Ugo d'Eu
Ugo d'Eu[5] (... – 17 luglio 1077[6]) fu vescovo di Lisieux dal 1049 alla sua morte. Suo predecessore fu il vescovo Herbert (Herbertus); gli succedette Gilbert Maminot (Gislebertus Maminotus).[6]
Ugo (Hugues, Hugo) vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nominato vescovo | Hugo o Hugues |
Consacrato vescovo | 1049 |
Deceduto | 17 luglio 1077 |
Biografia
modificaLa famiglia
modificaDacché suo nonno paterno era il capostipite Riccardo I,[7] Ugo fu uno dei Richardides, signori della Normandia tra i secoli X e XI.
Riccardo I di Normandia └─>Guglielmo conte d'Eu x Lesceline │ ├─>Robert conte d'Eu e signore di Hastings, morto tra il 1089 e il 1093[8] ├─>Guglielmo (Guillaume) Busac (ca 1020[9]-ca 1076[10] fu forse conte d'Eu prima di essere defenestrato, poi conte di Soissons jure uxoris (per aver sposato l'ereditiera Adélaïde)[11] └─>Ugo d'Eu, vescovo di Lisieux
Ugo era figlio naturale di Guglielmo d'Eu (a sua volta figlio illegittimo di Riccardo I di Normandia e di una donna sconosciuta[12]) e della sua concubina Lesceline de Pont-Audemer, donna di nobili natali che a metà dell'XI sec. fu fondatrice dell'abbazia benedettina di Saint-Pierre-sur-Dives e poté donare terre alla Sainte-Trinité de Rouen.[7][13][14][15]
Suoi fratelli furono Robert d'Eu e Guillaume Busac.
All'ascesa al potere di Riccardo II, al padre Guglielmo fu assegnata la contea di Hiémois ma, ribellatosi, fu imprigionato a Rouen, da cui fuggì (rocambolescamente) dopo un lustro per poi riconciliarsi con Riccardo che lo creò conte di Èu; è altresì dibattuta la catena di successione tra il padre, i fratelli di Ugo e quest'ultimo, e in definitiva poco si sa di Ugo prima dell'elevazione al soglio vescovile.[12]
Vescovo
modificaFu ordinato vescovo di Lisieux nel 1049, molto giovane (iuuenis, riporta Guglielmo di Poitiers[16]): tuttavia le fonti antiche (Guglielmo di Poitiers in particolare, che lo conobbe di persona,[16] e successivamente Orderico Vitale) ne riportano un ritratto nel complesso lusinghiero,[6] addirittura da «enfant prodige»:[17] anzi Guglielmo di Poitiers nei suoi Gesta Guillelmi ducis Normannorum et regis Anglorum[18] addirittura lo definisce spiritualmente più maturo rispetto agli altri vescovi di Normandia, talché gli studiosi desumono una ben probabile previa educazione giovanile accurata ricevuta da Ugo, suggestione non chiarita da nessun dato ulteriore.[16]
Guglielmo di Ugo si spenderà a mettere in risalto maggiormente gli interessi spirituali, «dalle veglie sacre, alla preghiera, alla celebrazione degli offici divini, alla lettura degli autori sacri spinta sino alla familiarità con essa, all'amore indefettibile per la santità e le sue opere».[17]
Tale sottolineatura di maggior profondità spirituale rispetto agli altri vescovi normanni potrebbe esser motivata proprio dal desiderio di rilevare tale elevatezza malgrado la giovane età.[16] Il vescovo adolescente, ciononostante, si impegna a dar prova delle sue doti sia spirituali sia di capacità di governo, sia di saper pronunciarsi su questioni religiose, sia di qualità organizzative delle strutture istituzionali sia di effettivamente portare a fine fondazioni e riedificazioni di istituti religiosi come pure di abbazie, chiese e cattedrali.[16]
È Ugo a rappresentare la diocesi di Lisieux nel "concilio papale" di Reims del 1049, con qualche disdegno del pontefice, proprio nei confronti della giovane età del prelato ad una diocesi così importante;[16] nel 1050 fonda con madre e fratello l'Abbazia di Saint-Pierre-sur-Dives[13] ove richiama monaci benedettini.[6]
Al periodo tra 1050 e 1066, risalgono invece le ordinazioni degli abati Thierry de Mathonville (1050), poi di Osberne (1061) e di Mainier d'Échauffour (1066) a Saint-Évroult.[2][3][16][19]
Ugo prosegue, dopo Herbert, la costruzione della Concattedrale di San Pietro a Lisieux, in stile romanico, la cui cerimonia di dedicazione tiene l'8 luglio del 1060,[20] addirittura disponendo in anticipo l'arrivo propizio delle reliquie di sant'Ursino,[17] protovescovo di Bourges della seconda metà del III secolo,[21] che ivi si trovavano e che Ugo fa in modo di trattenere, secondo la tradizione, a Lisieux.[22]
Quale vescovo, Ugo organizza altresì il capitolo della Cattedrale di Lisieux, costituito da tre cariche: diacono, tesoriere e cantore,[6][17] e fa in modo di richiamare alla sua diocesi sacerdoti di pregio, che si preoccupa di far istruire.[2][23]
Non esisteva invece ancora uno "scolasticato", all'epoca di Ugo, secondo Dosdat.[17]
Attività conciliari: il Concilio di Lisieux
modificaLa cattedrale non era ultimata, ma la struttura era già adeguata ad ospitare, nel 1055, il Concilio[2][3] fortemente voluto da Guglielmo II, duca di Normandia che avrebbe deposto dal seggio arcivescovile di Rouen, per indegnità, Mauger, elevando ad esso Maurilio.[24] Tale mossa, pur non essendo priva di fondamento dal punto di vista dottrinale e disciplinare, era sostenuta dalla recondita motivazione di estromettere i discendenti di Riccardo I (i cosiddetti Richardides) dalle roccaforti di potere della Normandia della metà del sec. XI, che di fatto pervenne a compiuta finalizzazione dopo il Concilio.
Proprio Ugo, probabilmente scelto egli stesso per le suggestioni che avrebbe potuto destare che uno stesso familiare di Mauger lo accusasse, e al contempo per diffamare entrambi, non poté esimersi dall'assumere un ruolo significativo in quell'evento, e dal condannare pubblicamente il cugino prima che i convenuti si riunissero.[25]
Gli altri pronunciamenti di rilievo del Concilio di Lisieux furono effettuati contro la simonia e il nicolaismo, in particolare, dunque, contro la vendita degli incarichi ecclesiastici e contro il rifiuto da parte del clero della castità e del celibato.[26]
Secondo, peraltro, quanto afferma Douglas,[15][27] l'egida di un Concilio come quello di Lisieux, di impronta apertamente riformista di per sé e storicamente inquadrato nelle contemporanee tensioni dell'epoca ad una politica di riforma morale della Chiesa, non implica tendenze progressiste proprie di Ugo, che anzi ne era lontano sia per il lignaggio aristocratico cui apparteneva, sia per il sistema di accordi cui la sua famiglia aderiva.
Ugo partecipa inoltre al concilio dei prelati di Normandia a Lillebonne del 1066,[4][28] che si concludeva con la decisione di effettuare una spedizione in Inghilterra volta a favorire l'incoronazione, secondo diritto, di Guglielmo II di Normandia, poi Guglielmo I d'Inghilterra, "il Conquistatore"[28][29] e cui prendeva parte quale suo superiore anche l'arcivescovo di Rouen Maurilio.[2][30]
L'1 luglio 1067 fu presente, con tutti i vescovi di Normandia, alla solenne consacrazione dell'chiesa abbaziale di Notre Dame de Jumièges, effettuata dall'arcivescovo Maurilio, in presenza del duca di Normandia Guglielmo e di numerosi prelati.[2]
Ugo presenziò inoltre ai concili di Rouen (1069, 1072 e 1074)[31], alla dedicazione delle cattedrali di Notre-Dame di Bayeux (Nostra Signora di Bayeux) e Évreux e delle abbazie di Caen nel 1077.[2][31][32]
La morte
modificaIn viaggio per visite pastorali e dedicazioni ecclesiastiche, Ugo si ammalò e dovette ritirarsi a Pont-l'Évêque; in tre settimane, la malattia ebbe ragione di lui, che morì appena cominciato il viaggio di ritorno alla sua diocesi, che egli aveva desiderato, il 17 luglio 1077.[2][6][33] Le esequie vennero celebrate dai vescovi di Sées e Évreux alla presenza del fratello di Ugo, Robert d'Eu e, dopo una serie di accese discordie,[33] la salma fu inumata a Saint-Désir,[33] dove i suoi resti furono scoperti alla fine degli Anni Cinquanta del XX sec. da François Cottin,[33] nella abbazia antica dei benedettini, dedicata a Sainte-Marie-du-Pré e risalente al 1050.[34]
Note
modifica- ^ AllenDott, p. 265
- ^ a b c d e f g h (LA, EN) Orderico Vitale, The ecclesiastical history of Orderic Vitalis. Cap. III: "Hugh, bishop of Lisieux, his singular death — His epitaph — He is succeeded by Gislbert Maminot — His character" (Ugo, vescovo di Lisieux. La sua singolare morte, il suo epitaffio, la successione da parte di Gislbert Maminot. Il suo carattere), Oxford, Clarendon Press, 1969, pp. 117-119.
- ^ a b c (EN) Orderico Vitale, The ecclesiastical history of Orderic Vitalis, su Thomas Forester (a cura di), 1066.co.nz.
- ^ a b Margaret Gibson, Lanfranco. Da Pavia al Bec a Canterbury, Milano, Jaca Book, 1989, p. 109,n31, ISBN 8816402377.
- ^ Del nome, in francese, sono attestate le due forme, Hugues e Hugo (cfr. DuBois, p. 370).
- ^ a b c d e f (FR) Pierre Bouet e Francois Neveux, Les évêques normands du XIe siècle : Colloque de Cerisy-la-Salle (30 settembre – 3 ottobre 1993), Caen, Presses universitaires de Caen, 1995, pp. 19-35, ISBN 978-2-84133-807-8.
- ^ a b DuBois, p. 90.
- ^ (EN) Frank Barlow, William Rufus, New Haven(CT), Yale University Press, 2000, pp. 273,282, ISBN 9780300082913.
- ^ Ma secondo Douglas: (EN) David Douglas, The earliest norman counts, in The English Historical Review, vol. 61, n. 260, 1946, pp. 129–156. è Robert d'Eu il figlio maggiore ed erede del contado, mentre Busac non ne deterrà mai la signoria.
- ^ (EN) Elisabeth M.C. Van Houts, The Normans in Europe, Manchester, New York, Manchester University Press, 2000, ISBN 978-0-7190-4751-0.
- ^ (EN) David Crouch, The Normans: The History of a Dynasty, London, Hambledon Continuum, 2002, ISBN 9781852855956.
- ^ a b AllenDott, p. 260.
- ^ a b (FR) Abbazia di Saint-Pierre-sur-Dives, su france-voyageDOTcom.
- ^ (FR) Pierre Bauduin, La première Normandie (Xe-XIe siècle). Sur les frontières de la haute Normandie: identité et construction d'une principauté, in Revue belge de Philologie et d'Histoire, Caen, Presses universitaires de Caen, 2006(2aed.), pp. 296-298.
- ^ a b (EN) David Charles Douglas, The earliest Norman counts, in The English Historical Review, vol. 61, n. 260, 1946, pp. 129-156.
- ^ a b c d e f g AllenDott, p. 261.
- ^ a b c d e (FR) Monique Dosdat, A Lisieux, un saint et un savant épicurien. Hugues d’Eu (1049-1077), Gilbert Maminot (1078-1101), su books.openedition.org.
- ^ (EN) Ralph Henry Carless Davis e Marjorie Chibnall, The Gesta Guillelmi of William of Poitiers, Oxford, Clarendon Press, 1998.
- ^ (FR) Véronique Gazeau, Normannia monastica: Prosopographie des abbés bénédictins (Xe-XIIe siècle), Caen, Publications du CRAHM, 2007, ISBN 978-2-902685-44-8.
- ^ (LA) Arthur Du Monstier, Neustria pia, seu de omnibus et singulis abbatiis, et prioratibus totius Normaniæ; quibus extruendis, fundandis, dotandisque, pietas Neustriaca magnificentissime eluxit, et commendatur. Deque sanctarum illarum domorum, rectoribus, privilegiis, et aliis ad ipsas quoquomodo spectantibus, Rouen, Giovanni Berthelin, 1663.
- ^ Brouette, in Bibliotheca Sanctorum, vol. XII, col. 862.
- ^ «Nel 1055, Ugo vescovo di Lisieux chiese ed ottenne alcune reliquie di s. Ursino, le quali furono oggetto di ricognizioni canoniche nel 1399 e nel XVII e XVIII secolo; altre reliquie si conservano a Chaussée-Saint-Victor, fin dal 1379. Il culto per il santo vescovo, oltre che a Bourges è diffuso in Normandia, nelle diocesi di Lisieux, di Bayeux, di Rouen, di Blois»: Antonio Borrelli, Sant'Ursino (Orsino) di Bourges, su santiebeati.it.
- ^ AllenDott, p. 267.
- ^ (FR) Roisselet de Sauclières, Histoire chronologique et dogmatique des conciles de la chrétienté depuis le concile de Jérusalem tenu par les apôtres en l'an 50 jusqu'au dernier concile tenu de nos jours, a cura di André d’Avallon, Parigi, Mellier, 1844. URL consultato il 27 maggio 2024.
In particolare: Concile de Lisieux (Luxoviense) N.1148: (FR) Roisselet de Sauclières, Histoire chronologique et dogmatique des conciles de la chrétienté depuis le concile de Jérusalem tenu par les apôtres en l'an 50 jusqu'au dernier concile tenu de nos jours (PDF), su André d’Avallon (a cura di), cdigital.dgb.uanl.mx. - ^ AllenDott, p. 265.
- ^ Henri Platelle, Maurilio in Bibliotheca sanctorum, su archive.org.
- ^ (EN) David C. Douglas, William the Conqueror: The Norman Impact Upon England (ristampa), Londra, Methuen Publishing Ltd, 1977, ISBN 9780413243201.
- ^ a b (EN) William John Corbett, The development of the duchy of Normandy and the norman conquest of England (L’evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra) 1957, in "The Cambridge medieval history" 5, a cura di C.W. Previte-Orton e Z.N. Brooke, Cambridge, 1957, pp. 481-520.
- ^ AllenDott, p. 267-268.
- ^ AllenDott, pp. 265-266.
- ^ a b AllenDott, pp. 267-272.
- ^ (FR) Louis François Du Bois, Histoire de Lisieux (ville, diocèse et arrondissement) t.1, Lisieux, Durand, 1846, pp. 370-375.
- ^ a b c d AllenDott, pp. 272-273.
- ^ (FR) François Cottin, Sépulture de Hugues d'Eu, évêque de Lisieux et fondateur de l'Abbaye Notre-Dame-du-Pré à Saint-Désir de Lisieux, Lisieux, Morière, 1961.; (FR) François Cottin, Sépulture de Hugues d'Eu, évêque de Lisieux et fondateur de l'Abbaye Notre-Dame-du-Pré à Saint-Désir de Lisieux, in Bulletin de la Société historique de Lisieux, n. 30, 1961, pp. 16-21.
Bibliografia
modifica- (EN) Orderic Vital, The ecclesiastical history of England and Normandy by Ordericus Vitalis, 1075-1143?, a cura di Thomas Forester, Londra, Bohn, 1853.
- (EN) Orderico Vitale, The ecclesiastical history of Orderic Vitalis, su Thomas Forester (a cura di), 1066.co.nz.
- (LA, EN) Orderico Vitale, The ecclesiastical history of Orderic Vitalis. Cap. III: "Hugh, bishop of Lieux, his singular death — His epitaph — He is succeeded by Gislbert Maminot — His character" (Ugo, vescovo di Lisieux. La sua singolare morte, il suo epitaffio, la successione da parte di Gislbert Maminot. Il suo carattere), Oxford, Clarendon Press, 1969, pp. 117-119.
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- (FR) François Cottin, Sépulture de Hugues d'Eu, évêque de Lisieux et fondateur de l'Abbaye Notre-Dame-du-Pré à Saint-Désir de Lisieux, Lisieux, Morière, 1961.
- (FR) François Neveux, Bayeux et Lisieux, villes épiscopales de Normandie à la fin du Moyen Âge, Caen, Éditions du Lys, 1996, ISBN 978-2-908561-21-0.
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- (EN) David C. Douglas, William the Conqueror: The Norman Impact Upon England, Los Angeles, CA, University of California Press, 1964.
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- David Charles Douglas, The earliest Norman counts, in The English Historical Review, vol. 61, n. 260, 1946, pp. 129-156.
- (EN) Richard Allen, The Norman episcopate: 989-1110 (PDF), Glasgow, University of Glasgow Ph.D. diss., 2009.
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