Malgrado i favori del pronostico, l'Alessandria fallì per il secondo anno consecutivo ogni obiettivo (Coppa Italia, promozione in Serie C2, play-off); fu un'annata contrassegnata da incertezze per i continui cambiamenti nello staff tecnico e per la contestazione della dirigenza da parte dei tifosi. Il primo problema sorse già in estate, quando l'allenatore designato, Claudio Gabetta, preferì accasarsi al Teramo, in Serie C1. La società ripiegò dunque in fretta sull'ex Savona Felice Tufano; la campagna acquisti non fu particolarmente brillante e già ai primi di ottobre la squadra, eliminata dalla Coppa ed evidentemente impacciata in campionato, perse atto delle dimissioni del direttore sportivo Berago. Il ritorno di Ivano Della Morte e l'ingaggio di Emilio Belmonte non migliorarono la situazione; già in dicembre, mese in cui Tufano fu rimpiazzato dall'ex allenatore del Brescello Azzali (quinto allenatore dell'Alessandria, escluso Gabetta, in un anno e mezzo), la squadra aveva perso ogni velleità di primato.
I mesi successivi furono quelli di una vana rincorsa al quinto posto, fallita all'ultima giornata dopo la sconfitta interna contro il Voghera. Anche i primi due derby giocati contro il Casale in un campionato dilettantistico furono avari di soddisfazioni.