The Downward Spiral
The Downward Spiral (anche noto come Halo 8) è il secondo album in studio del gruppo musicale statunitense Nine Inch Nails, pubblicato l'8 marzo 1994 dalla Nothing Records.
The Downward Spiral album in studio | |
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Artista | Nine Inch Nails |
Pubblicazione | 8 marzo 1994 |
Durata | 65:02 69:52 |
Dischi | 1 |
Tracce | 14 15 |
Genere | Industrial rock[1] |
Etichetta | Nothing |
Produttore | Trent Reznor, Mark Ellis |
Registrazione | 1993–1994 Le Pig, Beverly Hills Record Plant Studios & A&M Studios, Los Angeles |
Formati | CD, 2 CD, MC, 2 LP, download digitale, streaming |
Nine Inch Nails - cronologia | |
Singoli | |
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Pubblicato a due anni di distanza dall'EP Broken, l'album portò il gruppo alla popolarità, specialmente dopo l'uscita del secondo singolo, Closer, accompagnato da un controverso videoclip diretto da Mark Romanek. The Downward Spiral è universalmente ritenuto dalla critica specializzata il capolavoro dei Nine Inch Nails e uno dei dischi più importanti degli anni novanta.[2] Si trova alla posizione 201 nella classifica dei 500 migliori album di sempre stilata dalla rivista Rolling Stone.[3]
Descrizione
modificaSi tratta di un concept album che racconta la sottomissione dell'individuo protagonista a un sistema al quale non potrà sfuggire se non attraverso il suicidio. Le tematiche trattanti sono l'alienazione, la paranoia, la depressione e la perversione.[4] La successione dei brani scandisce i "capitoli" di questo racconto, dove troviamo invettive antireligiose (Heresy) e inquietanti episodi di futuristica schizofrenia (I Do Not Want This), il tutto scandito da un suono che è tutta una orchestra di strumenti, digitali e no, i quali si fondono venendo a creare canzoni che è difficile, ad un primo approccio, definire tali.[5]
Seguendo solamente quella che è la sua idea di musica, Trent Reznor incide un disco dove la fa da padrone il meccanico-robotico, dove ogni singolo battito è il frutto d'uno studio meticoloso, o più correttamente, ossessivo. In linea con una visione nietzscheana della realtà, Reznor annuncia ancora la morte di Dio e descrive come l'uomo, tentando di ergersi a padrone del mondo, riveli tutta la sua fragilità.
Tracce
modificaTesti e musiche di Trent Reznor, eccetto dove indicato.
- Mr Self Destruct – 4:30
- Piggy – 4:24
- Heresy – 3:54
- March of the Pigs – 2:58
- Closer – 6:13
- Ruiner – 4:58
- The Becoming – 5:31
- I Do Not Want This – 5:41
- Big Man with a Gun – 1:36
- Dead Souls – 4:50 (Ian Curtis, Peter Hook, Bernard Sumner, Stephen Morris) – presente nell'edizione giapponese; originariamente interpretata dai Joy Division
- A Warm Place – 3:22
- Eraser – 4:54
- Reptile – 6:51
- The Downward Spiral – 3:57
- Hurt – 6:13
- CD bonus nell'edizione deluxe
- Burn – 5:00
- Closer (Precursor) (remixata dai Coil, Danny Hyde) – 7:16
- Piggy (Nothing Can Stop Me Now) (remixata da Rick Rubin) – 4:03
- A Violet Fluid – 1:04
- Dead Souls (brano dei Joy Division) – 4:53
- Hurt (Quiet) (remixata da Trent Reznor) – 5:08
- Closer to God (remixata da Reznor, Sean Beavan, Brian Pollack) – 5:06
- All the Pigs, All Lined Up – 7:26
- Memorabilia – 7:22 (brano dei Soft Cell)
- The Downward Spiral (The Bottom) (remixata da John Balance, Peter Christopherson, Drew McDowall, Hyde) – 7:32
- Ruiner (Demo) – 4:51
- Liar (Reptile Demo) – 6:57
- Heresy (Demo) – 4:00
Formazione
modifica- Musicisti
- Trent Reznor – voce, chitarra, basso, tastiera, sintetizzatore, campionatore, programmazione, arrangiamento, batteria (traccia 4)
- Chris Vrenna – campionatore aggiuntivo, batteria (traccia 15)
- Adrian Belew – texture generating guitars (traccia 1), chitarra ring mod (traccia 7)
- Flood – programmazione hi-hat (traccia 5), ARP 2600 (traccia 7), effetti (traccia 8)
- Stephen Perkins – batteria (traccia 8)
- Danny Lohner – chitarra aggiuntiva (traccia 9)
- Tommy Lee – steakhouse (traccia 9)
- Andy Kubiszewski – batteria (traccia 14)
- Produzione
- Trent Reznor – produzione, ingegneria del suono, missaggio (traccia 15)
- Flood – produzione (tracce 1, 2, 5, 6, 7, 11, 12 e 13)
- Bill Kennedy, Sean Beavan – ingegneria aggiuntiva, missaggio (tracce 9, 15)
- Brian Pollack, Chris Vrenna, John Aguto – ingegneria aggiuntiva
- Alan Moulder – ingegneria aggiuntiva, missaggio (eccetto tracce 9, 10 e 15)
- Tom Baker – mastering
Note
modifica- ^ Mauro Roma, Nine Inch Nails The Downward Spiral, su Ondarock, 3 novembre 2006. URL consultato il 25 marzo 2021.
- ^ Nine Inch Nails - The Downward Spiral :: Le pietre miliari di Onda Rock
- ^ 500 Greatest Albums of All Time: Nine Inch Nails, 'The Downward Spiral' | Rolling Stone
- ^ http://www.scaruffi.com/vol5/reznor.html
- ^ Alessio Brunialti, Concept: 100 album fondamentali, in Mucchio Extra, n. 25, Stemax Coop, 2007.
Bibliografia
modifica- Daniele Follero e Luca Masperone, La storia di Hard Rock & Heavy Metal, Hoepli, 2021, ISBN 9788836004096.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) The Downward Spiral, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- The Downward Spiral, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Steve Huey, The Downward Spiral, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) The Downward Spiral, su Discogs, Zink Media.
- (EN) The Downward Spiral, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.