Utente:Gianluca da Trieste/Sandbox/Palombaro (Famiglia)

I Palombaro furono un'importante famiglia di imprenditori ed industriali italiani.

Origini della famiglia

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Il Capostipite della famiglia fu Antonio Picchiàmi detto "il Palombaro", figlio di Pietro Picchiàmi[1]. Antonio nacque nel 1827 a Prodo, frazione di Orvieto, nell'allora Stato Pontificio. Si sposò con Stella Longaroni ed ebbe 7 figli[2], tra i quali Ottavio, nato il 21 giugno 1861 a Prodo, ed Enrico, nato il 13 gennaio 1864 a Ripalvella.[3]

Ottavio ed Enrico si dimostrarono molto legati per il fatto di essere gli unici figli maschi ed una volta cresciuti si trasferirono in una grande casa padronale a Civitella dei Conti dove continuarono a vivere assieme. Nel frattempo Ottavio si sposò con Angela Persichetti dalla quale ebbe Orsola, Antonio e Giovanni, mentre Enrico si sposò con Zaffira Giammaroni da cui nacquero Alessandro e Claudia.[3]

Quando i figli di Ottavio erano ancora piccoli, Angela morì, quindi fu Zaffira ad occuparsi maternamente sia dei propri figli, sia di quelli di Ottavio.

Alla morte del padre, i due fratelli ereditarono le proprietà fondiarie.

Origini del nome

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Il cognome Palombaro nasce dal soprannome che ricevette Antonio Picchiàmi. Infatti, secondo una diceria non verificata, sembrerebbe che le proprietà di cui disponeva sul Monte Palombo, gli avessero valso l'appellativo "il Palombaro". Per questo motivo figli, nipoti e pronipoti di Antonio ebbero per lungo tempo il doppio cognome Picchiàmi Palombaro, fino a quando nel 1935 venne cambiato per tutta la famiglia in Palombaro.[3]

L'Ascesa

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All'inizio del 1900, Ottavio decise di investire nell'industria boschiva e pertanto fondò a San Venanzo di Terni, in terra d’Umbria, la ditta "Ottavio Palombaro e figli", nella quale lavorò anche il fratello Enrico. L'Azienda crebbe rapidamente espandendosi in molte Regioni d'Italia, in particolar modo nel Sud, ove la famiglia Palombaro si interessò al ricco patrimonio boschivo della Lucania[4] e dell'Abruzzo.[5][6] Già tra il 1912 e il 1913, la ditta fu uno dei principali fornitori dello Stato Italiano nel settore dei legnami, riuscendo ad ottenere numerosi appalti ferroviari per la vendita complessiva di oltre 30 mila traversine l'anno.[7][8] Tuttavia, le traverse non furono l'unico settore di interesse, ma si dedicarono anche alla vendita di legno grezzo,[8] mentre il materiale di scarto veniva commercializzato per uso riscaldamento.

Proprio quando i figli, Antonio e Giovanni, ed il nipote, Alessandro, avevano iniziato ad interessarsi agli affari di famiglia, furono chiamati alle armi nel 1915.

Nel frattempo Ottavio espanse ulteriormente la società, ottenendo importanti concessioni in Calabria, in particolare sull'acrocoro della Sila, e una volta che la Prima guerra mondiale fu finita, anche i più giovani entrarono negli affari. Dopo circa un ventennio dalla fondazione, divenne la più importante Industria Boschiva Nazionale, con la qualifica di fornitore ufficiale di traversine ferroviarie per lo Stato Italiano.[9]

L'Apice

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La Ditta Palombaro arrivò a ricoprire un ruolo di primo piano nel Regno d'Italia, soprattutto durante il ventennio fascista, in cui si dimostrò uno dei principali fornitori di legname del regime, tanto ché, per celebrare il loro contributo, nel 1924 venne registrato un documentario da parte dell'Istituto Luce, nel quale venne mostrata la ditta di Ottavio Palombaro & figli e le diverse fasi di lavorazione del legno.[10]

Nonostante l'azienda fosse dislocata in tutta Italia e che la sede centrale fosse a Roma, Ottavio non dimenticò mai le sue origini, tanto ché nel 1927 inviò il figlio Giovanni a visitare la sponda orientale del Lago Trasimeno per selezionare un luogo su cui investire. Venne scelta la località di Monte del Lago e vi comprò, dal critico musicale Riccardo Schnabl, la Villa di Monte del Lago con la tenuta e il frantoio. Lì la famiglia si recava ogni estate in vacanza.[11]

Nel 1933 Ottavio subentrò al marchese Filippo Massini Nicolai acquistando tutta la tenuta insieme al Castello dei Borgia, noto anche come villa Miralago.[12]

Alla morte di Ottavio, che avvenne a Monte del Lago l'11 ottobre 1933, l’Industria Boschiva venne divisa tra Antonio, a cui andò anche il Castello dei Borgia, e Giovanni, che ricevette anche la proprietà di Monte del Lago.[9]



Giovanni e Antonio svilupparono ulteriormente la Società, espandendola in Calabria, in particolare ai boschi di Caramola e di Avena, situate nel territorio di Francavilla.nel 1939 fino al 1975.





e crebbe rapidamente lavorando in molte Regioni d'Italia, in particolar modo nel Sud, ove la famiglia Palombaro si interessò al ricco patrimonio boschivo della Basilicata, nonché ai Riuscirono ad aggiudicarsi secondo le leggi dell'epoca il diritto di tagliare gli alberi adeguatamente selezionati, per poi trasportare il legname ricavato in opportune segherie, dove veniva lavorato e trasformato in manufatti pronti per essere venduti.


Ottavio

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Ottavio Palombaro.

Antonio

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Antonio Palombaro
NascitaCivitella, 6 gennaio 1892
MorteRoma, 16 aprile 1945
Dati militari
Paese servito  Regno d'Italia
Forza armata  Regio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1914 - 1918
1939 - 1943
GradoPrimo tenente
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Dati tratti dai Bollettinni Ufficiali[13]
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Antonio Palombaro Picchiami (Civitella dei Conti, 6 gennaio 1892Roma, 16 aprile 1945) è stato un imprenditore italiano.


Onorificenze

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Giovanni

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Giovanni Palombaro

Vicepresidente della Federazione Nazionale degli Industriali del Legno
Durata mandato1935 –
1940
Giovanni Palombaro
NascitaCivitella, 25 maggio 1894
MorteRoma
Dati militari
Paese servito  Regno d'Italia
Forza armata  Regio Esercito
ArmaFanteria
Unità38° Reggimento Fanteria Brigata Ravenna
Anni di servizio1915 - 1918
1939 - 1943
GradoTenente Colonnello
FeriteSi
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Dati tratti dai Bollettinni Ufficiali[13]
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Giovanni Palombaro Picchiami (Civitella dei Conti, 25 maggio 1894Roma, ?1975) è stato un imprenditore e militare italiano.


Biografia

Secondo figlio maschio di Ottavio e di Angela Persichetti, crebbe a San Venanzo, provincia di Terni. Perse la madre quando ancora piccolo e si legò affettivamente alla zia, Zaffira.

Si trasferì con la famiglia a Salerno, dove frequentò le scuole e conseguì il diploma di ragioniere. Successivamente assolse il servizio militare obbligatorio e grazie al diploma divenne ufficiale di completamento.

Il 15 maggio del 1915 Giovanni fu nominato sottotenente di fanteria. Partecipò alla Grande Guerra e, dopo aver ricevuto nel giugno del 1915 un encomio solenne, fu promosso nel marzo del 1916 al grado di tenente. Il 9 dicembre 1917 per disposizione del ministero della guerra e delle munizioni, viene nominato comandante presso la ditta di famiglia, di cui non smise più di occuparsi.

Parallelamente all'industria boschiva si dedico anche all'attività agraria, in particolare attraverso contratti di mezzadria, specializzandosi nell'olivicoltura e viticultura, infatti nel 1927 acquistò la Villa a Monte del Lago. Nel 1930, fece portare la corrente elettrica alla villa di Monte del Lago decise di farla portare a tutte le 23 colonie vicine, realizzando nuovi pozzi, dotando l’azienda dei macchinari più moderni dell’epoca e migliorando le condizioni di vita dei contadini.

In ogni caso, la sua occupazione principale rimase la ditta di famiglia, e nel 1935 divenne vicepresidente della Federazione Nazionale degli Industriali del Legno.[14]

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, dopo essere stato promosso Capitano nel 1925, fu promosso Primo capitano e assegnato al distretto di Roma, città in cui viveva e sede della società. Nel 1942 ottenne il grado di Maggiore, poi per venire nuovamente promosso a Tenente Colonnello.

Alla fine della guerra, dopo la morte del fratello continuò a gestire l'azienda insieme al nuovo socio proprietario: Ottavio figlio di Antonio.

Morì a Roma.

Onorificenze

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«Concorse efficacemente a riordinare reparti frammischiatisi durante la conquista delle trincee nemiche. Diede bella prova di fermezza e coraggio nell'opporsi ai contrattacchi dell'avversario, rimanendo ferito.»
— Plava, 11 giugno 1915
— 12 luglio 1918
— 2 Novembre 1922

Alessandro

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Alessandro Palombaro
NascitaCivitella, 13 settembre 1893
MorteTrieste
Dati militari
Paese servito  Regno d'Italia
Forza armata  Regio Esercito
ArmaFanteria
Unità125° Reggimento Fanteria Brigata Spezia
Anni di servizio1915 - 1918
1939 - 1941
GradoMaggiore
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Dati tratti dai Bollettinni Ufficiali[13]
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Alessandro Palombaro Picchiami (Civitella dei Conti, 13 settembre 1893Trieste, ?1968) è stato un imprenditore e militare italiano con cittadinanza italiana.

Onorificenze

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Albero Genealogico

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 Pietro Picchiami
*Orvieto 1792 †Prodo 1846
 
 
 Antonio Picchiami
detto il Palombaro
*Prodo 1827 †?
⚭ Stella Longaroni
 
       
 Erminia
Ilario
*1857 †1858
Rosa
Ottavio
*1861 †1933
⚭ Angela Persichetti
 Ernesto
*1862 †1866
 Enrico
*1864 †Civitella 1950
⚭ Zaffira Giammarroni
Teresa
  
     
 Orsola
*1890 †?
⚭ Cristoforo Nucci
 Antonio
*1892 † 1945
⚭ Rosaria Ferrazzi
*1893 †1985
  Giovanni
*1894 †?
⚭ Filomena Boschetti
  Alessandro
*1893 †?
1⚭ Regina
2⚭ Rosina Črnologar
 Claudina
*1899 †1985
⚭ Isidoro Cruciani
    
               
 Ottavio
*Salerno 1918 †?
Francesca Cruciani
Angela Maria
*1920 †1970
Giovanna
*1923 †?
Maria Stella
*1925 †?
Giorgio
*Salerno 1929 †?
Marcello
*1920 †?
Aldo
*1923 †?
Anna Maria
*1928 †?
Maria Pia
*1937
1Alessandro
*1931 †?
2Lucia
*1938
⚭ Elio Martari
2Mariagrazia
*?
⚭ Walter Devìt
Enrica
Enrico
Francesca
⚭ Ottavio Palombaro
 
   
Antonio
*Roma 1947
Claudio
*Roma 1948
Fabio
*Roma 1950

[15]

  1. ^ Pietro Picchiami, nato a Orvieto nel 1792 e morto a Prodo nel 1846.
  2. ^ I figli: Erminia (1855-1938), Ilario (1857-1858), Rosa (1858-1899), Ottavio, Ernesto (1862-1866), Enrico, Teresa (1865-(?)1900).
  3. ^ a b c Foglio degli annunzi legali della provincia di Roma, 1935, su google.it.
  4. ^ Annuario dell'aeronautica, su google.it.
  5. ^ Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, 1917, su google.it.
  6. ^ Archivio Storico del Parco Nazionale d'Abruzzo (PDF), su parcoabruzzo.it.
  7. ^ Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, 1912, su google.it.
  8. ^ a b Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, 1913, su google.it.
  9. ^ a b Storia famiglia Palombaro, su fattorialucapalombaro.com.
  10. ^ Istituto Luce, su patrimonio.archivioluce.com.
  11. ^ Lettere a Riccardo Schnabl, su google.it.
  12. ^ Trasimenooggi, su trasimenooggi.it.
  13. ^ a b c Bianchi 2012, p. 56.
  14. ^ Bollettino Ufficiale del Ministero delle Corporazioni, su google.it.
  15. ^ Parco Nazionale Abruzzo (PDF), su icar.beniculturali.it.