Tranvia Ancona-Falconara Marittima
Nata come appendice extraurbana della rete tranviaria di Ancona, la tranvia Ancona-Falconara Marittima svolse un servizio capillare lungo il litorale marchigiano.
Tranvia Ancona-Falconara Marittima | |
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Incrocio tranviario a Palombella | |
Inizio | Ancona |
Fine | Falconara Marittima |
Inaugurazione | 1915 |
Chiusura | 1944 |
Gestore | ATMA (1943-1944) |
Vecchi gestori | STIE (1915-1933) Comune di Ancona (1933-1943) |
Lunghezza | 11,63 km |
Tipo | tranvia |
Scartamento | 1.435 mm |
Alimentazione | elettrica a 550 V CC |
Trasporto pubblico | |
Pesantemente danneggiata dai bombardamenti del 1944, la linea non fu più ricostruita, ma sostituita dai servizi della rete filoviaria di Ancona.
Storia
modificaA seguito dell'istanza del 3 settembre 1913 dell'Amministrazione provinciale di Ancona, diretta ad ottenere la concessione di costruire ed esercitare una tramvia elettrica, a scartamento ordinario, fra la stazione ferrovia di Ancona e l'abitato di Falconara, la realizzazione di quest'ultima venne concessa alla provincia con regio decreto n. 496 del 14 maggio 1914[1].
La tranvia fu aperta all'esercizio il 26 agosto 1915 a cura della Società Anonima Tranvie e Imprese Elettriche (STIE) che già aveva assunto l'esercizio della rete tranviaria urbana[2].
Così come per la rete urbana, nel 1933 la tranvia fu riscattata dal Comune di Ancona, che la esercitò in gestione diretta; in tale anno l'orario prevedeva 24 coppie di corse invernali e 36 estive[2], a conferma della vocazione turistica dell'impianto. Tale situazione perdurò fino al 1943[2], quando in seguito alla municipalizzazione essa fu affidata all'Azienda Tranviaria Municipale di Ancona (ATMA).
Il servizio fu bruscamente interrotto nel 1944, dopo che i pesanti bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale distrussero la maggior parte del materiale rotabile e un tratto di linea. Sostituita l'anno successivo da un autoservizio, la tranvia fu convertita in filovia nel 1952[2].
Caratteristiche
modificaPercorso | |||||
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per Bologna | ||||
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Stazione di Falconara Marittima | ||||
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Palombina Vecchia | ||||
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Palombina Nuova Stazione di Palombina | ||||
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Torrette | ||||
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Palombella | ||||
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Stazione di Ancona | ||||
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per Pescara |
Il tracciato si svolgeva lungo la strada provinciale via Flamina, con rotaie tipo Phoenix da 42,8 kg/m posate in sede promiscua.
L'alimentazione della linea aerea di contatto era in corrente continua a 550 V, analogamente alla rete urbana ed era alimentata da una sottostazione elettrica da 540 kW.[2].
Con una pendenza massima era del 15 per mille e raggi di curvatura non inferiori a 18,5 metri, la Ancona-Falconara risultava l'unica tranvia extraurbana nelle Marche a scartamento ordinario[2].
Il tracciato si sviluppava per 2,382 km in territorio comunale, sfruttando in buona parte il preesistente binario urbano, e misurava complessivamente 11,63 km[2]; lungo il percorso erano presenti 25 fermate intermedie[2]; punti d'incrocio in corrispondenza di Palombella, Torrette, Palombina Nuova, Palombina Vecchia e della Stazione ferroviaria di Falconara Marittima.
Materiale rotabile
modificaPer il servizio extraurbano la STIE disponeva di sei elettromotrici da 120 kW e otto rimorchiate, anch'esse a carrelli[2].
Galleria d'immagini
modificaNote
modificaBibliografia
modifica- Giorgio Occhiodoro, C'era una volta el tranve, SAGRAF, Falconara 1996.
- Claudio Cerioli, Tranvia elettrica Ancona-Falconara, in Da Camerino al mondo. Per una storia dei trasporti nelle Marche, Editrice Trasporti su Rotaia, Salò, 1985, pp. 59–61. ISBN 88-85068-20-0
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tranvia Ancona-Falconara Marittima
Collegamenti esterni
modifica- La storia dei trasporti di Ancona, su fitelmarche.it. URL consultato il 10 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
- Foto dei tram in Ancona, su anconanostra.com.