Utente:Civvì/Sandbox2-2
Complesso conventuale di San Francesco | |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Cassine |
Coordinate | 44°44′54.35″N 8°31′35.69″E |
Titolare | San Francesco |
Complesso conventuale di San Francesco[è il nome "ufficiale"?] è un complesso francescano situato a Cassine, in provincia di Alessandria.
Fu fatto edificare dai Francescani minori conventuali, giunti a Cassine intorno al 1232 e che inizialmente si insediarono "extra muros", come ogni nuova comunità mendicante, presso l'ingresso settentrionale del paese nella chiesetta di San Secondo, successivamente si stabilirono nella sede del centro urbano appena costruita.Nota Ne è prova il testamento di Cesare Canefri, in cui alcuni suoi beni venivano lasciati per la costruzione della chiesa di San Francesco: "in laborerio eiusdem ecclesiae"[senza fonte]
Storia
modificaLa data di edificazione è incerta, probabilmente l'inizio della costruzione è prossimo al 1291 e l'ultimazione intorno al 1327 (data che si evince da...) in relazione ad una bolla pontificia del Papa Giovanni XXII in cui era concesso ai frati di trasferirsi entro il castrum.
Secondo lo storico cassinese Monsignor Vincenzo Persoglio[Gliela famo una voce dedicata? abbiamo info?] San Francesco[stiamo parlando della sola chiesa o di tutto il complesso?] fu fatta edificare da Roberto d'Angiò, re di Napoli in memoria del fratello ormai deceduto, il Vescovo francescano San Ludovico da Tolosa, poiché aveva abdicato in suo favore.
L'esame di documento[di che documentosi tratta?] del 1428 ed un decreto del Vescovo[ (di Aqui, giusto?][1] Bonifacio Sigismondi del 1434, in cui si fa riferimento al trasporto della parrocchiale da San Michele de Castro a San Giacomo, fa supporre una conferma tardiva degli elementi precedentemente riferiti. Dai verbali delle visite pastorali, a partire dal 1577, risulta la presenza delle varie cappelle[nel senso che confermano che le cappelle già esistevano all'epoca?] che i frati avevano concesso di edificare a famiglie e confraternite.
Nel 1623 vengono effettuati lavori di rivestimento in muratura dei pilastri gotici e di tinteggiatura, per adeguarsi alle esigenze dei tempi[esigenze estetiche?]; tali rivestimenti, nelle prime due campate a partire dal presbiterio, sono stati asportati durante i restauri operati nel 1925.
Nel 1713, in occasione dell'arrivo delle reliquie di Sant'Urbano martire, la chiesa ebbe un globale intervento di restauro e trasformazione, come evidenziano ancora numerose cappelle del lato meridionale[non chiaro].
Recentemente[anno?], attraverso sondaggi sui primi due pilastri rettangolari, risparmiati dall'intervento di restauro del 1925, è stato accertato l'inglobamento di ampie colonne non rimesse a vista in funzione delle attuali metodologie che mirano alla conservazione degli elementi successivi, altrettanto importanti degli originali.
Inoltre nel sottotetto sono visibili gli ampi archi ogivali, insistenti sui pilastri e sulla controfacciata, successivamente mascherati con archi a tutto sesto, apposti nel corso della costruzione delle volte nervate.
In seguito alla soppressione napoleonica del convento, avvenuta per decreto nel 1802, i frati furono trasferiti nel convento di Moncalieri e tornarono nel 1830; nel decennio successivo furono sostituiti dai Padri Cappuccini, Il convento fu definitivamente soppresso e incamerato nei beni dello Stato quando nel 1858 il Comune di Cassine lo acquistò adibendolo ad uso scolastico, funzione che svolge ancora ai nostri giorni, mentre la chiesa fu curata da alcune confraternite, svolgendo, come nei secoli passati, un ruolo unificante tra le varie parrocchie di Cassine. La chiesa è uno dei pochi significativi esempi in Piemonte di architettura gotica lombarda, con derivazioni cistercensi.
Architettura
modificaL'edificio è orientato, con l'abside a est e facciata ad ovest, e ricalca lo schema costruttivo in uso alle costruzioni francescane trecentesche: pianta basilicale a tre navate, di cui la maggiore costituita da tre campate coperte da volte a crociera rialzata su archi ogivali, sorretta da costoloni caretani[termine non trovato], compresa l'abside a pianta quadrata; le rimanenti due sono con volte a crociera nervata, su archi a tutto sesto. Le prime due campate orientali della navata maggiore sono a base rettangolare e affiancate da un numero doppio di campate minori a pianta quadrata; le due rimanenti campate centrali sono a base quadrata, affiancate ai lati da altrettante campate rettangolari. I pilastri, alternati a colonne, sono a sezione rettangolare con semicolonne su tre lati, il quarto lato resta piatto, con in alto un capitello pensile, rivolto scambievolmente verso le navate minori; i capitelli pensili verso la navata maggiore sono posti ad un'altezza inferiore rispetto a tutti gli altri capitelli, sorreggendo semicolonne di ribattura. Altri capitelli pensili sono inseriti sulle pareti laterali: sistema per conferire maggior spazialità alle navate. I pilastri e le colonne sono caratterizzati cromaticamente da fasce alternate in cotto ed arenaria, così come negli archi ad ogiva e, dove questi sono ricoperti da intonaco, compare una decorazione a finti conci lapidei. I capitelli sono variamente cubici, con la curvatura inferiore arrotondata e segnata da un'incisione; altri sono con foglie a crochet[non chiaro], su corpo scampanato verso l'alto e conservano, come quelli cubici, tracce di policromia.
Museo
modificaOratorio di Sant'Antonio Abate
modificaLa costruzione è a unica navata addossata alla chiesa di San Francesco. Il portale in pietra arenaria presenta caratteristiche classicheggianti con capitelli in stile ionico su semicolonne e piedritti; sull'architrave si legge la data del 1614. Possiede un grazioso campanile settecentesco in stile barocchetto con mattoni a vista che sottolineano le numerose cornici modanate forse opera dell'architetto Giuseppe Caselli di Alessandria.
Oratorio della Santissima Trinità
modificaCostruito tra il 1527 e il 1545, l'edificio si presenta con un'unica navata e presbiterio quadrato. Alla sinistra entrando, si trova la cappella della Pietà, ove si conserva una scultura lignea con gli arti snodati che rappresenta Cristo morto, opera dell'inizio del XVII secolo. Sull'altare maggiore retablo in legno policromo del secolo XV/XVI rappresentante la Santissima Trinità.
Oratorio di San Bernardino
modificaIl portale in pietra di Visone del XVI secolo è sovrastato dall'immagine del santo venerato da confratelli incappucciati. L'interno è caratterizzato da un'unica navata con una cantoria in legno decorata con strumenti musicali dipinti. L'altare è in stucco policromo del XVIII secolo. Sulla parete di fondo, sopra una nicchia, si vede un affresco settecentesco dell'Adorazione dei Magi, alle pareti bassorilievi in gesso dello scultore milanese Leone Lodi del XX secolo.
Note
modificaBibliografia
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