Svanhildr
Svanhild (in norreno Svanhildr) è la bellissima figlia di Sigfrido (Sigurd) e Crimilde (Gudrun) nella leggenda eroica germanica, la cui macabra morte per mano del geloso marito reale Ermanarico è stata raccontata in molte storie del Nord Europa, tra cui l'Edda poetica norrena antica (Hamðismál e Guðrúnarhvöt), l'Edda in prosa e la Völsunga Saga; il poema skaldico Ragnarsdrápa; le Gesta Danorum latino danesi e gli Annali di Quedlinburg latino tedeschi.
Svanhild | |
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Svanhildr, illustrato da Jenny Nyström nell'edizione svedese dell'Edda poetica di Fredrik Sander del 1893. | |
Saga | Mitologia norrena Tradizione germanica |
Era "la più bella di tutte le donne" ed era sposata con Ermanarico (Jörmunrekkr), re dei Goti. Fu accusata di infedeltà con il figlio del re, Randver e per questo Ermanarico la fece calpestare a morte dai suoi cavalli.
Sua madre fece in modo che i fratellastri Hamdir e Sörli si vendicassero della sua morte, una storia che viene raccontata nell'Hamðismál e nel Guðrúnarhvöt, nella Ragnarsdrápa di Bragi Boddason, nella Völsunga saga e nelle Gesta Danorum.
Giordano scrisse nel 551 d.C. che Ermanarico, re dei Grutungi gotici, si arrabbiò per l'attacco di un re subordinato e fece calpestare la giovane moglie Sunilda (cioè Svanhild) da quattro cavalli. Per vendetta Ermanarico fu trafitto con le lance dai fratelli Ammius (Hamdir) e Sarus (Sörli) e morì per le ferite. Gli Annali di Quedlinburg (fine del X secolo) raccontano che i fratelli Hemidus (Hamdir), Serila (Sörli) e Adaccar (Erp/Odoacre) avevano in risposta tagliato le mani ad Ermanarico.