Tito Oro Nobili

politico italiano (1882-1967)
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Tito Oro Nobili (Magliano Sabina, 23 marzo 1882Roma, 8 febbraio 1967) è stato un politico italiano.

Tito Oro Nobili

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Socialista
CollegioXIX (PERUGIA)
Incarichi parlamentari
  • giunta delle elezioni
  • giunta per il regolamento interno
Sito istituzionale

Sindaco di Terni
Durata mandato1920 –
1921
PredecessoreAlessandro Fabri
SuccessoreMariano Cittadini
CoalizionePartito Socialista Italiano

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Note biografiche

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Nacque nel 1882 in quella che allora era la Provincia dell'Umbria a Magliano Sabina da Achille e Caterina Moretti. Sebbene nato a Magliano Sabina compì gli studi fra Terni, dove frequentò il Ginnasio, successivamente a Rieti per il liceo ed infine a Roma, ove si laureò in giurisprudenza nel 1904. Già in giovane età si avvicinò ai movimenti socialisti e fin dal 1896 collaborò con il periodico L'Unità Operaia.

A Terni, città in grande sviluppo economico e sociale all'inizio del Novecento, cominciò appena laureato la sua carriera forense e si impegnò in politica nel Partito Socialista Italiano fino a diventarne segretario nazionale nel mese di aprile del 1923, carica che mantenne fino al marzo del 1925. Si era iscritto al Partito Socialista fin dal 1902. Tuttavia la sua carriera politica fu caratterizzata da forti contrasti con la componente allora predominante nel socialismo ternano, collegata alla massoneria e rappresentata dal sindaco Alessandro Fabri, sicché la locale sezione in cui militava Tito Oro Nobili fu sciolta nel 1906.

Tuttavia riuscì a prevalere sulla fazione massonica a seguito del congresso di Ancona del 1914, che stabilì l’incompatibilità fra l’iscrizione al PSI e l’affiliazione massonica. Nei primi anni del Novecento si impegnò nella difesa degli abitanti delle frazioni nelle campagne intorno a Terni nelle numerosissime cause giudiziarie per l'abolizione degli usi civici da parte degli enfiteuti che desideravano prender possesso dei molti terreni agricoli e boschivi. Nel 1914 fu quindi eletto contemporaneamente sia consigliere comunale a Terni sia provinciale a Perugia.

A Terni fu l'ultimo sindaco prima della presa di potere del Partito Fascista. Divenne infatti sindaco della città umbra nel 1920, e rimase tale per un anno. Sempre a Terni, era stato eletto consigliere provinciale nel 1914. Nel 1921, riuscì finalmente a farsi eleggere alla Camera dei deputati per la XXVI legislatura, risultando il secondo dei tre eletti socialisti, con 8740 suffragi personali. Vicino politicamente a Costantino Lazzari, fu tra i fautori dell’espulsione dei riformisti decisa nel congresso di Roma del 1922. Riuscì a entrare nella direzione del partito nel gennaio 1923 e ne assunse la segreteria nazionale al congresso di Milano. nel mese d'aprile dello stesso anno.

Fu bersaglio della repressione fascista, culminata nell'arresto del 1926 e nel confino a Favignana. Venne anche radiato dall'albo degli avvocati, ma poté riprendere la professione grazie all'intervento diretto di Benito Mussolini al quale aveva rivolto un'istanza personale il 21 aprile 1932. Alla caduta del fascismo nel 1943, si impegnò di nuovo in politica ritagliandosi un ruolo di riferimento del PSI, che riorganizzò in Umbria e rappresentò sia alla Consulta nazionale sia all’Assemblea costituente.

Per la sua esperienza giuridica, contribuì attivamente ai lavori preparatòri della carta costituzionale. Fu infatti eletto nel dopoguerra all'Assemblea Costituente; successivamente venne eletto anche senatore nella legislatura 1948-53, dopo di che fece ritorno alla sua attività professionale di avvocato. Fedele all’impostazione massimalista, si oppose ai governi di centro-sinistra con la Democrazia Cristiana e quindi aderì alla scissione da cui nacque il Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), preferendo invece un accordo per un'alleanza di sinistra con il Partito Comunista Italiano.

Bibliografia

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  • AA.VV., Tito Oro Nobili: biografia critica con appendice documentaria, Quaderni Regione dell'Umbria, 1977 - 297 pagine
  • Renato Covino, Dal decentramento all'autonomia: la Provincia di Terni dal 1927 al 1997, Provincia di Terni, 1995 - 349 pagine
  • Alessandro Portelli, Biografia di una città: storia e racconto : Terni 1830-1985, G. Einaudi, 1985 - 369 pagine
  • La prima regione fascista d'Italia: l'Umbria e il fascismo, Tesi di dottorato Varasano Leonardo, Università di Bologna, 2007
  • Il fascismo nella provincia operosa: politica, economia e società a Terni nel ventennio nero (1921-1940), Tesi di dottorato, Angelo Bitti
  • Venanzi Marco, La Società Terni e le colonie per i figli degli operai, in “Patrimonio Industriale”, aprile-ottobre 2012, n. 9-10, pp. 42-51
  • Andrea Ricciardi, Leo Valiani, gli anni della formazione: tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica, Franco Angeli, 2007 - 313 pagine
  • Gli Archivi dei partiti politici: atti dei Seminari di Roma, 30 giugno 1994, e di Perugia, 25-26 ottobre 1994, Italia Ufficio centrale per i beni archivistici Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, 1996 - 419 pagine
  • Italia contemporanea, Edizioni 130-133, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione, 1978
  • O. Lizzadri, Vita esemplare di un socialista, in Avanti!, 11 marzo 1967.
  • F. Bonelli, Lo sviluppo di una grande impresa in Italia. La Terni dal 1884 al 1962, Torino 1975, pp. 248-253;
  • F. Andreucci - T. Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, 1853-1943, III, Roma 1977, pp. 681-685; Id., T.O. N. Biografia critica con appendice documentaria, Perugia 1977; M. di Napoli, T.O. N., in Il Parlamento italiano, XIV, Milano 1989, pp. 471 s. (fonti e bibliografia a p. 580);
  • G.F. Canali, Tradizione e cultura sovversiva in una città operaia. Terni 1880-1953, in L’Umbria, a cura di R. Covino - G. Gallo, Torino 1989, pp. 680, 696, 700;
  • A. Di Nicola, Urne e veleni. Cronache elettorali e classe politica a Rieti dall’Unità alla Grande Guerra, Roma 2004, ad indicem.

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN90230381 · ISNI (EN0000 0000 2143 6816 · SBN LO1V135875 · LCCN (ENn78076003 · GND (DE1239904282