Tram ATM serie 4600 e 4700
Le vetture tranviarie serie 4600 e 4700 sono due serie di vetture tranviarie articolate a due casse, utilizzate dall'ATM di Milano per l'esercizio della rete tranviaria cittadina.
ATM serie 4600 e 4700 | |
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Vettura tranviaria articolata | |
Vettura n. 4733, nella livrea originaria a due toni di verde, in transito in piazza della Repubblica nel 1969 | |
Anni di costruzione | 1955-1960 |
Anni di esercizio | 1955-oggi |
Quantità prodotta | 13 (serie 4600) 20 (serie 4700) |
Costruttore | Stanga, Breda |
Lunghezza | 19580 mm |
Larghezza | 2400 mm |
Altezza | 3712 mm |
Capacità | 36 posti seduti 139 posti in piedi |
Quota del piano di calpestio | 880 mm |
Scartamento | 1445 mm |
Interperno | 6300 mm |
Passo dei carrelli | 1800 mm |
Massa in servizio | 37,9 t |
Massa a vuoto | 26,5 t |
Rodiggio | Bo' 2' Bo' |
Diametro ruote | 680 mm |
Potenza oraria | 220,8 kW |
Velocità massima omologata | 45 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea 550 V cc |
Tipo di motore | 4 tipo TIBB GLM 0300 |
Storia
modificaLe vetture della serie 4600 vennero progettate come versione articolata a due casse della serie 5300[1].
Furono ordinate in 15 unità alla Stanga di Padova; l'equipaggiamento elettrico fu fornito dal TIBB, che costruì anche i carrelli tipo 97 E, simili a quelli montati sulle 5300[1].
La consegna delle prime 15 vetture, numerate da 4601 a 4615, avvenne nel 1955; le ultime due unità, in seguito ad un accordo fra l'ATM e il TIBB, furono ricostruite con equipaggiamento "all electric", anziché elettropneumatico come le precedenti, e per questo assunsero in segno di distinzione i numeri 4714 e 4715, comunque consecutivi alle unità precedenti[1]. I buoni risultati ottenuti nei loro primi periodi di esercizio, in particolare sulle linee di forza 29/30 "circonvallazione" e 25/26 "interstazionali", indussero l'ATM ad ordinare una seconda serie di 18 vetture "all electric", costruite però dalla Breda (4725-4733) e consegnate nel 1960[2]. Le vetture 4700 costruite dalla Breda, in origine, si distinguevano dagli altri tram milanesi - e quindi dalle altre 4700 - per la posizione del faro allineato alle luci di posizione (come nella foto di copertina).
Inoltre, tutte e 18 le 4700, entrarono in servizio con la visiera parasole in plexiglas oscurata, come nella foto di copertina. Ai tempi una novità: infatti tutti i tram precedenti (compresi i 4600) avevano una visiera metallica più piccola, dipinta in verde veronese. Anche le 4600, così come la 4714 e la 4715, ricevettero poi la visiera in plexiglas.
Durante gli anni settanta tutte le vetture delle serie 4600-4700 furono private della postazione atta ad ospitare il bigliettaio e della tradizionale asta di captazione per l'energia elettrica, in milanese "perteghetta", sostituita da un moderno pantografo; mentre nei primi anni novanta si procedette a un graduale restyling delle casse mediante: la sostituzione delle porte in legno con quelle attuali in intelaiatura metallica, l'adozione di un nuovo parabrezza per la cabina del manovratore a vetro singolo in sostituzione di quello originale a vetri sdoppiati, l'applicazione di un nuovo faro rettangolare anteriore in luogo di quello circolare e il rimpiazzo dei paraurti originali con nuovi di tipo analogo a quelli montati sui tram di tipo 4900. Inoltre, furono installati dei nuovi avviatori elettronici statici CERN al posto dei SAC/f delle vetture 4600 e SAC/TET delle 4700.
Nel 2018, l'unità 4731 è stata oggetto di un profondo intervento di revisione generale, costituendo una sorta di apripista alla ristrutturazione di tutte e 20 le vetture della serie 4700 entro la fine del 2022. Gli interventi hanno comportato su tutte le unità il risanamento e la completa riverniciatura delle casse, il rinnovo dei rivestimenti interni, degli arredi, degli impianti elettrici e delle luci, con la parziale modifica dell'imperiale, sul quale ora è stato montato uno scambiatore per l'aria condizionata, in modo da refrigerare d'estate il posto guida del manovratore[3].
Per le unità della serie 4600 non è attualmente previsto un progetto di ristrutturazione, al 2024 molte di esse risultano risultano accantonate[4]. A dicembre dello stesso anno sono iniziate le operazioni di demolizione delle stesse presso una ditta esterna. Non è chiaro se sarà conservato un esemplare come vettura storica[5].
Caratteristiche
modificaSi tratta di vetture articolate a due casse, monodirezionali. Analogamente alle "Stanga" romane, di cui ripetono l'architettura generale, hanno due carrelli motori d'estremità e un carrello centrale portante, che sostiene l'articolazione del tipo "giostra Urbinati".
La serie 4601-4613 è dotata di frenatura elettro-pneumatica, mentre la serie 4714-4733 adotta la frenatura completamente elettrica[6].
L'ossatura della cassa è in acciaio saldato[7].
Una volta, prima della revisione dei veicoli 4700, le due serie si distinguevano a vista per il tipo di sedili interni: un tipo di color legno sulla 4600 ed in vetroresina verde (oggi gialla) sulla 4700 (tranne per i primi due esemplari: 4714 e 4715, che essendo due ex 4600 inizialmente montavano i sedili in color legno).
Su alcune vetture 4600, tuttavia, erano stati sostituiti i sedili d'origine con sedili blu montati anche su altri veicoli ATM, tranviari e metropolitani, nel passato.
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Interno di un tram serie 4600.
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La leva del freno di stazionamento e il "ferretto" (gügia in dialetto) per lo sblocco manuale degli scambi, accanto al posto guida.
Livree
modificaLe vetture entrarono in servizio nella classica livrea a due toni di verde, all'epoca d'obbligo per tutti i mezzi del trasporto pubblico urbano: la cassa era verniciata in verde vagone e la fascia dei finestrini in verde Veronese.
Negli anni settanta, a seguito del cambio dell'identificazione cromatica del trasporto vicinale, ricevettero la nuova livrea "ministeriale" arancione (simile a quella delle "Ventotto"), alla quale venne aggiunta, verso la fine del decennio, una striscia orizzontale nera, poi rimossa negli anni duemila, al fine di uniformare stilisticamente la livrea a quella dei Jumbotram.
A partire dal 2010 le vetture furono rivestite di una pellicola autoadesiva che riprendeva la colorazione "giallo Milano" (giallo intenso inferiormente e bianco crema superiormente, divisi da una fascia marrone) già implementata sulle "Ventotto"[8], ma con marcature grafiche in sostanza più simili a quelle adottate dai tram articolati delle serie 7500 e 7600. Tra il 2018 e il 2022, in fase di ristrutturazione, tutte le vetture della serie 4700 sono state definitivamente verniciate in colorazione "giallo Milano", riprendendo però marcature grafiche e schema di coloritura pressoché analoghi a quello delle "Ventotto".
Ad oggi le vetture tram serie 4600 e 4700 sono utilizzate principalmente sulle linee 2 e 19.
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Vettura n. 4609 nella prima livrea "arancio ministeriale", in piazzetta Reale nel 1977
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Vettura n. 4725 nella seconda livrea "arancio ministeriale" con fascia nera sotto i finestrini, in via Orefici nel 1992
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Vettura n. 4722 in livrea arancio ministeriale senza fascia nera sotto i finestrini, in piazza IV Novembre nel 2009
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Vettura n. 4603 in livrea "giallo Milano", in via Procaccini nel 2013
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Vettura n. 4720 ristrutturata in transito sotto il ponte Guido Crepax nel 2019
Note
modifica- ^ a b c Cornolò e Severi (1987), p. 126.
- ^ Cornolò e Severi (1987), p. 128.
- ^ Una nuova vita per i tram 4700: primi giorni di servizio della vettura 4731, Milanotoday, 30 marzo 2018.
- ^ Appunti e storia sulle "motrici articolate a due casse tipo 4600", pubblicazione Passione Trasporti.
- ^ MOTRICI ARTICOLATE A DUE CASSE TIPO 4600, su Passione Trasporti, 13 aprile 2021. URL consultato il 12 dicembre 2024.
- ^ Matteo Cerizza, ATM 4604 – Piazza Castello (MI) – 28 Gennaio 2016, su il Portale dei Treni, 7 febbraio 2016. URL consultato il 1º giugno 2022.
- ^ Francesco Ogliari, Milano in tram. Storia del trasporto pubblico milanese, Milano, Hoepli, 2010, p. 224
- ^ ATM - Prosegue il rinnovo della flotta Atm: nuovi mezzi e recupero delle vetture storiche Archiviato il 9 settembre 2017 in Internet Archive..
Bibliografia
modifica- Giovanni Cornolò e Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1987, ISBN non esistente.
Altri progetti
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