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Montevideo 2 giugno 2013, ore 15:30 UTC-3 | Sudamérica XV | 21 – 41 | Inghilterra XV | Stadio Charrúa
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Note
modifica- ^ a b c d (ES) Pablo Csaky, Sudamérica XV 1980/82, in Rugby Time, 18 gennaio 2010. URL consultato il 3-3-2011 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2010).
- ^ (ES) Aquel partido de Sudamérica XV ante los Springboks… [collegamento interrotto], in La Nación, 5 giugno 2010. URL consultato il 1-8-2011.
- ^ a b (ES) Sudamérica XV con la estirpe Puma, in El deporte hace historia, 3 maggio 2007. URL consultato il 3-3-2011.
- ^ (ES) Guillermo Insúa, Mano a mano con Rodolfo O’Reilly: “El rugby es invisible a los ojos”, in El Norte, San Nicolás de los Arroyos, 23 dicembre 2012. URL consultato il 19 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2014).
- ^ (ES) Las vueltas de la vida, in La Nación, 6 agosto 2008. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2014).
- ^ (EN) Top Cat, in The Observer, 4 aprile 1982, p. 41.
- ^ (ES) Memorias 1984 (PDF), su uar.com.ar. URL consultato il 3 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
- ^ (ES) Llamosas, encargado de armar Sudamérica XV, su rugbyactualidad.blogspot.com. URL consultato il 3-3-2011.
- ^ (ES) Los Pumas le ganaron a Sudamérica XV y se despidieron antes del Mundial, in La Voz, 6 agosto 2011. URL consultato il 2-2-2012.
- ^ (ES) Sudamérica XV tiene equipo para jugar con Los Pumas, in Desde abajo rugby, 20 luglio 2011. URL consultato il 2-2-2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sudamérica XV
Collegamenti esterni
modifica- (ES) Sito ufficiale, su sudamerica.rugby.
- (EN) Statistiche nei test match del Sudamérica XV, in ESPN. URL consultato il 4 novembre 2019.