Tiro al piccione (film)
Tiro al piccione è un film del 1961 diretto da Giuliano Montaldo, al suo esordio alla regia, tratto dall'omonimo romanzo di Giose Rimanelli, edito nel 1953 da Mondadori.[1]
Tiro al piccione | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1961 |
Durata | 114 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico, guerra |
Regia | Giuliano Montaldo |
Soggetto | Giose Rimanelli |
Sceneggiatura | Luciano Martino, Giuliano Montaldo, Fabrizio Onofri, Ennio De Concini (non accreditato) |
Produttore | Alessandro Jacovoni |
Casa di produzione | Ajace Produzioni Cinematografiche, Euro International Films |
Fotografia | Carlo Di Palma |
Montaggio | Nino Baragli |
Musiche | Carlo Rustichelli |
Scenografia | Carlo Egidi |
Costumi | Pier Luigi Pizzi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il film è stato presentato alla 22ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 25 agosto 1961.[2]
Trama
modificaIl giovane Marco, dopo l'8 settembre 1943, si arruola nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana. Dopo aver compiuto un gesto eroico rimane ferito ed in ospedale conosce Anna, un'infermiera che lo cura amorevolmente e che si innamora di lui.
Marco scopre che Anna è legata anche ad un vecchio industriale, da cui è mantenuta in una lussuosa villa. Viene poi a sapere che Anna si è concessa anche al capitano Mattei per evitare di farlo tornare in combattimento ed è fuggita con lui e con l'industriale in uno squallido triangolo di opportunismo prima della sconfitta di Mussolini. Marco li sorprende nell’atto della fuga e, sdegnato, l’abbandona.
Nonostante abbia sentito alla radio della cattura e fucilazione di Mussolini, il tenente Nardi tenta ugualmente di raggiungere attraverso le montagne la Valtellina. Sorpresi dai partigiani, i repubblichini fuggono e si arrendono. Anche Marco, ormai frastornato dagli avvenimenti e chiamato a gran voce dai commilitoni, decide di consegnarsi al nemico dopo il suicidio del tenente Nardi il quale, immediatamente prima, gli aveva ordinato di raggiungerli.
Realizzazione
modificaIl film è stato girato a Vercelli, a Villa Castelli a Stresa (lago Maggiore) e sulle montagne della zona di Balmuccia. Sembra che alcune sequenze siano state girate in Val Mastallone e precisamente presso il ponte della Gula e presso le miniere della Gula in territorio del comune di Cravagliana.[senza fonte]
Critica
modificaIl Mereghetti. Dizionario dei film (1993): **½
- «Un film coraggioso e anticonformista [...]»
Restauro
modificaIl restauro del film è stato realizzato dal Centro sperimentale di cinematografia e presentato il 5 settembre 2019 alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione Venezia Classici.[3]. Successivamente, dal 27 gennaio 2021 l'edizione restaurata è stata distribuita da Penny Video sul mercato home video in formato DVD e Blu-ray.[4]
Note
modifica- ^ Il genovese Montaldo e il suo "Tiro al piccione", su Enordovest, 24 ottobre 2021. URL consultato l'8 marzo 2022.
- ^ La triste odissea di repubblichino e un convenzionale film cecoslovacco, in La Stampa, 26 agosto 1961, p. 4.
- ^ Il CSC-Cineteca Nazionale a Venezia Classici con i restauri di "Tiro al piccione" di Montaldo e "La commare secca" di Bertolucci, su Centro Sperimentale di Cinematografia.
- ^ Cinema italiano ritrovato: Tiro al piccione in Blu-Ray Disc!, su DVDWeb.it.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Tiro al piccione, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Tiro al piccione, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Tiro al piccione, su FilmAffinity.
- (EN) Tiro al piccione, su Box Office Mojo, IMDb.com.