Tabnit
Tabnit (in fenicio 𐤕𐤁𐤍𐤕, tbnt; ... – V secolo a.C.[nota 1][1]) è stato un re di Sidone.[1]
Tabnit | |
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Il sarcofago con l'iscrizione di Tabnit a Sidone | |
Re di Sidone | |
In carica | [nota 1] – V secolo a.C.[nota 1] |
Predecessore | Eshmunazor I |
Successore | Eshmunazor II[1] |
Altri titoli | Sacerdote di Astarte[1] |
Padre | Eshmunazor I |
Consorte | Immiashtart[2] |
Figli | Eshmunazor II[1] |
Il sarcofago
modificaNel 1886 fu rinvenuto nei pressi di Beirut il suo sarcofago.[3] Regnò per pochi anni e venne deposto nel sarcofago proveniente dall'Egitto a seguito della sua conquista da parte di Cambise II.[1]
in quel periodo infatti i Fenici si allearono con l'impero persiano, i quali avevano in mente una politica espansionistica che mirava all'area dell'Egitto e dell'area egea.
Il re Tabnit poté godere per la sua sepoltura di un sarcofago proveniente dall'area egiziana, precisamente da Pen-Ptah, sul quale il sovrano fece incidere il seguente testo:
"Io, Tabnit, sacerdote di Astarte, re dei Sidonii, figlio di Eshmunazor [..] sono disteso in questo sarcofago. Chiunque tu sia, persona qualunque che troverà questo sarcofago, non aprire ciò che è sopra di me e non mi disturbare perché non hanno lasciato accanto a me né argento né oro; io soltanto riposo in questo sarcofago [..] ciò è abominevole agli occhi di Astarte. Ma se malgrado questo tu apri ciò che è sopra di me e mi disturbi, che tu non abbia discendenza tra quelli che vivono sotto il sole né riposo presso i morti".
Nell'iscrizione di lui si legge che è stato sepolto senza oro né argento e invita a non disturbarlo nella sua tomba, poiché altrimenti vi sarà una maledizione da parte di Astarte.[1]
Note
modifica- Annotazioni
- ^ a b c La cronologia assoluta della sua vita è incerta e, secondo Harden, p. 112., i primi due re della sua dinastia compreso lui potrebbero ascriversi tanto al sesto, quanto alla metà del quinto o al periodo fra il 332 e il 280 a.C., ovvero ai periodi per i quali non sono conosciuti altri re. Elayi, p. 297 situa il suo regno fra il 550 e il 540.
- Fonti
Bibliografia
modifica- (EN) George Rawlinson, History of Phœnicia, Londra, Longmans, Green, 1889. URL consultato il 10 novembre 2024. Ospitato su Internet Archive.
- (EN) Donald Benjamin Harden, The Phoenicians, New York, 1962. URL consultato il 10 novembre 2024. Ospitato su Internet Archive.
- (EN) Josette Elayi, The History of Phoenicia, traduzione di Andrew Plummer, Lockwood Press, 2018.
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