Uroteuthis
Il genere Uroteuthis Rehder, 1945 comprende calamari costieri diffusi principalmente nell'Indo-Pacifico. Questi cefalopodi appartengono alla famiglia Loliginidae e si distinguono per la presenza di fotofori, organi luminosi situati sulla superficie ventrale del sacco dell'inchiostro, ai lati dell'intestino.
Uroteuthis | |
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Uroteuthis noctiluca | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Mollusca |
Classe | Cephalopoda |
Ordine | Myopsida |
Famiglia | Loliginidae |
Genere | Uroteuthis Rehder, 1945 |
Descrizione
modificaLe specie di Uroteuthis variano in dimensioni, con una lunghezza del mantello che può oscillare tra 3 e 100 cm. Come altri membri dei Loliginidae, presentano una cornea che copre il cristallino di ciascun occhio, un gladio che si estende per tutta la lunghezza del mantello e branchie dotate di un canale branchiale.[1]
Una caratteristica distintiva di alcune specie di Uroteuthis è la presenza di fotofori, che emettono luce. Questi organi sono posizionati ai lati dell'intestino, sulla superficie ventrale del sacco dell'inchiostro. La bioluminescenza in questi calamari è mediata da batteri simbionti appartenenti alla famiglia Vibrionaceae, che colonizzano i fotofori e contribuiscono alla produzione di luce.[2]
Distribuzione e habitat
modificaQuesti calamari abitano prevalentemente le acque neritiche, ovvero le zone sopra le piattaforme continentali. La loro distribuzione copre l'Oceano Indiano e il Pacifico occidentale, inclusi il Mar Rosso e il Golfo Persico. Molte specie del genere Uroteuthis rivestono un'importanza commerciale significativa, essendo bersaglio di attività di pesca sia su larga scala che artigianale.[1]
Biologia
modificaIl ciclo vitale di Uroteuthis duvaucelii, ad esempio, dura circa un anno, sebbene possa variare in base a fattori ambientali. La riproduzione avviene durante tutto l'anno, con picchi in primavera e autunno. Dopo l'accoppiamento, i maschi generalmente muoiono, mentre le femmine sopravvivono fino al termine della cova.[1]
Specie
modificaIl genere Uroteuthis è suddiviso in tre sottogeneri: Uroteuthis, Aesturariolus e Photololigo. Tuttavia, la designazione di alcune specie a specifici sottogeneri è ancora oggetto di discussione tra gli studiosi:[1][3]
- Sottogenere Aestuariolus
- Uroteuthis noctiluca (Lu, Roper & Tait, 1985)
- Sottogenere Photololigo
- Uroteuthis abulati (Adam, 1955)
- Uroteuthis arabica (Ehrenberg, 1831)
- Uroteuthis bengalensis (Jothinayagam, 1987)
- Uroteuthis chinensis (Gray, 1849)
- Uroteuthis duvaucelii (A. d'Orbigny, 1835)
- Uroteuthis edulis (Hoyle, 1885)
- Uroteuthis machelae Roeleveld & Augustyn, 2005
- Uroteuthis robsoni (Alexeyev, 1992)
- Uroteuthis sibogae (Adam, 1954)
- Uroteuthis singhalensis (Ortmann, 1891)
- Uroteuthis vossi (Nesis, 1982)
- Sottogenere Uroteuthis
- Uroteuthis bartschi Rehder, 1945
- Incertae sedis
- Uroteuthis pickfordae (Adam, 1954)
- Uroteuthis reesi (G. L. Voss, 1962)
Pesca
modificaLe specie del genere Uroteuthis sono di grande rilevanza per la pesca commerciale in diverse regioni dell'Indo-Pacifico. Ad esempio, Uroteuthis duvaucelii costituisce una parte significativa delle catture di calamari nelle Filippine, rappresentando il 90% del totale.[1]
Note
modifica- ^ a b c d e P. Jereb e C. F. E. Roper (a cura di), Cephalopods of the World an Annotated and Illustrated Catalogue of Cephalopod Species Known to Date Volume 2 Myopsid and Oegopsid Squids (PDF), Roma, Food and Agriculture Organization, 2010, p. 98, ISBN 978-92-5-106720-8.
- ^ Frank E. Anderson, Alexis Bergman, Samantha H. Cheng, M. Sabrina Pankey e Tooraj Valinassab, Lights out: the evolution of bacterial bioluminescence in Loliginidae, in Hydrobiologia, vol. 725, 2014, pp. 189-203.
- ^ (EN) MolluscaBase eds. (2024), Uroteuthis Rehder, 1945, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 4 dicembre 2024.
Altri progetti
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