Utente:Aionna/Sandbox
Sistema difensivo di Ancona | |
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fortificazioni di Ancona piazzaforte di prima classe | |
Stato | Regno d'Italia |
Stato attuale | Italia |
Città | Ancona |
Informazioni generali | |
Costruzione | 1860-1870 |
Costruttore | Giuseppe Morando |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Regio Esercito |
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Il sistema difensivo di Ancona è un complesso militare, logistico e infrastrutturale costituito da cinte murarie, bastioni, forti, campi trincerati, magazzini e caserme, realizzato nel decennio tra il 1860 e il 1870 all'indomani dell'Unità d'Italia, allo scopo di potenziare la capacità difensiva dello scalo dorico. Proprio per la sua posizione e per il fatto di essere l'unico porto dell’Adriatico centro-settentrionale idoneo ad accogliere la flotta italiana, Ancona venne dichiarata piazzaforte di prima classe, assieme alle città di Torino, Bologna, La Spezia e Taranto.
Storia
modificaLe fortificazioni prima dell'annessione
modificaIn quanto unico porto sul mare Adriatico dello Stato Pontificio di importanti dimensioni, la città di Ancona fu oggetto nei secoli di numerosi interventi architettonici volti al potenziamento dello scalo e alla sua difesa.
Il primo intervento in questa direzione fu l'edificazione, nella prima metà del XVI secolo, della fortezza della Cittadella. Completata nel 1532, l'opera dell'architetto Antonio da Sangallo il Giovane fu considerata una delle più all'avanguardia della sua epoca dal punto di vista militare.
Ancona piazzaforte di prima classe
modificaSubito dopo la battaglia di Castelfidardo e il seguente assedio, Ancona entrò a far parte del neonato Regno d'Italia. Data la sua posizione geografica al centro dell'Adriatico, a soli 70 miglia dalla base navale di Pola, e per il fatto di essere l'unico scalo naturale di dimensioni tali da poter ospitare la flotta della Regia Marina la città venne dichiarata "Piazzaforte di prima classe". I lavori per la realizzazione delle nuove strutture difensive iniziarono subito sotto la direzione dell'architetto astigiano Giuseppe Morando, incaricato dal Genio Militare di rendere Ancona "imprendibile". Per fare ciò oltre alla realizzazione di nuove fortificazioni, Morando potenziò anche le fortificazioni preesistenti che erano sopravvissute alla presa della città, integrandole così nel sistema difensivo che stava progettando.
Il progetto del sistema difensivo sviluppato da Morando prevedeva tre linee difensive, allo scopo di difendere la città da eventuali assalti via terra. Per quanto riguarda invece la difesa del fronte del porto, l'architetto astigiano potenziò le difese preunitarie e predispose due settori di batterie, uno sopra l'abitato delle Torrette e l'altro nella zona del colle Guasco, a difesa dello spazio di mare antistante la città. In aggiunta, Morando fece realizzare una cinta muraria che collegava la fortezza della Cittadella con i forti dei Cappuccini e del Cardeto.
Il più importante evento bellico che coinvolse la piazzaforte di Ancona fu durante la terza guerra d'indipendenza, quando l'ammiraglio Persano decise di riunire la flotta italiana nella rada dorica prima dello scontro con le forze austriache nelle acque davanti all'isola di Lissa.
Declino e dismissione della piazzaforte
modificaIn seguito alla conquista del Veneto dopo la terza guerra d'indipendenza, la piazzaforte di Ancona iniziò a perdere la sua rilevanza strategica in favore di Venezia e le fortificazioni vennero gradualmente dismesse. L'ufficialità del disarmo della città si ebbe nel 1899, tramite decreto del re Umberto I in cui veniva dichiarato che la Piazza di Ancona è radiata dal novero delle piazzeforti dello Stato.
Conseguenze sull'aspetto urbanistico
modificaElenco delle opere militari
modificaFronte di terra
modificaPrima linea
modifica- Forte Pezzotti
- Forte Lucarino
- Opera occasionale di Torre d'ago
- Forte Montagnolo Torre
- Forte Montagnolo Chiesa
Seconda linea
modifica- Forte Scrima
- Forte Umberto (forte Garibaldi)
- Forte Altavilla
Terza linea
modifica- Fortezza della Cittadella
- Cinta muraria ottocentesca
- Porta Cavour
- Porta Capodimonte
- Porta Santo Stefano
- Porta Pia
- Lunetta Santo Stefano
Fronte a mare
modificaFortificazioni
modifica- Forte dei Cappuccini
- Forte Cardeto
- Forte Marano
- Lazzaretto di Ancona
Batterie
modificaSettore nord-est
modifica- Batteria S. Giuseppe Superiore a ridosso del Cardeto
- Batteria S. Giuseppe Inferiore
- Batteria S. Teresa Alta sulla spianata dei Cappuccini
- Batteria S. Teresa Bassa
- Batteria Semaforo (ex Telegrafo)
- Batteria S. Luigi
- Batteria S. Augusto
Settore nord-ovest
modifica- Batteria Molo (ex Lanterna)
- Batteria S. Agostino
- Batteria Dorica Superiore
- Batteria Dorica Inferiore
- Batteria Porta Pia Superiore
- Batteria S. Lucia
- Batteria Alfredo Savio
Stabilimenti e caserme
modifica- Caserma Villarey
- Caserma Stamura
- Caserma di san Francesco alle Scale
- Faro
- Ospedale militare di san Francesco ad Alto
- Polveriera Castelfidardo
- Polveriera Beato Amedeo
Note
modificaBibliografia
modifica- Bruschi Claudio, Giuseppe Morando. Artefice del sistema difensivo di Ancona piazzaforte militare 1860 - 1868, Libreria Canonici, Ancona 2011
- Lucchetti Glauco, Ancona città fortificata, Libreria Fogola, Ancona 1996