Tino Petrelli
Valentino Petrelli, detto Tino (Fontanafredda, 6 agosto 1922 – Piacenza, 8 settembre 2001), è stato un fotografo italiano, noto per i suoi reportage fotogiornalistici.
Biografia
modificaTrasferitosi a Milano all'età di 12 anni iniziò a lavorare alla Publifoto nel 1937 come fattorino e successivamente come fotografo. Le sue foto hanno raccontato l'Italia sotto la dittatura fascista, la guerra e la ricostruzione, così come il boom economico degli anni sessanta e le tensioni sociali nei settanta.[1][2]
Nel 1948 realizzò un famoso reportage, mostrando la miseria, l'esclusione e la fame degli abitanti di Africo nell'Aspromonte in Calabria. Le foto furono pubblicate sul periodico L'Europeo, unite ad un articolo, Africo, emblema della disperazione, scritto da Tommaso Besozzi.[3] Le foto produssero un'impressione scandalosa per l'opinione pubblica, che al tempo stava riscoprendo la drammatica situazione della "questione meridionale". Nel 1951 documentò l'alluvione del Polesine, che causò 101 vittime e oltre 150 000 sfollati.[1]
Note
modifica- ^ a b Tino Petrelli fotografo. Il lavoro nell'Italia che cambia (1945-1970), Ex Centrale Enel, 22 settembre 2001
- ^ Tino Petrelli fotografo, Mediastudies, Roma Tre
- ^ Africo, emblema della disperazione, Tommaso Besozzi, L'Europeo, n. 12, marzo 1948
Collegamenti esterni
modifica- Valentino Petrelli, su lombardiabeniculturali.it.
- Valentino Tino Petrelli: La nostra storia per immagini (PDF), su mediastudies.it (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- "W Fausto" scritto nella neve, su giannibertoli.it.
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