Tribunale di omertà

Il tribunale di omertà sarebbe un organo giudizionario in seno a ogni locale (struttura territoriale) della 'ndrangheta, organizzazione criminale di stampo mafioso calabrese[1].

Secondo l'ex capo-locale di Castrovillari, ora pentito Antonio Di Dieco il tribunale di omertà è composta in ogni locale dal caposocietà/capolocale da una persona "favorevole" , a difesa dell'imputato e uno "sfavorevole", contro l'imputato e iconicamente nel luogo in cui avviene il giudizio c'è una bacinella con dentro il santino di San Michele Arcangelo[2].

Il 4 luglio 2017 si conclude l'operazione mandamento ionico che ha permesso anche di descrivere i ruoli e il funzionamento di un tribunale di 'ndrangheta[3] tra cui il fatto che la Provincia possa chiudere un locale come primo passo per far riappacificare le componenti in conflitto[1].

La classificazione delle colpe[4][5]:

  • Trascuranza[6]: La trascuranza è una colpa lieve, quando una persona non ha fatto abbastanza attenzione. La trascuranza può determinare un processo, che delibera un'assoluzione.
  • Sbaglio: la condanna per uno sbaglio è sempre la morte[5].
  • Tragedia: succede quando un affiliato dice falsità all'interno dell'organizzazione per trarre profitto personale[7].
  • Macchia d'onore: è un comportamento indegno di un affiliato o di un suo parente[5].
  • Infamità: è una colpa gravissima dell'affiliato che tradisce[5].
  1. ^ a b p.25, II relazione semestrale del 2017 della DIA
  2. ^ Badolati, 2009.
  3. ^ Colpo alla 'ndrangheta: 116 persone fermate in Calabria, in repubblica.it, 04-07-2017. URL consultato il 04-07-2017.
  4. ^ Ordinanza Crimine del 2010, p.451
  5. ^ a b c d Il Crimine, i mastri, le ndrine. Repubblica. Cronaca. 14 luglio 2010.
  6. ^ Riti, gerarchie e bon ton: la 'ndrangheta lombarda secondo il pentito Belnome. Strill. Antonino Belnome. 20 giugno 2011.
  7. ^ Il boss pentito Nino Lo Giudice disse: Se vado in galera, vi rovino, vi faccio arrestare a tutti Archiviato il 5 maggio 2011 in Internet Archive.. Mediterraneo. News. Nino Lo Giudice. 16 aprile 2011.

Bibliografia

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Voci correlate

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