Uc de Pena
Uc[1] de Pena o Penna (Penne-d'Agenais nel Rouergue[2], ... – ...; fl. XII-XIII secolo) è stato un trovatore occitano il cui intero corpus poetico è costituito da tre cansos senza alcuna partitura musicale.
Biografia
modificaSecondo l'autore della sua vida il luogo di nascita di Uc era un castello chiamato "Messat" o "Monmessat".[2] Figlio di un mercante, diventa un menestrello rinomato per il suo canto e il suo esteso repertorio (di composizioni altrui).[2] Era inoltre apprezzato per la sua conoscenza dei "grandi uomini di quelle regioni", ma noto anche per il suo stile di vita bricconesco — gioco d'azzardo e frequentazione di taverne — per questa ragione, scrive il suo biografo, "era sempre povero e senza mezzi".[2] Alla fine viaggiando verso oriente arrivò all'"Isla é(n) Venaissi" (probabilmente Isle-sur-Sorgue in Provenza), dove si sposa.[2]
In una canzone, Uc fa riferimento a un cavaliere occitano Gouffier de Lastours, il quale portava un messaggio di Boemondo di Taranto a Goffredo di Buglione durante la decisiva battaglia di Dorylaeum nella prima crociata.[3] Questo evento era probabilmente diventato un importante tema tradizionale della crociata occitana ed è attestato anche nella Canso d'Antioca e nella Gran Conquista de Ultramar.[3]
Tra gli altri suoi lavori abbiamo Quora que'm desplagués Amors.
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) Egan, Margarita, ed. e trad. The Vidas of the Troubadours. New York: Garland, 1984. ISBN 0824094379.
- (EN) Sweetenham, Carol, and Paterson, Linda M., ed. e trad. The "Canso d'Antiocha": An Epic Chronicle of the First Crusade. Aldershot and Burlington: Ashgate Publishing, 2003. Preview. ISBN 0-75460-410-1.
- (FR) Rochegude, Henri Pascal de. Le Parnasse occitanien, ou Choix de poésies originales des troubadours. Benichet, 1819. Vedi pagina 325 per la versione originale occitana della vida di Uc.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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