Umberto Pace
Umberto Pace (Pettorano sul Gizio, 22 aprile 1894 – Monte Sleme, 14 agosto 1915) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale.
Umberto Pace | |
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Nascita | Pettorano sul Gizio, 22 aprile 1894 |
Morte | Monte Sleme, 14 agosto 1915 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Specialità | Arditi |
Anni di servizio | 1914-1915 |
Grado | Caporale |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Prima battaglia dell'Isonzo Seconda battaglia dell'Isonzo |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Pettorano sul Gizio, provincia dell'Aquila, il 22 aprile 1894,[2] figlio di Vittorio e Candida Anzuini.[1] Rimasto orfano di padre all'età di 17 anni, iniziò subito a lavorare per mantenere la famiglia, trovando impiego presso le Regie Ferrovie dello Stato.[1] Il 7 settembre 1914 fu chiamato a prestare servizio militare di leva presso il Regio Esercito, assegnato in servizio presso la 2ª Compagnia, I Battaglione, del 42º Reggimento fanteria della Brigata Modena,[3] venendo promosso caporale nell'aprile 1915.[1] All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio successivo, passò il confine con l'Impero austro-ungarico operando sul medio corso dell'Isonzo, nel settore dello Sleme-Mrzli. Il suo reggimento era in forza alla 8ª Divisione, ed egli, subito dopo l'inizio dei combattimenti chiese, ed ottenne, di entrare a far parte del nucleo arditi reggimentale.[1] Il 21 luglio, dopo aver tagliato il filo spinato in pieno giorno, rimase per quattro ore a qualche metro dalla trincea nemica, esposto ai colpi di fucile avversari che uccisero molti dei suoi uomini.[3] La notte successiva ritornò sul posto per recuperare la salma di un soldato italiano della sua compagnia caduto nel corso del combattimento.[3] Il 14 agosto fu tentato un terzo attacco contro il Monte Sleme, e nonostante qualche successo iniziale il suo reggimento non riuscì a superare le difese nemiche.[3] Portatosi in prima linea alla testa di una pattuglia, riuscì a far saltare la prima linea di reticolati mediante l'uso di tubi esplosivi, e dopo averla attraversata cercò di tagliare la seconda linea di reticolati usando delle pinze.[1] Dopo aver aperto un altro varco cercò di rientrare nelle linee italiane, ma scoperto fu ucciso da una raffica di mitragliatrice.[1] Con Decreto Luogotenenziale del 25 giugno 1916 fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
Onorificenze
modifica— Decreto Luogotenenziale del 25 giugno 1916
Note
modificaAnnotazioni
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Fonti
modifica- ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
- ^ a b Carolei, Greganti, Modica 1968, p. 72.
- ^ a b c d Coltrinari, Ramaccia 2018, p. 87.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia
modifica- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le medaglie d'oro al valor militare dal 1915 al 1916, Roma, Tipografia regionale, 1968.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1915. L'anno della passione: Dalla neutralità all'intervento, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Collegamenti esterni
modifica- Pace, Umberto, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 2 febbraio 2020.
- 158924 - Lapide alla Medaglia d’Oro Umberto Pace – Pettorano sul Gizio, su Le Pietre della Memoria, http://www.pietredellamemoria.it. URL consultato il 2 febbraio 2020.
- 158935 - Busto alla Medaglia d’Oro Umberto Pace – Pettorano sul Gizio, su Le Pietre della Memoria, http://www.pietredellamemoria.it. URL consultato il 2 febbraio 2020.