Triturus dobrogicus
Il tritone crestato del Danubio (Triturus dobrogicus Kiritzescu, 1903) è un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei Salamandridi[2].
Tritone crestato del Danubio | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Amphibia |
Ordine | Caudata |
Famiglia | Salamandridae |
Sottofamiglia | Pleurodelinae |
Genere | Triturus |
Specie | T. dobrogicus |
Nomenclatura binomiale | |
Triturus dobrogicus (Kiritzescu, 1903) | |
Areale | |
Descrizione
modificaCon una lunghezza media di 12-13 cm, il tritone crestato del Danubio è il più piccolo e gracile tra tutti i tritoni, ma allo stesso tempo sfoggia anche la cresta dorsale più alta rispetto al corpo e maggiormente seghettata. Il dorso è solitamente bruno-rossiccio oppure marrone chiaro o scuro, con alcuni maschi anche color mattone e provvisti di macchie scure tondeggianti. I fianchi dei maschi adulti, inoltre, sono cosparsi di puntini bianchi ben contrastanti. Il lato ventrale è di un intenso colore arancione o giallo tuorlo d'uovo, con numerose macchie scure tondeggianti, ben definite, che possono anche apparire fuse in bande longitudinali. La gola è nera, con puntini bianchi leggermente più grandi. La lunghezza totale è di 12-14 cm nei maschi e di 13-16 cm nelle femmine[3].
Biologia
modificaIl tritone crestato del Danubio è una specie ancora relativamente poco conosciuta. Si tratta di una specie di pianura che si riproduce in acqua in primavera, da marzo a giugno. Il corteggiamento e la deposizione delle uova seguono modalità simili a quelle del tritone crestato[3].
Distribuzione ed habitat
modificaIl tritone crestato del Danubio è una specie che vive esclusivamente nella media e bassa Pianura Pannonica, ad altitudini tra 100 e 350 m. Si può trovare nelle valli fluviali del Danubio e del Tibisco, dove popola boschi di golena o prati umidi. Durante la stagione riproduttiva colonizza lanche e bracci fluviali ricchi di vegetazione e a corso lento, ma anche stagni, fossi e piccole paludi[3].
Note
modifica- ^ (EN) Jan Willem Arntzen, Sergius Kuzmin, Robert Jehle, Mathieu Denoël, Brandon Anthony, Claude Miaud, Wiesiek Babik, Milan Vogrin, David Tarkhnishvili, Vladimir Ishchenko, Natalia Ananjeva, Nikolai Orlov, Boris Tuniyev, Dan Cogalniceanu, Tibor Kovács, István Kiss 2009, Triturus dobrogicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Frost D.R. et al., Triturus dobrogicus, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 18 ottobre 2016.
- ^ a b c Triturus dobrogicus, su AmphibiaWeb. URL consultato il 18 ottobre 2016.
Bibliografia
modifica- Boulenger, 1908: Description of a new newt. Annals and Magazine of Natural History, Ser. 8, vol. 2, p. 32-33.
- Kiritzescu, 1903: Contributions à la faune des Batraciens de Roumanie. Buletinul Societatii de Sciinte din Bucuresci, vol. 12, p. 243-265.
Altri progetti
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