In analisi funzionale , il funzionale di Legendre o trasformazione di Legendre , è un funzionale involuzione che fu definito da Adrien-Marie Legendre . La funzione risultato si chiama di solito trasformata , come per le trasformate integrali di Laplace, Fourier, ecc. Consente un importante cambiamento di variabile per funzioni dotate di alcune proprietà. Il funzionale è l'inverso di sé stesso
Visualizzazione tipo metodo del punto fisso . Una funzione
f
(
x
)
{\displaystyle f(x)}
, (colore rosso), ha una retta tangente nel punto
x
0
{\displaystyle x_{0}}
(colore blu). Questa tangente ha pendenza
f
′
(
x
)
{\displaystyle f'(x)}
, e interseca l'asse verticale in
(
0
,
−
f
∗
)
{\displaystyle (0,-f^{*})}
.
f
∗
{\displaystyle f^{*}}
è il valore che ha nel punto x la trasformata di Legendre di
f
{\displaystyle f}
. Variando il punto
x
{\displaystyle x}
varia la trasformata
f
∗
(
x
)
{\displaystyle f^{*}(x)}
che è legata al valore di
f
(
x
)
{\displaystyle f(x)}
, e della sua derivata
f
′
(
x
)
{\displaystyle f'(x)}
.
È molto importante in termodinamica : le funzioni energia (energia interna , entalpia , energia libera di Gibbs ) sono infatti legate tra loro da trasformazioni di Legendre.
L'argomento del funzionale di Legendre è una funzione convessa a valori reali di variabile reale, e il risultato è un'altra funzione convessa dipendente esplicitamente dalla derivata dell'argomento.[ 1]
La trasformata di Legendre
f
⋆
{\displaystyle f^{\star }}
di una funzione convessa reale
f
:
R
→
R
{\displaystyle f:\mathbb {R} \to \mathbb {R} }
è data da:
f
⋆
(
p
)
=
sup
x
(
p
x
−
f
(
x
)
)
p
∈
R
{\displaystyle f^{\star }(p)=\sup _{x}{\bigl (}px-f(x){\bigr )}\qquad p\in \mathbb {R} }
Nel caso
f
{\displaystyle f}
sia differenziabile la trasformata
f
⋆
{\displaystyle f^{\star }}
può essere vista come il valore cambiato di segno dell'intercetta sull'asse
y
{\displaystyle y}
di una particolare retta tangente alla funzione, quella di pendenza
p
{\displaystyle p}
.[ 2] Per calcolare l'estremante di
p
x
−
f
(
x
)
{\displaystyle px-f(x)}
rispetto a
x
{\displaystyle x}
, che è il punto
x
{\displaystyle x}
per cui è massima la distanza tra la funzione e la retta
y
=
p
x
{\displaystyle y=px}
, se ne pone la derivata nulla:
d
d
x
(
p
x
−
f
(
x
)
)
=
p
−
d
f
(
x
)
d
x
=
0
{\displaystyle {\frac {d}{dx}}\left(px-f(x)\right)=p-{df(x) \over dx}=0}
quindi il valore massimo si verifica quando:
p
=
d
f
(
x
)
d
x
=
f
′
(
x
)
{\displaystyle p={df(x) \over dx}=f'(x)}
Nel caso
f
:
R
n
→
R
{\displaystyle f:\mathbb {R} ^{n}\to \mathbb {R} }
si ha:
∇
x
(
p
⋅
x
−
f
(
x
)
)
=
0
{\displaystyle \nabla _{x}\left(p\cdot x-f(x)\right)=0}
e il vettore
p
{\displaystyle p}
coincide con il gradiente :
p
=
∇
f
(
x
)
{\displaystyle p=\nabla f(x)}
Scrivendo
x
{\displaystyle x}
in funzione di
p
{\displaystyle p}
e inserendolo nella derivata si ottiene una definizione operativa:
f
⋆
(
f
′
(
x
)
)
=
x
f
′
(
x
)
−
f
(
x
)
=
p
x
(
p
)
−
f
(
x
(
p
)
)
{\displaystyle f^{\star }(f'(x))=xf'(x)-f(x)=p\,\,x(p)-f(x(p))}
dove nella relazione a destra si è esplicitata la dipendenza della trasformata da
p
{\displaystyle p}
. La trasformata di Legendre trasforma
f
{\displaystyle f}
in un'altra funzione dipendente esplicitamente dalla derivata
f
′
{\displaystyle f'}
invece che da
x
{\displaystyle x}
.[ 3]
Un modo di scrivere esplicitamente
f
⋆
(
p
)
{\displaystyle f^{\star }(p)}
si ottiene differenziando la funzione
f
{\displaystyle f}
:
d
f
=
f
′
(
x
)
d
x
=
d
f
d
x
d
x
=
p
d
x
{\displaystyle df=f'(x)\,dx={\frac {df}{dx}}dx=p\,dx}
Introducendo la funzione ausiliaria
g
=
f
−
p
x
{\displaystyle g=f-px}
si ha:
d
g
=
d
f
−
p
d
x
−
x
d
p
=
−
x
d
p
{\displaystyle dg=df-p\,dx-x\,dp=-x\,dp}
essendo
d
f
=
p
d
x
{\displaystyle df=p\,dx}
. Si ha pertanto:
x
(
p
)
=
−
d
g
(
p
)
d
p
{\displaystyle x(p)=-{\frac {dg(p)}{dp}}}
La funzione ausiliaria
g
{\displaystyle g}
si chiama generatrice .
In generale, si dimostra che se
f
:
R
n
→
R
{\displaystyle f:\mathbb {R} ^{n}\to \mathbb {R} }
e
g
(
p
)
=
−
f
⋆
(
p
)
{\displaystyle g(p)=-f^{\star }(p)}
allora
x
(
p
)
=
−
∇
g
(
p
)
{\displaystyle x(p)=-\nabla g(p)}
, dove
x
(
p
)
{\displaystyle x(p)}
è la soluzione di
p
=
∇
f
(
x
)
{\displaystyle p=\nabla f(x)}
. Questo risultato consente di mostrare che la trasformata di Legendre applicata a una funzione convessa produce un'altra funzione convessa.
La trasformata di Legendre
f
⋆
{\displaystyle f^{\star }}
di
f
{\displaystyle f}
può anche essere definita come la trasformazione tale che la sua derivata prima e la derivata della funzione sono una la funzione inversa dell'altra. Detto
D
{\displaystyle D}
l'operatore di derivazione:
D
f
=
(
D
f
⋆
)
−
1
{\displaystyle Df=\left(Df^{\star }\right)^{-1}}
Infatti, derivando
f
⋆
{\displaystyle f^{\star }}
rispetto a
p
{\displaystyle p}
si ha:
d
f
⋆
(
p
)
d
p
=
d
d
p
(
x
p
−
f
(
x
)
)
=
x
+
p
d
x
d
p
−
d
f
d
x
d
x
d
p
=
x
{\displaystyle {df^{\star }(p) \over dp}={d \over dp}(xp-f(x))=x+p{dx \over dp}-{df \over dx}{dx \over dp}=x}
Pertanto, valgono le relazioni:
p
=
d
f
d
x
(
x
)
x
=
d
f
⋆
d
p
(
p
)
{\displaystyle p={df \over dx}(x)\qquad x={df^{\star } \over dp}(p)}
dove le funzioni
D
f
{\displaystyle Df}
e
D
f
⋆
{\displaystyle Df^{\star }}
sono univocamente determinate a meno di una costante additiva, solitamente fissata con l'ulteriore condizione:
f
(
x
)
+
f
⋆
(
p
)
=
x
p
{\displaystyle f(x)+f^{\star }(p)=x\,p}
Si consideri
f
(
x
,
y
)
{\displaystyle f(x,y)}
il cui differenziale sia dato da:
d
f
=
∂
f
∂
x
d
x
+
∂
f
∂
y
d
y
=
u
d
x
+
v
d
y
{\displaystyle df={\partial f \over \partial x}dx+{\partial f \over \partial y}dy=udx+vdy}
Per costruire una funzione che dipenda da
d
u
{\displaystyle du}
e
d
y
{\displaystyle dy}
(invece che
d
x
{\displaystyle dx}
e
d
y
{\displaystyle dy}
) si definisce
g
(
u
,
y
)
=
f
−
u
x
{\displaystyle g(u,y)=f-ux}
. Differenziando:
d
g
=
d
f
−
u
d
x
−
x
d
u
=
u
d
x
+
v
d
y
−
u
d
x
−
x
d
u
=
−
x
d
u
+
v
d
y
{\displaystyle dg=df-udx-xdu=udx+vdy-udx-xdu=-xdu+vdy}
da cui:
x
=
−
∂
g
∂
u
v
=
∂
g
∂
y
{\displaystyle x=-{\partial g \over \partial u}\qquad v={\partial g \over \partial y}}
La funzione
g
(
u
,
y
)
{\displaystyle g(u,y)}
è il risultato della trasformazione di Legendre di
f
(
x
,
y
)
{\displaystyle f(x,y)}
in cui la variabile indipendente
x
{\displaystyle x}
è stata rimpiazzata da
u
{\displaystyle u}
.
Ad esempio, nel caso in cui
f
(
x
)
=
log
x
{\displaystyle f(x)=\log x}
si ottiene che:
p
=
d
f
d
x
=
1
x
{\displaystyle p={\frac {df}{dx}}={\frac {1}{x}}}
e quindi:
f
⋆
(
p
)
=
1
−
log
1
p
{\displaystyle f^{\star }(p)=1-\log {\frac {1}{p}}}
Con procedimento formale, invece, servendosi della generatrice in questo caso si ha:
g
=
log
x
−
p
x
x
=
−
d
g
d
p
=
−
1
x
d
x
d
p
+
p
d
x
d
p
+
x
{\displaystyle g=\log x-px\qquad x=-{\frac {dg}{dp}}=-{\frac {1}{x}}{\frac {dx}{dp}}+p{\frac {dx}{dp}}+x}
e semplificando:
1
x
d
x
d
p
=
p
d
x
d
p
{\displaystyle {\frac {1}{x}}{\frac {dx}{dp}}=p{\frac {dx}{dp}}}
da cui:
1
x
=
p
{\displaystyle {\frac {1}{x}}=p}
In una dimensione la trasformazione di Legendre di
f
:
R
→
R
{\displaystyle f:\mathbb {R} \rightarrow \mathbb {R} }
può essere valutata con la formula:
f
⋆
(
y
)
=
y
x
−
f
(
x
)
x
=
f
˙
−
1
(
y
)
{\displaystyle f^{\star }(y)=y\,x-f(x)\qquad x={\dot {f}}^{-1}(y)}
Per mostrare ciò si considera la definizione:
f
˙
(
x
)
=
f
˙
⋆
−
1
(
x
)
{\displaystyle {\dot {f}}(x)={\dot {f}}^{\star -1}(x)}
Integrando entrambi i membri da
x
0
{\displaystyle x_{0}}
a
x
1
{\displaystyle x_{1}}
, utilizzando il teorema fondamentale del calcolo integrale nel membro a sinistra e sostituendo nel termine a destra:
y
=
f
˙
⋆
−
1
(
x
)
{\displaystyle y={\dot {f}}^{\star -1}(x)}
si ha:
f
(
x
1
)
−
f
(
x
0
)
=
∫
y
0
y
1
y
f
¨
⋆
(
y
)
d
y
{\displaystyle f(x_{1})-f(x_{0})=\int _{y_{0}}^{y_{1}}y\,{\ddot {f}}^{\star }(y)\,dy}
con:
f
⋆
(
y
0
)
=
x
0
f
⋆
(
y
1
)
=
x
1
{\displaystyle f^{\star }(y_{0})=x_{0}\qquad f^{\star }(y_{1})=x_{1}}
Integrando per parti:
y
1
f
˙
⋆
(
y
1
)
−
y
0
f
˙
⋆
(
y
0
)
−
∫
y
0
y
1
f
˙
⋆
(
y
)
d
y
=
y
1
x
1
−
y
0
x
0
−
f
⋆
(
y
1
)
+
f
⋆
(
y
0
)
{\displaystyle y_{1}\,{\dot {f}}^{\star }(y_{1})-y_{0}\,{\dot {f}}^{\star }(y_{0})-\int _{y_{0}}^{y_{1}}{\dot {f}}^{\star }(y)\,dy=y_{1}\,x_{1}-y_{0}\,x_{0}-f^{\star }(y_{1})+f^{\star }(y_{0})}
e quindi:
f
(
x
1
)
+
f
⋆
(
y
1
)
−
y
1
x
1
=
f
(
x
0
)
+
f
⋆
(
y
0
)
−
y
0
x
0
{\displaystyle f(x_{1})+f^{\star }(y_{1})-y_{1}\,x_{1}=f(x_{0})+f^{\star }(y_{0})-y_{0}\,x_{0}}
Dal momento che il termine a sinistra dipende solo da
x
1
{\displaystyle x_{1}}
e quello di destra solo da
x
0
{\displaystyle x_{0}}
:
f
(
x
)
+
f
⋆
(
y
)
−
y
x
=
C
x
=
f
˙
⋆
(
y
)
=
f
˙
−
1
(
y
)
{\displaystyle f(x)+f^{\star }(y)-y\,x=C\qquad x={\dot {f}}^{\star }(y)={\dot {f}}^{-1}(y)}
Risolvendo per
f
⋆
{\displaystyle f^{\star }}
e scegliendo
C
=
0
{\displaystyle C=0}
si ottiene la relazione iniziale.
In analisi funzionale l'hamiltoniana
H
(
q
i
,
p
i
,
t
)
{\displaystyle H(q_{i},p_{i},t)}
è data dalla trasformata di Legendre della lagrangiana del sistema
L
(
q
i
,
q
˙
i
,
t
)
{\displaystyle {\mathcal {L}}(q_{i},{\dot {q}}_{i},t)}
, con:
p
i
=
∂
L
∂
q
˙
i
{\displaystyle p_{i}={\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial {\dot {q}}_{i}}}}
Nel caso di sistemi a un grado di libertà (un'unica coordinata lagrangiana ), e ricordando le equazioni di Eulero-Lagrange , il differenziale di
L
(
q
,
q
˙
,
t
)
{\displaystyle {\mathcal {L}}(q,{\dot {q}},t)}
si scrive:
d
L
=
∂
L
∂
q
d
q
+
∂
L
∂
q
˙
d
q
˙
+
∂
L
∂
t
d
t
=
p
˙
d
q
+
p
d
q
˙
+
∂
L
∂
t
d
t
=
p
˙
d
q
+
d
(
q
˙
p
)
−
q
˙
d
p
+
∂
L
∂
t
d
t
{\displaystyle \operatorname {d} \!{\mathcal {L}}={\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial q}}\operatorname {d} \!q+{\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial {\dot {q}}}}\operatorname {d} \!{\dot {q}}+{\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial t}}\operatorname {d} \!t={\dot {p}}\operatorname {d} \!q+p\operatorname {d} \!{\dot {q}}+{\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial t}}\operatorname {d} \!t={\dot {p}}\operatorname {d} \!q+\operatorname {d} ({\dot {q}}p)-{\dot {q}}\operatorname {d} \!p+{\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial t}}\operatorname {d} \!t}
da cui:
d
(
q
˙
p
−
L
)
=
−
p
˙
d
q
+
q
˙
d
p
−
∂
L
∂
t
d
t
{\displaystyle d({\dot {q}}p-{\mathcal {L}})=-{\dot {p}}\operatorname {d} \!q+{\dot {q}}\operatorname {d} \!p-{\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial t}}\operatorname {d} \!t}
Si è trasformata in questo modo la lagrangiana in un'altra equazione dipendente esplicitamente dalla sua derivata rispetto a
q
{\displaystyle q}
, cioè dipendente da:
p
=
∂
L
∂
q
˙
{\displaystyle p={\frac {\partial {\mathcal {L}}}{\partial {\dot {q}}}}}
Se si pone
H
(
q
,
p
,
t
)
=
q
˙
(
t
)
p
(
t
)
−
L
(
q
,
q
˙
(
q
,
p
,
t
)
,
t
)
{\displaystyle H(q,p,t)={\dot {q}}(t)p(t)-{\mathcal {L}}(q,{\dot {q}}(q,p,t),t)}
, sapendo che il differenziale di
H
(
q
,
p
,
t
)
{\displaystyle H(q,p,t)}
, dipendente da
q
{\displaystyle q}
e
p
{\displaystyle p}
, è:
d
H
=
∂
H
∂
q
d
q
+
∂
H
∂
p
d
p
+
∂
H
∂
t
d
t
{\displaystyle \operatorname {d} \!H={\frac {\partial H}{\partial q}}\operatorname {d} \!q+{\frac {\partial H}{\partial p}}\operatorname {d} \!p+{\frac {\partial H}{\partial t}}\operatorname {d} \!t}
uguagliando i membri si ottengono le equazioni di Hamilton :
q
˙
=
∂
H
∂
p
p
˙
=
−
∂
H
∂
q
∂
L
∂
t
=
−
∂
H
∂
t
{\displaystyle {\dot {q}}={\frac {\partial H}{\partial p}}\qquad {\dot {p}}=-{\frac {\partial H}{\partial q}}\qquad {\partial {\mathcal {L}} \over \partial t}=-{\partial H \over \partial t}}
dove
p
{\displaystyle p}
e
q
{\displaystyle q}
sono le sue variabili canoniche hamiltoniane. Si procede analogamente nel caso di n coordinate lagrangiane.
Per il primo principio della termodinamica si ha:
d
U
=
δ
Q
−
p
d
V
δ
Q
=
p
d
V
+
d
U
{\displaystyle dU=\delta Q-pdV\qquad \delta Q=pdV+dU}
e per la definizione di entropia , in condizioni quasistatiche reversibili:
δ
Q
=
T
d
S
{\displaystyle \delta Q=TdS}
Sostituendo:
d
U
(
S
,
V
)
=
T
d
S
−
p
d
V
{\displaystyle dU(S,V)=TdS-pdV}
Assumendo come variabili libere (o naturali)
S
{\displaystyle S}
e
V
{\displaystyle V}
, cioè esprimendo ogni altra funzione di stato in funzione di queste due (sufficienti a descrivere lo stato del sistema), si procede nel differenziare
U
{\displaystyle U}
:
d
U
(
S
,
V
)
=
∂
U
(
S
,
V
)
∂
S
d
S
+
∂
U
(
S
,
V
)
∂
V
d
V
{\displaystyle dU(S,V)={\frac {\partial U(S,V)}{\partial S}}dS+{\frac {\partial U(S,V)}{\partial V}}dV}
da cui:
T
=
(
∂
U
(
S
,
V
)
∂
S
)
V
p
=
−
(
∂
U
(
S
,
V
)
∂
V
)
S
{\displaystyle T=\left({\frac {\partial U(S,V)}{\partial S}}\right)_{V}\qquad p=-\left({\frac {\partial U(S,V)}{\partial V}}\right)_{S}}
Usando il teorema di Schwartz si ricava la seguente relazione, detta equazione di Maxwell :
(
∂
T
∂
V
)
S
=
−
(
∂
p
∂
S
)
V
{\displaystyle \left({\frac {\partial T}{\partial V}}\right)_{S}=-\left({\frac {\partial p}{\partial S}}\right)_{V}}
Ora si possono operare delle trasformate (non standard) di Legendre sull'energia interna per ottenere altre funzioni termodinamiche e altre utili relazioni sulle varie grandezze di volta in volta derivate o tenute costanti. I calcoli sono assolutamente analoghi agli esempi precedenti a patto di cambiare di volta in volta le variabili libere del sistema.
d
H
(
S
,
p
)
=
d
(
U
+
p
V
)
=
T
d
S
+
V
d
p
{\displaystyle dH(S,p)=d(U+pV)=TdS+Vdp}
T
=
(
∂
H
∂
S
)
p
V
=
(
∂
H
∂
p
)
S
(
∂
T
∂
p
)
S
=
(
∂
V
∂
S
)
p
{\displaystyle T=\left({\frac {\partial H}{\partial S}}\right)_{p}\qquad V=\left({\frac {\partial H}{\partial p}}\right)_{S}\qquad \left({\frac {\partial T}{\partial p}}\right)_{S}=\left({\frac {\partial V}{\partial S}}\right)_{p}}
d
A
(
T
,
V
)
=
d
(
U
−
T
S
)
=
−
S
d
T
−
p
d
V
{\displaystyle dA(T,V)=d(U-TS)=-SdT-pdV}
S
=
−
(
∂
A
∂
T
)
V
p
=
−
(
∂
A
∂
V
)
T
(
∂
S
∂
V
)
T
=
(
∂
p
∂
T
)
V
{\displaystyle S=-\left({\frac {\partial A}{\partial T}}\right)_{V}\qquad p=-\left({\frac {\partial A}{\partial V}}\right)_{T}\qquad \left({\frac {\partial S}{\partial V}}\right)_{T}=\left({\frac {\partial p}{\partial T}}\right)_{V}}
d
G
(
T
,
p
)
=
d
(
U
+
p
V
−
T
S
)
=
−
S
d
T
+
V
d
p
{\displaystyle dG(T,p)=d(U+pV-TS)=-SdT+Vdp}
S
=
−
(
∂
G
∂
T
)
p
V
=
(
∂
G
∂
p
)
T
−
(
∂
S
∂
p
)
T
=
(
∂
V
∂
T
)
p
{\displaystyle S=-\left({\frac {\partial G}{\partial T}}\right)_{p}\qquad V=\left({\frac {\partial G}{\partial p}}\right)_{T}\qquad -\left({\frac {\partial S}{\partial p}}\right)_{T}=\left({\frac {\partial V}{\partial T}}\right)_{p}}
Riassumendo si ha:
H
(
S
,
p
)
=
U
(
S
,
V
)
+
p
V
A
(
T
,
V
)
=
U
(
S
,
V
)
−
T
S
{\displaystyle H(S,p)=U(S,V)+pV\qquad A(T,V)=U(S,V)-TS\,}
G
(
T
,
p
)
=
U
(
S
,
V
)
+
p
V
−
T
S
=
H
(
S
,
p
)
−
T
S
{\displaystyle G(T,p)=U(S,V)+pV-TS=H(S,p)-TS}
(EN ) Vladimir Igorevich Arnol'd , Mathematical Methods of Classical Mechanics , 2ª ed., Springer, 1989, ISBN 0-387-96890-3 .
Corrado Mencuccini e Vittorio Silvestrini, Fisica I - Meccanica e Termodinamica , 3ª ed., Napoli, Liguori Editore, 1996, ISBN 88-207-1493-0 .
(EN ) R. Tyrrell Rockafellar, Convex Analysis , ristampa del 1970, Princeton University Press, 1996, ISBN 0-691-01586-4 .