Utente:Mαρκος/Etnie

Fonti

«Finally, it should be noted that not all nationalities are covered, only those that are also distinct cultures as well as political entities. For example, the Vietnamese and Burmese are included but Indians (citizens of the Republic of India) are not, because the latter is a political entity made up of a great mix of cultural groups. In the case of nations whose populations include a number of different, relatively unassimilated groups or cultural regions, each of the groups is described separately. For example, there is no summary for Italians as such in the Europe volume, but there are summaries for the regional cultures of Italy, such as the Tuscans, Sicilians and Tirolians, and other cultures such as the Sinti Piemontese»

«tra gli italiani d'oggi, uniti in uno stato indipendente da appena poco più di un secolo, esiste tuttora un'enorme varietà di tipi etnici e dialetti regionali, che ricorda le complesse vicende svoltesi sul suolo nazionale»

«L'Italia come "macronazione" e l'importanza dei suoi dialetti. Una nazione multietnica che trae la sua forza dalla diversità. Il problema degli etnonazionalismi e la loro forza crescente. Il dilemma fra forte federalismo e appiattimento culturale.
Esiste l’Italia? Bisognerebbe prima provare a rispondere a un’altra domanda: esiste un’etnia italiana, con una sua lingua storica, una propria cultura relativamente uniforme, propri caratteri somatici, ecc.? La risposta è chiaramente negativa. Si può solo affermare che da 150 anni a questa parte esiste un popolo italiano che condivide una cultura in formazione e una lingua franca che gli serve per comunicare con chi non parla il proprio ‘dialetto’ (anche se questa situazione sta rapidamente cambiando ed il numero di chi usa l’italiano in ogni situazione è in costante aumento) e per poter accedere al mondo dell’economia e della cultura che questa lingua utilizza. Quindi dal momento che non esiste (ancora) un’etnia italiana su cui costruire una nazione italiana, l’Italia deve essere considerata una ‘macronazione’, ovvero uno stato multietnico in cui circa metà della popolazione (vedi dati ISTAT 2006) parla una lingua locale, una delle dodici lingue minoritarie riconosciute dalla Legge 482 del 1999 (francese, occitano, franco-provenzale, tedesco, ladino, friuliano, sloveno, sardo, catalano, albanese, greco e croato) o una della quindicina di lingue regionali non riconosciute a livello statale che di solito si conoscono come ‘dialetti’. È importante sottolineare che l’uso del termine ‘dialetto italiano’ sarebbe improprio dal momento che i cosiddetti ‘dialetti italiani’ non derivano dall’italiano ma sono lingue romanze a sè stanti derivate dal latino, esattamente come lo stesso fiorentino del XIV secolo che diverrà ciò che ora conosciamo come italiano.
Chiarito ciò possiamo provare a domandarci di nuovo: esiste l’Italia? La risposta che si può dare è: sì e no. Non esiste per le ragioni appena esposte; esiste invece perché la maggior parte degli stati al mondo sono ‘macronazioni’, cioè stati multietnici che comprendono più di una piccola nazione o gruppo etnico, proprio come l’Italia, uno stato in cui a livello storico, linguistico, sociale, di tradizioni, di territorio le varie parti che lo compongono (il Nord, il Centro e il Sud) differiscono notevolmente. [...]
L’Italia è forse il paese più variegato d’Europa, ed è proprio la sua diversità architettonica, naturalistica, culturale e linguistica che la rende così speciale. Chissà, forse non sarebbe dovuta mai nascere come nazione, ma c’è. Purtroppo però dominano ancora nella cultura ufficiale i vecchi miti nazionalisti di 'una nazione, una cultura, una lingua' che tanto danno hanno fatto e stanno facendo alla ricchezza culturale del nostro paese. [...]
E se arriverà il giorno in cui tutti gli italiani parleranno nello stesso modo, mangeranno le stesse cose e ragioneranno alla stessa maniera, quel giorno forse si sarà costruita una nuova etnia italiana, ma quanto altro si sarà perso!»

«il presupposto di Nevola è che storicamente la "patria per gli italiani" è una specie di "assemblaggio" di identità territoriali, in cui oggi la democrazia e la costruzione di un "forte e sano" sentimento di appartenenza nazionale si giocano sulla capacità delle élites di praticare una politica di reciproco riconoscimento tra centro e periferie»

«è ironico che Benito Mussolini, a cui Hitler era debitore per l'ispirazione di numerosi motivi nazionalisti, fosse andato al potere in uno stato caratterizzato da una significativa eterogeneità etnica. Il suo compito fu quindi molto più difficile: se doveva mobilitare tutti i segmenti della popolazione attraverso appelli nazionalisti, doveva convincere prima Lombardi, Veneti, Fiorentini, Napoletani, Calabresi, Sardi, Siciliani, e così via della loro consanguineità. Per questo fine i dialetti locali furono posti fuori legge e la propaganda di stato raramente evitava di sottolineare la comune origine italiana»

«La popolazione del paese è culturalmente e linguisticamente unita. Accanto alle minoranze riconosciute (i tirolesi di lingua tedesca, i francesi della Valle d'Aosta, gli sloveni, i ladini, al sud gli albanesi ed i greci viventi in Italia da secoli) appaiono anche gruppi etnici come i sardi ed i siciliani che hanno una forte identità territoriale e una posizione separata. Si mostrano differenze significanti da diversi punti di vista (antropologico, dialettale, culturale, del modo di vivere, del livello di vita) fra le popolazioni viventi nei territori settentrionali e quelle che vivono nei territori meridionali. Però la consapevolezza dell'unità nazionale italiana compenetra la popolazione del paese come dimostrata dalla soluzione della crisi sofferta negli anni 1990, che ha minacciato la rottura dell'unità nazionale.»

Lista di gruppi etnici

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Da Frammenti d'Europa. Guida alle minoranze etnico-linguistiche e ai fermenti autonomisti, 1996

Minoranze etnico-linguistiche riconosciute Rivendicazioni regionaliste; altre comunità dotate di specificità culturale e linguistica
Occitani delle valli piemontesi Leghismo in Lombardia e nell'Italia centro-settentrionale
Franco-provenzali Piemontesi
Walser Liguri
Tedeschi del Tirolo meridionale Brigaschi
Gruppi tedeschi del Trentino, del Veneto e del Friuli Veneto
Ladini delle Dolomiti Trentini
Friulani Siciliani
Sloveni e la situazione di Trieste Gruppi galloitalici del Meridione
Croati del Molise Tabarchini
Albanesi dell'Italia meridionale Gruppi còrsi
Grecanici del Salento e dell'Aspromonte
Gruppi galloromanzi del Meridione
Sardi
Catalani di Alghero
Zingari

Petrosino

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Da Stati in frantumi: le secessioni nel mondo contemporaneo, p. 135

Gruppi etnici e regionali in Italia
Tedeschi
(Mocheni, Cimbri, Walser)
Albanesi
Grecanici
Rom
Sloveni
Croati
Francofoni
Occitani
Ladini
Catalani
Sardi
Friulani
Veneti
Lombardi
Piemontesi
Siciliani
(citati nel corpo del testo)

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