Trattato di Londra (1871)

Il Trattato di Londra è stato un trattato internazionale firmato il 13 marzo 1871 da Germania, Austria, Turchia, Gran Bretagna, Francia, Russia e Italia.

Gli Stati si accordarono per rivedere il Trattato di Parigi del 1856 sulla navigazione nel Mare del Nord, nei Dardanelli e Bosforo e sul Danubio.

Il ministro degli Esteri dell'Impero russo, Alexander Gorchakov, il 31 ottobre 1870 denunciò le clausole del Trattato di Parigi (1856) sul Mar Nero. Esso violava l'articolo XIV del Trattato, il quale stabiliva che non poteva essere annullato, né modificato senza l'assenso delle Potenze firmatarie del presente trattato.[1][2]

Nel Protocollo di Londra del 17 gennaio 1871 si affermava che i rappresentanti di Germania, Austro-Ungheria, Gran Bretagna, Italia, Russia e Turchia, riuniti in una conferenza, sostenevano il riconoscimento del principio essenziale del diritto delle nazioni che nessuna potenza può sottrarsi agli impegni di un trattato, né modificarne le stipulazioni, se non in conseguenza del consenso delle parti contraenti, per mezzo di un'intesa amichevole.[3][4]

Termini del trattato

modifica

L'accordo modificò alcune disposizioni del Trattato di Parigi:[5][6][7]

Il 3 marzo fu firmato un accordo che modificava alcune disposizioni del Trattato di Parigi.

  • L'articolo 1 abrogava gli articoli 11 (neutralizzazione del Mar Nero), 13 (smilitarizzazione delle sue coste) e 14 (divieto di modifica senza il consenso di tutte le parti) del trattato di Parigi.
  • L'articolo 2 stabiliva che l'accesso alle navi alleate attraverso il Bosforo e i Dardanelli sarebbe stato aperto se ritenuto necessario dal governo turco per garantire l'attuazione del trattato di Parigi.
  • L'articolo 3 lasciava il Mar Nero aperto, come prima, alle navi mercantili.
  • Gli articoli 4-7 trattavano della navigazione sul Danubio.
  • L'articolo 8 confermava il trattato di Parigi nella misura in cui non era stato modificato.
  • L'articolo 9 richiedeva la ratifica e lo scambio di documenti entro 6 settimane al più tardi. Ciò avvenne il 15 maggio.[8]

Il Trattato di Berlino (1878) all'art. 63 confermò il trattato di Parigi e Londra in tutte quelle disposizioni che non erano state abrogate o modificate dalle precedenti stiplulazioni.[9]

  1. ^ (EN) Winfried Baumgart, The Crimean War: 1853-1856, Bloomsbury Publishing, 9 gennaio 2020, p. 224, ISBN 978-1-350-08345-5. URL consultato il 2 agosto 2021.
  2. ^ (EN) Ronald St J. Mac Donald e Douglas M. Johnston, The Structure and Process of International Law: Essays in Legal Philosophy, Doctrine and Theory, BRILL, 24 febbraio 1986, p. 509, ISBN 978-90-247-3273-9. URL consultato il 2 agosto 2021.
  3. ^ Italia : Camera dei deputati, Atti del Parlamento italiano Camera dei deputati, sessione 1904-1905, 1. della 22. legislatura: Dal 25 novembre 1908 al 9 gennaio 1909, Tipografia della Camera dei deputati, 1909. URL consultato il 2 agosto 2021.
  4. ^ Carlo Enrico Barduzzi, "La giurisdizione consolare" nelle terre islamiche: nell'estremo oriente, negli stati vassalli, nei protettorati con un'appendice sugli ordinamenti giudiziari coloniali, Fratelli Bocca, 1909, p. 468. URL consultato il 2 agosto 2021.
  5. ^ Ettore Anchieri, Costantinopoli e gli stretti nella politica Russa ed Europea dal tratto di Qüciük Rainargi "sic" alla convenzione di Montreux, A. Giuffrè, 1948, p. 52. URL consultato il 2 agosto 2021.
    «Art. I. Gli articoli XI , XIII e XIV del Trattato di Parigi del 30 marzo 1856 , come la Convenzione speciale conclusa tra la Sublime Porta e la Russia e annessa al suddetto articolo XIV , sono abrogati e sostituiti dall'articolo seguente. Art. II. Il principio della chiusura degli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli , qual è stato stabilito dalla convenzione separata del 30 marzo 1856 , è mantenuto con la facoltà per S. M. il Sultano di aprire i detti Stretti in tempo di pacea le navi da guerra delle Potenze amiche e alleate , nel caso che la Sublime Porta lo giudicasse necessario per salvaguardare l'esecuzione delle stipulazioni del trattato di Parigi del 30 marzo 1856.»
  6. ^ Mario Bendiscioli e Adriano Gallia, Documenti di storia contemporanea. 1815-1970, Mursia, 1970, p. 201. URL consultato il 2 agosto 2021.
  7. ^ L'Europa orientale rivista mensile, Stab. tip. S. Morano, 1940, p. 8. URL consultato il 2 agosto 2021.
  8. ^ Bollettino generale delle leggi e degli atti del governo per l'impero d'Austria: anno ..., Imp. reg. stampieria di Corte e di Stato, 1871, p. 6. URL consultato il 2 agosto 2021.
  9. ^ Efisio Mulas, Il Congresso di Berlino e il diritto delle genti: studii, Battezzati, 1878, p. 195. URL consultato il 2 agosto 2021.
    «Il Trattato di Parigi del 30 marzo 1856 e quello di Londra del 13 marzo 1871 sono mantenuti in tutte le loro disposizioni che non sono abrogate o modificate dalle stipulazioni che precedono.»