Superammasso dell'Aquario B
Il Superammasso dell'Aquario B (SCl 193) è un superammasso di galassie situato nella costellazione dell'Aquario alla distanza di circa 366 milioni di parsec dalla Terra (oltre 1 miliardo di anni luce)[1][2][3]. È formato da due parti, ed è connesso con il Superammasso dell'Aquario A[4].
Superammasso dell'Aquario B superammasso di galassie | |
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Dati osservativi | |
Costellazione | Aquario |
Ascensione retta | 22h 04m 39.4s |
Declinazione | -09° 39′ 25″ |
Distanza | 1.098 milioni di a.l. (366,6 milioni di pc) |
Redshift | 0,082866 |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | superammasso di galassie |
Altre designazioni | |
SCl 193, Aquarius B Supercluster, [EET94] SCG 113 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di oggetti astronomici |
Si stima una lunghezza di 31 milioni di parsec[5].
È costituito dagli ammassi di galassie Abell 2376, Abell 2377, Abell 2400, Abell 2402, Abell 2410, Abell 2420, Abell 2428 e Abell 2448[1][2][5].
Note
modifica- ^ a b Maret Einasto, Erik Tago e Jaak Jaaniste, The Supercluster-Void Network I. The Supercluster Catalogue and Large-Scale Distribution, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119-133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 22 gennaio 2016.
- ^ a b M. Einasto, J. Einasto e E. Tago, Optical and X-ray clusters as tracers of the supercluster-void network. I Superclusters of Abell and X-ray clusters, in The Astronomical Journal, vol. 122, n. 5, pp. 2222-2242, DOI:10.1086/323707. URL consultato il 22 gennaio 2016.
- ^ M. Chow-Martínez, H. Andernach e C. A. Caretta, Two New Catalogues of Superclusters of Abell/ACO Galaxy Clusters out to redshift 0.15, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 445, n. 4, 4 novembre 2014, pp. 4073-4085, DOI:10.1093/mnras/stu1961. URL consultato il 22 gennaio 2016.
- ^ R. B. Tully, Roberto Scaramella e Giampaolo Vettolani, Possible geometric patterns in 0.1c scale structure, in The Astrophysical Journal, vol. 388, 1º marzo 1992, pp. 9-16, DOI:10.1086/171124. URL consultato il 22 gennaio 2016.
- ^ a b M. Einasto, J. Einasto e E. Tago, The Structure of the Universe Traced by Rich Clusters of Galaxies, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 269, 1º luglio 1994, p. 301, DOI:10.1093/mnras/269.2.301. URL consultato il 22 gennaio 2016.