Suore basiliane soarite
Le Suore Basiliane Soarite (in francese Sœurs Basiliennes Chouérites; sigla R.B.C.) sono un istituto religioso femminile greco-melkita di diritto pontificio.[1]
Storia
modificaIl 20 luglio 1730 un gruppo di giovani donne di Aleppo si rivolse a Nicola Sayegh, superiore generale di basiliani di San Giovanni Battista, manifestandogli il desiderio di abbracciare la vita religiosa in un monastero sotto la guida dei padri soariti: il 25 marzo 1734, a Zouk Mikael, Sayegh pose la prima pietra dell'erigendo monastero dell'Annunciazione e il 14 settembre 1737 le prime cinque aspiranti vi fecero il loro ingresso.[2]
Sayegh diede alle religiose una regola basata su quella delle visitandine; le monache conducevano una vita claustrale e si dedicavano alla preghiera liturgica e all'ascesi. Le basiliane aumentarono rapidamente di numero e fu necessario fondare presto un nuovo monastero ad Ain el Remmaneh, trasferito poi a Bqaatouta.[2]
All'inizio del XX secolo si pensò di riformare l'ordine affiancando alle monache contemplative un ramo di suore dedite all'apostolato attivo; il 30 luglio 1953 la Santa Sede trasformò l'istituto monastico in congregazione di voti semplici di diritto pontificio.[3]
Attività e diffusione
modificaLe suore si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù e al servizio agli ammalati in ospedali e dispensari.[3]
Oltre che in Libano, sono presenti in altri paesi arabi (Egitto, Giordania, Siria), in Francia e in Australia;[4] la superiora generale risiede presso il couvent Notre-Dame de l'Annonciation di Zouk Mikael.[1]
Alla fine del 2015 l'istituto contava 121 religiose in 25 case.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Annuario Pontificio per l'anno 2017, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017. ISBN 978-88-209-9975-9.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
modifica- Il sito web ufficiale della congregazione, su religieuses-b-c.net. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).