Barile (contenitore)

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  Disambiguazione – Se stai cercando un barile di ferro o plastica, vedi Fusto (contenitore).
 
Barili di legno

Il barile è in generale un contenitore costituito da doghe di legno strette tra loro da cerchi metallici e impiegato per la conservazione di liquidi o altri prodotti.[1][2] Il barile usato per l'invecchiamento del vino è detto barrique,[3] quello impiegato per la conservazione dei pesci in salamoia è detto bariglione. botte.[4]

è un contenitore cilindrico, generalmente di metallo, di ferro nella maggior parte dei casi, della capacità di circa 180-200 litri che viene usato per il trasporto di materie prime ed altri prodotti allo stato liquido.

Descrizione

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Il barile è una evoluzione tecnologica della botte di legno, usata fin dall'antichità per trasportare e conservare liquidi pregiati, come il vino o per alimenti come il pesce conservato (aringhe).

La sua forma cilindrica ne facilita il trasporto e la sistemazione nelle stive delle navi ed in altri spazi per il trasporto tramite rotolamento.

Solitamente il barile è rafforzato con costolature parallele che ne incrementano la resistenza agli urti.

Utilizzi

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Enologia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Barrique.

In enologia si chiama barile un contenitore di legno che assomiglia a una piccola botte. La capacità è variata molto nel corso dei secoli e a seconda dei luoghi, ma oggi, perlopiù, si chiama barile un vaso per vino da 50 l (½ hl). Si tratta quindi di un recipiente che ha la metà di capacità di un caratello.[5]

Altri usi

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In alcune aree dell'America centrale, le carcasse vuote di vecchi barili vengono modificate ed elaborate per essere usate come tamburi musicali metallici.

  1. ^ Barile, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Barile, in Sapere.it, De Agostini.
  3. ^ Barrique, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ Botte, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Dizionario enologico, su agricamping.it. URL consultato il 28 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2009).

Bibliografia

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https://www.aivv.it/Archivio/Bollettini/B2012_7800_00.pdf

https://archive.org/details/cooperhistrade00kilb/page/n7/mode/2up

  Disambiguazione – Se stai cercando una botte di piccole dimensioni, vedi Barile (contenitore).
 
Botti per il Chianti classico

Una botte (dal latino tardo buttis, "vasetto") è un contenitore fatto di legno (raramente di metallo o di materiali sintetici) costituito da doghe cerchiate e un po' incurvate, che le donano una forma vagamente cilindrica. Sono usate fin dall'antichità per la conservazione, la maturazione, l'invecchiamento ed il trasporto di liquidi pregiati, come il vino, la birra o liquori o per alimenti come il pesce conservato (aringhe). Il nome generico dei vasi simili alla botte, costituiti da doghe curvate o no e tenute insieme da cerchi metallici si chiama bottame.[1]

Descrizione

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Ricostruzione del trasporto di vino con botti su carro a traino animale

Sebbene con botte ci si riferisca di solito ai vasi di grandi dimensioni, i recipienti simili (barile, caratello, tino) possono avere dimensioni e capacità molto variabili, da un paio di litri fino a diverse decine di ettolitri. Il legno migliore per la loro costruzione (utilizzato soprattutto per le botti da invecchiamento) è quello di quercia, in particolare rovere o farnia; talvolta si usano anche castagno, robinia e varie specie di acero.[2]

Tra i vantaggi che offrono i recipienti di legno vi è quello di permettere un lieve scambio gassoso con l'esterno, che favorisce l'invecchiamento del vino. Tra gli svantaggi va tenuto presente che il legno vecchio delle botti è spesso fonte di contaminazioni batteriche e di cattivi sapori.

La capacità approssimata interna (in litri) di una botte si può ottenere dal prodotto del diametro maggiore (in dm) per il diametro minore (in dm) per la lunghezza (in dm) per 0,82.[1]

Al fondo della botte, sulla circonferenza, vi è un foro, detto "spina" o "fecciaia", nel quale si pone la "cannella", un cilindro di legno forato nella sua lunghezza, attraverso il quale viene fatto spillare il vino contenuto nella botte. La cannella, dopo la spillatura, viene otturata con lo zipolo.

Utilizzo

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Una botte nuova che deve contenere un vino di qualità deve essere sottoposta a un processo detto abbonimento. Di solito la si lava con due litri di vino caldo. Se la botte non è nuova, può essere lavata con acqua bollente e sale grosso (1 kg ogni 3 l). Se la botte non deve essere usata subito deve essere fatta sgocciolare bene e successivamente deve essere solforata. Il procedimento andrebbe ripetuto ogni sei mesi. Prima di essere riempita la botte deve essere ispezionata accuratamente all'interno con una candela o una lampada elettrica. Il tartaro naturalmente presente sulle pareti interne deve essere brillante e senza macchie e non ci devono essere organismi come muschi o licheni. Se questo avviene, la botte è inutilizzabile.[3]

La botte grande e la "barrique"

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Rispetto alla barrique da 225 l, le botti di 1000 l (10 hl) e oltre possiedono alcuni vantaggi. Se all'interno della barrique il vino acquista fragranze insolite e diventa più vellutato, all'interno della classica botte di grandi dimensioni l'invecchiamento risulta più rispettoso del vino stesso. La superficie legnosa a contatto con il liquido a parità di volume è minore, le doghe più spesse impediscono l'ingresso dell'ossigeno e le reazioni chimiche sono limitate essenzialmente a quelle tra tannini. La cessione di sostanze aromatiche è più lenta e di minore entità e il vino mantiene quindi le sue caratteristiche pressoché intatte.[4]

La fabbricazione

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Un tempo il bottame era affidato a un artigianato altamente specializzato (bottai). Oggi viene perlopiù realizzato in serie con grandi macchine industriali.[1]

Curiosità

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Si dice che filosofo greco Diogene di Sinope abitasse in una botte.[5]

  1. ^ a b c Enciclopedia Motta, Milano, Federico Motta, 1960.
  2. ^ Aggiunta di trucioli di quercia alla canna, su vikup-vina.ru.
  3. ^ Vini e liquori, L'Esperto, 1971, p. 24.
  4. ^ Enoteca italiana (a cura di), Il vino, Firenze, Giunti, 1999, p. 152.
  5. ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/diogene-di-sinope/

Foudre (récipient)