Tolberto II da Camino
Tolberto II da Camino (1218 – 1256) è stato un nobile italiano.
Tolberto II da Camino | |
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Nobiluomo | |
Nascita | 1218 |
Morte | 1256 |
Dinastia | Da Camino |
Padre | Biaquino II |
Madre | NN |
Consorte | Agnese de' Guidotti |
Figli | Vedi |
Religione | cattolica |
Biografia
modificaFiglio di Biaquino II, apparteneva per questo al cosiddetto ramo "inferiore" della famiglia.
Rimase orfano in tenera età del padre, morto in Terra santa dove si era recato in occasione della quinta crociata; per questo insieme al fratello maggiore Guecellone fu affidato alle cure di uno zio omonimo, un noto giudice a Treviso. Attorno ai dieci anni fu però costretto, al seguito della famiglia, a lasciare la città dopo l'arrivo di Ezzelino III da Romano la cui famiglia di appartenenza, di orientamento ghibellino, fu causa per anni di scontri tra i casati più in vista e i Comuni della Marca Trevigiana[1].
Tolberto, in particolare, seguirà a lungo le sorti del fratello Guecellone; ma mentre quest'ultimo fu per un certo periodo alleato di Alberico da Romano, e podestà di Treviso insieme a lui, Tolberto invece aderì alla fazione opposta alleandosi con Ezzelino, del quale sposò pure una parente, Agnese de' Guidotti[2].
Tolberto è ricordato anche per aver defraudato dei nipoti posti sotto la sua tutela[3]. Pur avendo vissuto a lungo all'ombra del fratello, più attivo politicamente, fu grazie ai suoi discendenti che continuò la storia di questo ramo della famiglia.
Discendenza
modificaA Tolberto sono attribuiti due figli:
- Guecellone VI;
- Biaquino V, morto nel 1274 e sepolto nell'abbazia di Follina[1].
Note
modificaBibliografia
modifica- Circolo vittoriese di ricerche storiche, I Da Camino. Capitani di Treviso Feltre e Belluno, Signori di Serravalle e del Cadore. Atti del 2º Convegno Nazionale 20 aprile 2002, Godega di Sant'Urbano, De Bastiani, 2002.
- Giovanni Battista Picotti, I Caminesi e la loro signoria in Treviso, Roma, Multigrafica Editrice, 1975 [1905].
- Giambattista Verci, Storia della Marca Trivigiana e Veronese, Venezia, Storti, 1786.