Utente:Nicola Trozzi/Sandbox3
Allocco fulvo | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomi |
Phylum | Chordata |
(clade) | Craniata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
(clade) | Amniota |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Strigiformes |
Famiglia | Strigidae |
Sottofamiglia | Striginae |
Tribù | Strigini |
Genere | Strix |
Specie | S. fulvescens |
Nomenclatura binomiale | |
Strix fulvescens Daudin, 1800 | |
Sinonimi | |
Nomi comuni | |
Allocco fulvo |
L'allocco fulvo (Strix fulvescens Daudin, 1800) è un uccello rapace della famiglia Strigidae, che vive nelle foreste nebulose del Centro America. È un gufo di dimensioni medie, con una testa rotonda senza ciuffi auricolari. Il suo colore è solitamente marrone scuro o rossastro sul dorso e marrone chiaro con delle righe scure sul ventre. Gli adulti pesano circa 600 grammi, con le femmine leggermente più pesanti degli maschi. La sua distribuzione si limita alle regioni montuose del Guatemala, Honduras e El Salvador, dove vive a quote comprese tra i 1200 e i 3100 metri. Nonostante sia abbastanza comune nella sua area di distribuzione, poco si sa sul suo comportamento e sulla sua popolazione. La civetta fulva è considerata una specie a basso rischio dalla Unione internazionale per la conservazione della natura, anche se in Messico è considerata a rischio.[1]
Descrizione
modificaAspetto
modificaIl nome comune allocco fulvo deriva dal colore dell'estremità delle piume; bruno-fulva. Essa presenta inoltre macchioline bianche e marrone chiaro dentellate da sottili barrature giallo scure. Il piumaggio del disco facciale ha una tinta ocra chiaro che tende a scurirsi attorno agli occhi. Le remiganti presentano una barratura chiaroscura mentre le piume della coda hanno 3-5 barre chiaroscure ma più ampie. La parte interna del piumaggio è fulvo-ocra con delle barrature brune sulla nuca, sui lati della testa e sulla parte alta del petto. Le parti interne rimanenti presentano ampie striature bruno rossicce. I tarsi sono piumati e fulvo-ocra. Le zampe sono piumate attorno alle estremità superiori mentre la zona glabra è grigio-giallastra. Gli artigli sono di colore scuro mentre le punte sono ulteriormente cupe.
Dimensioni
modificaL'allocco fulvo raggiunge da adulto un'altezza di 40.5-40 cm. L'apertura alare è di 30-30.3 cm mentre la coda ha una lunghezza di 18.5-20.3 cm.
Distribuzione e habitat
modificaL'allocco fulvo si trova in regioni montuose negli stati messicani di Chiapas, Oaxaca, Guatemala, Honduras e El Salvador. La sua esistenza in Oaxaca è stata segnalata nel 1950, ma le località da cui sono stati raccolti i campioni sono state messe in discussione. La specie è stata confermata esistente in Oaxaca nel 2011. La sua distribuzione è poco conosciuta, ma si pensa che sia estesa. È una specie montana e si trova ad altitudini tra i 1200 e i 3100 metri sopra il livello del mare. La specie si trova in foreste di pini sempreverdi e foreste di pini-quercia umide e in generale all'interno di un habitat di foresta nuvosa. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura stima che la popolazione della specie sia tra 20.000 e 50.000 individui, anche se si sospetta che la popolazione stia diminuendo a causa della perdita di habitat. A causa della sua ampia distribuzione e della popolazione consistente, è classificata come specie di poca preoccupazione dall'IUCN. La specie si stima sia diminuita di metà in Messico negli ultimi 100 anni a causa della perdita di habitat, e il governo messicano la considera una specie in pericolo. La specie è stata tradizionalmente considerata un messaggero di morte in alcune parti del Messico.
Biologia
modificaSpostamenti
modificaCanto
modificaAlimentazione
modificaRiproduzione
modificaStato di Conservazione
modificaNote
modifica- ^ a b (EN) Nicola Trozzi/Sandbox3, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Zoological Society of London 1868, p. 58
Bibliografia
modificaPubblicazioni
modifica- (EN) Zoological Society of London, Messrs. Sclater and Salvin of new birds, in Proceedings of the Zoological Society of London, 1868, pp. pp. 53-59. URL consultato l'8 maggio 2012.
Collegamenti esterni
modificaNicola Trozzi/Sandbox3, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.