The Boys of Summer

singolo di Don Henley del 1984

The Boys of Summer è una canzone del batterista e cantante della rock band statunitense Eagles Don Henley, estratta come primo singolo dall'album Building the Perfect Beast e pubblicata nel 1984. Composta da Henley (musica e testi) e Mike Campbell (testi), si rivelò un grande successo, entrando nella top five di tutte le classifiche statunitensi arrivando al primo posto della Mainstream Rock Songs e al dodicesimo della Official Singles Chart. Sfruttando poi questa notorietà, venne pubblicata nuovamente nell'agosto 2013.

The Boys of Summer
singolo discografico
ArtistaDon Henley
Pubblicazione1984
Durata4:47 (versione album)
3:54 (versione singolo)
GenereNew wave
Rock elettronico
EtichettaGeffen records
FormatiCD, vinile
NoteGrammy Award Miglior interpretazione vocale rock maschile 1986
Certificazioni
Dischi d'oroDanimarca (bandiera) Danimarca[1]
(vendite: 45 000+)
Dischi di platinoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[2]
(vendite: 600 000+)
Don Henley - cronologia
Singolo precedente
I Can't Stand Still
(1983)

Anche il videoclip promozionale si guadagnò una notevole fama. Vinse infatti numerosi premi.

La canzone di Henley è cementata sul riff ripetitivo 1-7-5 di Campbell e su un modello di accordi VI-IV-V-IV. La lirica è incentrata sul passaggio dalla giovane alla mezza età, scandito dal ricordo di una relazione passata, indicata con la proposizione "summer love" ripetuta nel ritornello.[3]

In un'intervista fatta nel 1987 da Rolling Stone, Don spiegò che The Boys of Summer è più indirizzata a parlare dell'invecchiamento e a mettere in discussione il passato.[4] — tema ricorrente nei testi di Henley.

In un'altra intervista fatta per la NME nel 1985, affermò che il verso "Un adesivo Deadhead su una Cadillac" è un chiaro esempio della pazzia della sua generazione:[5][6]

«Stavo guidando sull'autostrada verso San Diego quando passò una Cadillac Seville di 21.000 dollari, lo status symbol della classe medio-borghese americana conservatrice - con tutti i ragazzi con le blazer blu, con le creste e i pantaloni grigi - e c'era sulla fiancata questo adesivo del "Deadhead" dei Grateful Dead

In un'ennesima dichiarazione a Knoxville.com, Neil Giraldo, chitarrista e marito di Pat Benatar, disse che Henley arrivò in studio durante il processo di incisione di Love Is a Battlefield che aveva un ritmo abbastanza veloce, e gli chiese se poteva rubare questa velocità per usarla per The Boys of Summer. Giraldo acconsentì.[7]

Riconoscimenti

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Video musicale

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Il videoclip del singolo è stato diretto da Jean-Baptiste Mondino ed è profondamente influenzato dalla Nouvelle Vague. Girato in bianco e nero, mostra il protagonista del pezzo in tre stadi diversi della sua vita (prima come un bambino, poi come un giovane adulto e infine come un uomo di mezza età) che rievoca durante ognuno di questi periodi il suo rapporto passato. Questo è visibile nella parte in corrispondenza al verso "A little voice inside my head said don't look back, you can never look back" ("Una vocina dentro la mia testa ha detto di non guardare indietro, non si può mai guardare indietro"), nella quale si vedono le tre persone che guardano indietro. Il giovane Henley è interpretato nel video da Josh Paul,[9]. La ragazza da Audie England. La scena in cui i personaggi saltano in aria sembra essere stata influenzato dal film del 1938 Olympia. Tutto questo è poi intervallato a segmenti di Don che canta mentre guida una cabriolet. [10]

Il videoclip, come già accennato, vinse nel 1985 agli MTV Music Awards quattro premi, che vennero consegnati a Mondino dal cofondatore degli Eagles Glenn Frey: miglior video dell'anno, miglior regia, migliori direzione artistica e miglior fotografia.

Classifiche

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Classifica (1984/85) Posizione
massima
Australia[11] 3
Canada 15
Germania[12] 18
Irlanda)[13] 7
Paesi Bassi[14] 26
Nuova Zelanda[15] 18
Regno Unito[16] 12
Stati Uniti[17] 5
Stati Uniti (mainstream rock songs)[17] 1
Classifica (1998) Posizione
massima
Irlanda[13] 23
Regno Unito[18] 12
Classifica (2009) Posizione
massima
Finlandia[19] 16
Svezia[20] 35

Cover dei Codeseven

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L'album dei Codeseven A Sense of Coalition (1998) divenne popolare per la diffusione nelle radio dei college della cover di The Boys of Summer (da non confondere con quella degli The Ataris).

Cover di DJ Sammy

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The Boys of Summer
singolo discografico
ArtistaDJ Sammy
Pubblicazionenovembre 2002
Durata4:55
GenereTrance
Dance
EtichettaRobbins/Ministry of Sound/Data
Registrazione2001
Formati7", CD
DJ Sammy - cronologia
Singolo precedente
(2002)
Singolo successivo
(2004)

DJ Sammy (con la partecipazione delle cantanti Loona e Mel) pubblicò una cover della canzone nel novembre 2002, estratta come terzo e ultimo singolo dal suo disco Heaven. Anche se non ricevette le stesse critiche positive della versione originale, toccò il secondo posto della classifica inglese (dieci posti più in alto di quella di Henley) e vinse il disco di platino dalla RIANZ.[21]

Video musicale

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Sono stati realizzati due videoclip per il singolo. Quello ufficiale presenta DJ Sammy che guida una classica Mercedes-Benz 190SL lungo le strade tortuose di una scogliera e Loona che accompagna cantando due giovani che si divertono su una spiaggia. Si inquadra poi di nuovo Sammy che arriva in serata ad una festa da ballo sempre su di un lido e infine incontra una sua amica di vecchia data.

La versione alternativa invece fa vedere DJ Sammy guidare una Mercedes-Benz CLK nei pressi di Barcellona accompagnato da un ragazzo apparentemente turbolento e seguito da due donne su un motorino li segue. Il video termina quando Sammy, snervato dal suo passeggero supponente, ferma la sua auto, esce a fare una passeggiata intorno ad esso e lo incomincia a picchiare, mentre le due ragazze si mettono a giocare a minigolf.

Lista dei remix

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  1. Soulside Mix
  2. Green Court Remix
  3. Original Version
  4. Humate Remix
  5. Martin Eyerer Remix
  6. Original Radio Mix
  7. Original Extended Version
  8. Single Version
  9. Klubbheads Remix
  10. Jessy Remix
  11. BCD Project Remix

Classifiche

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Classifica (2002/03) Posizione
massima
Australia[22] 9
Austria[23] 49
Belgio (Fiandre)[24] 20
Irlanda)[13] 15
Nuova Zelanda[25] 3
Paesi Bassi[26] 19
Regno Unito[27] 2
Stati Uniti (hot dance singles sales)[28] 5
Svezia[29] 36

Cover dei The Ataris

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The Boys of Summer
singolo discografico
ArtistaThe Ataris
Pubblicazione29 settembre 2003
Durata4:20
GenereRock alternativo
Pop punk
EtichettaColumbia Records
The Ataris - cronologia
Singolo precedente
(2003)
Singolo successivo
(2003)

Nel 2003 il gruppo musicale statunitense The Ataris ha realizzato una reinterpretazione di The Boys of Summer, che inserì nell'album So Long, Astoria. Questa divenne un singolo (il più famoso della formazione) quando una radio iniziò a farla andare in onda di continuo. Raggiunse il secondo posto della Alternative Songs e il ventesimo della Billboard Hot 100.[30] L'unica cosa, oltre alla sonorità tipicamente punk, che la differenzia dalla versione originale di Henley è il verso "Deadhead sticker" che, essendo non più adeguato alla fascia di età dei fan del gruppo, venne sostituita con "Black Flag sticker", in onore dell'omonima banda punk.

Classifiche

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Classifica (2003) Posizione
massima
Australia[31] 24
Germania[32] 45
Nuova Zelanda[33] 17
Regno Unito[34] 49
Stati Uniti[30] 20
Stati Uniti (adult top 40)[30] 18
Stati Uniti (alternative)[30] 2
Stati Uniti (mainstream rock)[30] 36
Stati Uniti (pop)[30] 10
Svizzera[35] 87

Altre versioni

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  1. ^ (DA) The Boys of Summer, su IFPI Danmark. URL consultato il 10 agosto 2023.
  2. ^ (EN) The Boys of Summer, su British Phonographic Industry. URL consultato il 29 marzo 2021.
  3. ^ (EN) Parke Puterbaugh, Don Henley: Building The Perfect Beast, in Rolling Stone, 31 gennaio 1985. URL consultato il 13 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2009).
  4. ^ (EN) Mikal Gilmore, Henley Interview 1987, in Rolling Stone, vol. 512, 5 novembre/10 dicembre 1987. URL consultato il 9 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2008).
    «Oltre a ciò, non sono comunque convinto che abbiamo fatto davvero più di tanto. Kennedy era diventato presidente mentre tutti pensavano che lo sarebbe stato Camelot, ma guarda ciò che abbiamo fatto. Abbiamo raccolto tutto quello che era l'inferno negli anni Sessanta e poi cos'è che ci ha fatto crescere negli anni Settanta? Nixon e Reagan. Il paese è ritornato nelle mani in cui era prima. Non credo che sia cambiato un bel niente, francamente. Questo è quello di cui tratta l'ultima strofa di The Boys of Summer. Penso che le nostre intenzioni erano buone, ma il modo in cui abbiamo cercato di metterle in pratica era ridicolo. Abbiamo pensato che avremmo potuto cambiare le cose protestando, facendo bombe incendiarie, lasciando crescere i nostri capelli lunghi e indossando abiti divertenti. Ma non abbiamo continuato a fare ciò. Dopo tutto la nostra marcia di grida e urla non aveva funzionato e così ci eravamo ritirati ed eravamo diventati yuppies andando nella decade "Io".»
  5. ^ R. Cooke, NME, 23 febbraio 1985.
  6. ^ Toby Cresswell, Rockwiz 1001 Songs, SBS, 2005.
  7. ^ Wayne Bledsoe, Pat Benatar and Neil Giraldo made a match in rock-hit heaven, su knoxville.com, 4 ottobre 2012. URL consultato il 19 ottobre 2012.
  8. ^ Grammy Awards 1986, su awardsandshows.com, 25 febbraio 1986. URL consultato il 21 febbraio 2012.
  9. ^ The Band, su daughtryfan.com, The Chris Daughtry Fanlisting, 8 settembre 2008. URL consultato l'8 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2008).
  10. ^ Don Henley's stand-up performance takes top honor among MTV awards, in The Dallas Morning News, Associated Press, 15 settembre 1985. URL consultato il 30 ottobre 2008.
    «Don Henley, whose video Boys of Summer won the top honor at the MTV Video Music Awards, says he did little more during the making of the piece than stand in the rear of a pickup truck that was driven around Los Angeles.»
  11. ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, St Ives, NSW, Australian Chart Book, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  12. ^ (DE) Chartverfolgung / Henley, Don / Single, su musicline.de, Phononet Gmbh. URL consultato il 27 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2012).
  13. ^ a b c irishcharts.ie search results for "Boys of Summer", su irishcharts.ie. URL consultato il 19 aprile 2009.
  14. ^ Nederlandse Top 40 - 2 Maart 1985/Week 9 (Dutch)". http://www.top40.nl/index.aspx?week=1&jaar=2003., su top40.nl. URL consultato il 19 aprile 2009.
  15. ^ (EN) Charts.org.nz – Don Henley – The Boys of Summer, su charts.org.nz. URL consultato il 19 aprile 2017.
  16. ^ Chart Stats - Don Henley - The Boys Of Summer, su chartstats.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  17. ^ a b allmusic ((( Don Henley > Charts & Awards > Billboard Singles ))), su allmusic.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  18. ^ Chart Stats - Don Henley - The Boys Of Summer {1998}, su chartstats.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  19. ^ (FI) Suomen virallinen lista - Don Henley: The Boys Of Summer, su ifpi.fi, Musiikkituottajat. URL consultato il 13 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  20. ^ Sverigetopplistan, su sverigetopplistan.se. URL consultato il 19 ottobre 2012.
  21. ^ Steffen Hung, DJ Sammy - Boys Of Summer, su charts.org.nz. URL consultato il 19 ottobre 2012.
  22. ^ australian-charts.com - DJ Sammy - Boys Of Summer, su australian-charts.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  23. ^ DJ Sammy - Boys Of Summer - austriancharts.at (German), su austriancharts.at. URL consultato il 19 aprile 2009.
  24. ^ ultratop.be - DJ Sammy - Boys Of Summer (Dutch), su ultratop.be. URL consultato il 19 aprile 2009.
  25. ^ charts.org.nz - DJ Sammy - Boys Of Summer, su charts.org.nz. URL consultato il 19 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2010).
  26. ^ Nederlandse Top 40 - 4 Januari 2003/Week 1 (Dutch), su top40.nl. URL consultato il 19 aprile 2009.
  27. ^ Chart Stats - DJ Sammy - The Boys Of Summer, su chartstats.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  28. ^ allmusic ((( DJ Sammy > Charts & Awards > Billboard Singles ))), su allmusic.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  29. ^ swedishcharts.com - DJ Sammy - Boys Of Summer, su swedishcharts.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  30. ^ a b c d e f Billboard.com - Artist Chart History - The Ataris, su billboard.com. URL consultato il 19/4/2009 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  31. ^ australian-charts.com - The Ataris - The Boys Of Summer, su australian-charts.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  32. ^ (DE) The Ataris Single-Chartverfolgung, su musicline.de, Phononet GmbH. URL consultato il 27 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  33. ^ charts.org.nz - The Ataris - The Boys Of Summer, su charts.org.nz. URL consultato il 19 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
  34. ^ Chart Stats - The Ataris - The Boys Of Summer, su chartstats.com. URL consultato il 19 aprile 2009.
  35. ^ The Ataris - The Boys Of Summer - hitparade.ch, su hitparade.ch. URL consultato il 19 aprile 2009.
  36. ^ The Boys of Summer (Acoustic) by Don Henley on Vh1 Storytellers Archiviato il 29 marzo 2014 in Internet Archive.

Collegamenti esterni

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