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Salone del Cinquecento in Palazzo Vecchio
Palazzo Strozzi
Spedale degli Innocenti
Museo del Bigallo

Capitale mondiale dell'arte, Firenze data l'enorme ricchezza artistica della città, ha un elevato numero di musei e gallerie d'arte. Basti pensare che nella classifica dei 15 musei d'arte italiani più visitati, un terzo è rappresentato da musei fiorentini[1].

Il sistema museale fiorentino

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La straordinaria ricchezza di capolavori artistici di Firenze è essenzialmente legata alla famiglia Medici, che col collezionismo privato di numerosi esponenti creò un insieme considerevolissimo di dipinti, sculture, arredi e oggetti d'arte. A ciò vanno aggiunte le opere arrivate da Pesaro e Urbino con Vittoria della Rovere. A differenza di altre antiche capitali italiane, a Firenze le collezioni vennero considerate patrimonio cittadino fin dalla donazione di Anna Maria Luisa de' Medici che, ultima esponente della dinastia, regalò tutte le collezioni familiari alla città purché rimanessero unite: grazie a tale atto, rispettato scrupolosamente dai successori dei Medici, Firenze, che non era mai stata saccheggiata o invasa, non subì le spoliazioni di altre città come Mantova, Modena, Parma, ecc. Anzi con i Lorena le collezioni vennero ulteriormente accresciute, con nuovi acquisti, scambi mirati con altri musei asburgici, il trasporto a Firenze delle sculture da Villa Medici a Roma e, non da ultimo, la sopprerssione degli istituti religiosi sotto Pietro Leopoldo e durante l'occupazione francese. Ancora con l'Unità d'Italia Firenze beneficiò del ruolo di capitale dal 1865 al 1871 e i Savoia fecero trasferire nella loro residenza a Palazzo Pitti e nelle ville medicee tutta una serie di arredi e opere da altre regge italiane in disuso.

La maggior parte delle raccolte d'arte cittadine sono oggi gestite dallo Stato. Gli Uffizi coprono l'arte figurativa fino alla metà del Settecento circa, con una sovrapposizione a partire dal periodo del tardo Quattrocento con le opere conservate nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dove sono però sistemate secondo il criterio della quadreria. Agli Uffizi si trovano anche le migliori sculture classiche di Firenze, mentre il resto dell'arte antica si trova al Museo archeologico nazionale.

La scultura rinascimentale e manierista si trova al Museo Nazionale del Bargello. Dal periodo neoclassico alla prima metà del Novecento l'arte a Firenze è documentata alla Galleria d'arte moderna, sempre a Palazzo Pitti, mentre il Novecento è documentato da alcuni musei comunali, come il Museo Marino Marini o la collezione di Alberto della Ragione. Per trovare un'importante raccolta di arte contemporanea nelle vicinanze, ci si deve spostare a Prato, al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci.

Archeologia

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  Museo Archeologico Nazionale Statale Non sono molte le vestigia pervenuteci dell'antica Florentia, ma grazie al collezionismo mediceo, alle spedizioni archeologiche di personalità locali e al confluire di opere da tutto il centro Italia voluto nell'Ottocento, il museo archeologico fiorentino è tra i più ricchi della penisola. Allestito in un palazzo seicentesco utilizzato come residenza della principessa Maria Maddalena de' Medici in piazza della Santissima Annunziata, è composto dalle sezioni etrusca, romana, greca, e da un notevole "Museo Egizio", il più importante d'Italia dopo quello di Torino.

Arte generici

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  Galleria degli Uffizi Statale È una delle più famose e importanti pinacoteche al mondo, con un'incomparabile collezione di arte rinascimentale fiorentina e non solo, comprendente tra l'altro la maggiore collezione di dipinti del Botticelli, ed è divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico. Nata dalle raccolte artistiche accumulate nei secoli dai Medici, ha anche una notevole collezione di sculture antiche ed espone tra le innumerevoli opere, capolavori di Giotto, Cimabue, Simone Martini, Piero della Francesca, Botticelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Caravaggio.
[[]] Corridoio Vasariano Statale Percorso sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio; fu costruito per il passaggio sopraelevato del granduca Cosimo I e della sua famiglia. Ospita una collezione di autoritratto unica al mondo.
[[]] Collezione Contini Bonacossi Statale Nato dalla generosa donazione degli eredi di Alessandro e Vittoria Contino Bonacossi, è un raccolta di pittura, scultura e arte applicata frutto del collezionismo di due mercanti d'arte durante gli anni d'oro di tale attività, dagli anni venti alla seconda guerra mondiale. Visitabile regolarmente ma solo su prenotazione, conserva, tra le numerose, alcuni capolavori di Sassetta, Andrea del Castagno, Giovanni Bellini, Bramantino, Bernini, Velazquez, Zurbarán, Goya.
[[]] Galleria dell'Accademia Statale È famosa nel mondo per la collezione di statue di Michelangelo Buonarroti, tra le quali il magnifico David. Museo dalla natura polivalente, è composto da più nuclei, tra cui quello della pittura dei "primitivi" (pittori su fondo oro dal XIII al XV secolo), delle sculture di Michelangelo e dei dipinti a esse coevi, la gipsoteca ottocentesca di Lorenzo Bartolini altri, la collezione di icone russe. Nel suo percorso espositivo è stato inglobato anche il Museo degli strumenti musicali.
  Palazzo Pitti Statale La reggia fiorentina è il più ampio complesso monumentale della città comprendente otto musei, visitabili con due biglietti cumulativi
[[]] Galleria Palatina Statale Dentro palazzo Pitti, è situata in alcuni fra i più bei saloni del piano nobile del palazzo. Con un criterio espositivo "a incrostazione", secondo il gusto sei-settecentesco caratterizzato dalle opere che coprono le pareti disposte secondo criteri essenzialmente estetici. Ricca di opere del tardo Rinascimento e del barocco, ha una delle più ricche raccolte di opere di Raffaello e di Andrea del Sarto, oltre a capolavori di Tiziano, Rubens, Caravaggio, Veronese e molti altri. Qui si trova anche la Venere italica di Antonio Canova.
  Galleria d'arte moderna Statale Al secondo piano di palazzo Pitti, è visitabile col biglietto della galleria Palatina. Questa vasta collezione offre un panorama completo del periodo artistico italiano che va dalla fine del Settecento (epoca neoclassica) ai primi decenni del Novecento, con una superba collezione di opere dei macchiaioli (Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega) e dei Futuristi (Giacomo Balla e Filippo Marinetti).
  Museo nazionale del Bargello Statale Primo museo "nazionale" d'Italia, fu creato nel vecchio palazzo podestarile (e poi delle forze di guardia), raccogliendo una superba collezione di sculture, armi, mobilio, ceramiche, monete e medaglie. Oltre ai capolavori di Donatello, Michelangelo, Verrocchio e Ghiberti, fu arricchito dalla collezione Carrand, forte di pezzi internazionali e rari, di avori, gioielli, dipinti, ceramiche, vetri e altro.
[[]] Museo nazionale di San Marco Statale Eccellente esempio di architettura del primo Rinascimento, ospita, nei cristallini ambienti progettati da Michelozzo e affrescati da Beato Angelico e Ghirlandaio, una notevolissima collezione di opere di artisti che gravitarono attorno al convento: oltre all'Angelico, Paolo Uccello, Fra Bartolomeo, Mariotto Albertinelli e altri. Toccante testimonianza storica sono le celle dove visse Savonarola, ancora arredate con cimeli e reliquie. Al piano terra inoltre si trova il lkapidario cittadino, con i frammenti salvati dalla distruzione del centro cittadino durante il Risanamento di Firenze.
[[]] Palazzo Vecchio Comunale Dimora del potere locale dal medioevo a oggi (è ancora la sede del Comune e del sindaco), palazzo Vecchio è un inicato insieme di ambienti monumentali, sale affrescate, passaggi segreti, luoghi della storia. Qui, tra le memorie di Machiavelli e Savonarola, si visitano il salone dei Cinquecento, dove ebbe sede anche la camera dei deputati d'Italia nel periodo di Firenze Capitale, la cappella affrescata dal Bronzino, le sculture di Michelangelo e altri artisti del Cinquecento, gli affreschi di Vasari, di Salviati, di Ghirlandaio e di molti altri, la collezione del mecenate americano Charles Loeser. Accanto al normale percorso di visita, organizzate da quello che veniva chiamato il Museo dei Ragazzi, si possono poi prenotare una serie di visite guidate a luoghi insoliti, come l'eccentrico studiolo di Francesco I, i cunicoli segreti del Duca d'Atene e di Bianca Cappello, le capriate del salone di Cinquecento, gli scavi del teatro romano, l'ascesa alla torre di Arnolfo, con la sua incomparabile vista sulla città. Al piano terra, ultimo arrivata, è l'epsoizione permanente sulla storia cittadina con opere che testimoniano il volto della città nei secoli passati, frutto di quel che resta dello smantellato Museo di Firenze com'era.
[[]] Museo Bardini Comunale Uno dei più grandi antiquari a cavallo tra Otto e Nopvecento, Stefano Bardini, lasciò tutti i suoi beni alla città di Firenze. Oggi nel museo che porta il suo nome si possono ammirare i frutti del suo collezionismo, in sale restaurate col tipico intonaco "blu Bardini", che ospitano un eclettico insieme di più di 3600 opere, tra pitture, sculture, armature, strumenti musicali, ceramiche, monete, medaglie e mobili antichi. Vi figurano alcuni grandi nomi dell'arte, grazie a colpi di fortuno e all'allenato occhio dell'antiquario, tra cui Tino di Camaino, Donatello, Antonio del Pollaiolo, Guarcino, Tiepolo. Un piccolo nucleo di opere comunali testimonia l'antica volontà, mai messa in atto interamente, di farne il museo di storia cittadina: tra queste gli originali del Porcellino di Pietro Tacca e il Diavolino del Giambologna.
[[]] Collezione Alberto della Ragione Comuanle È in attesa di una sede la collezsione di arte del Novecento italiano di Alberto della Ragione, che nei progetti dovrebbe costituire un nuovo "Museo del Novecento" nell'ex-complesso delle Leopoldine. Vi figurano molti grandi nomi dell'epoca, come Guttuso, Rosai, De Pisis, Casorati.


Case-museo

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[[]] Appartamenti Monumentali Statale Dentro palazzo Pitti, è un insieme di 14 stanze è stato usato dalla famiglia Medici e dai loro successori durante i secoli nei quali qui risiedeva il Granduca della Toscana. Gran parte degli arredi, dei parati e delle decorazioni sono originali, o tutt'al più risalenti al XIX secolo; si visitano a conclusione del percorso della galleria Palatina. Qua e là alcuni dipinti di pregio illustrano il gusto dei granduchi nella loro vita privata.
[[]] Museo Davanzati Statale Situato in via di Porta Rossa, ricrea l'aspetto di una dimora fiorentina antica tra Medioevo e primo Rinascimento, come ricreato dall'antiquario Elia Volpi a inizio del Novecento. È ospitato nello straordinario palazzo Davanzati, sopraelevato di tre piani con ambienti storici decorati da affreschi e organizzati attorno a un suggestivo cortile interno porticato.
[[]] Museo di Casa Martelli Statale Unica casa-museo fiorentina che non sia frutto di ricostruzioni a posteriori, documenta la vita e il collezionismo della famiglia Martelli, estintasi negli anni ottanta del Novecento. Accanto alla notevole quadreria, con opere tra gli altri di Luca Giordano, Beccafumi e Piero di Cosimo, si trovano i saloni di rappresentanza e gli appartamenti privati, con mobilio d'epoca.
[[]] Casa Museo Rodolfo Siviero Regionale Sul lungarno Serristori si trova la dimora del "detective dell'arte" Rodolfo Siviero, il ministro plenipotenziario che tanti capolavori recuperò dopo i saccheggi della seconda guerra mondiale. La sua casa, stipata di libri e opere d'arte, è oggi aperta al pubblico grazie all'aiuto dell'associazione Amici dei Musei Fiorentini. Fra le migliori opere alcune statue lignee policrome risalenti al Quattrocento, dipinti a fondo oro, terrecotte, bronzetti, reliquiari e mobilio antico.
[[]] Galleria Rinaldo Carnielo In un singolare edificio Liberty, ospita la collezione lasciata dallo scultore Rinaldo Carnielo, accanto alla quale i lavori in corso sistemeranno l'archivio di Franco Zeffirelli, donato recentemente alla città di Firenze.
[[]] Museo Stibbert Comunale/Privato L'instancabile attività di colleionista dell'inglese Fredrick Stibbert è alla base del museo che porta il suo nome. Più di cinquanta temi collezionistici riempiono le sale, dalla pittura alle arti minori, dalle armi alle mummie egizie, fino alle rarità più esotiche, come una delle più ricche collezioni di armi e armature giapponesi fuori dal apese del Sol Levante. La villa dove abità Stibbert è inoltre circondata da un ampio parco romantioco, punteggiato da stravaganti costruzioni, tra cui spicca un tempio egizio al centro di un laghetto.



Arti applicate

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100px Gabinetto dei Disegni e delle Stampe Statale All'interno degli Uffizi, conserva raccolta di arti gradfiche tra le più eminenti al mondo. È visitabile solo dagli studiosi, ma organizza regolarmente piccole esposizioni visitabili al primo piano degli Uffizi.
[[]] Museo degli argenti Statale In palazzo Pitti, visitabile con lo stesso biglietto del Giardino di Boboli, è il "Tesoro" dei Medici, ospitato in sale estrosamente affrescate al piano terra e al primo mezzanino dell'ala nord. Vaste e di rilievo internazionale nei rispettivi campi sono le collezioni di oreficeria, argenteria, cammei, cristalli, avori, lavori in pietre dure, porcellani orientali.
[[]] Museo delle porcellane Statale Sul punto più alto del giardino di Boboli, ha una notevole collezione di ceramiche delle migliori fabbriche europee, sin dai primi esperimenti "à chinoiserie" di Meissen e fino ai serviti napoleonici di Elisa Baciocchi, passando per le delicate statuine tedesche e italiane di Capodimonte e per le estrose tazzine viennesi e parigine.
[[]] Museo delle Carrozze Statale Nel complesso di palazzo Pitti, espone le carrozze e i finimenti appartenuti a famiglia nobili italiane, con particolare riguardo alla famiglia granducale. I pezzi sono databili tra la fine del Settecento e l'Ottocento.
  Museo dell'Opificio delle Pietre Dure Statale Poche sale raccolgono esempi notevoli degli strabilianti tesori usciti dai laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure, nato su iniziativa di Ferdinando I de' Medici nel 1588. Il mosaico con le pietre dure (il "commesso" fiorentino) oggi non è più l'attività principale dell'istituo ancora esistente, che si è ormai specializzato ai massimi livelli nel restauro delle opere d'arte, nella ricerca scientifica e nella didattica in tale campo.
[[]] Museo di Orsanmichele Statale Al primo e secondo piano della loggia di Orsanmichele a Firenze sono state allestite due grandi sale con le statue originali dall'esterno dell'edificio. Nello straordinario ciclo delle statue dalle nicchie compaiono opere di Donatello, Ghiberti, Nanni di Banco, Verrocchio e Giambologna. Sono esclusi il San Giorgio di Donatello e il rilievo alla sua base (San Giorgio libera la principessa), esposti al Museo del Bargello fin dal 1891.
[[]] Museo della Natura Morta Statale Al secondo piano della villa di Poggio a Caiano, si snoda in 16 sale, con 200 dipinti di natura morta che raccontano la storia di una grande collezione, tra le più importanti d'Europa nel suo genere, messa insieme con passione dai Granduchi di Toscana tra Seicento e Settecento, raccogliendo opere di artisti italiani, fiamminghi e olandesi.


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[[]] Galleria del Costume Statale Nella palazzina della Meridiana di palazzo Pitti (biglietto cumulativo col giardino di Boboli) è il primo museo del genere allestito in Italia, con una collezione di più di seimila manufatti esposti a rotazione che documentano la storia dell'abbigliamento e della moda dal Cinquecento ai giorni nostri. Tra abiti, accessori, costumi teatrali e cinematografici, conserva anche esemplari prestigiosi di stilisti italiani e stranieri come Valentino, Giorgio Armani, Gianni Versace, Yves Saint Laurent e altri.


Tematici

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100px Museo degli strumenti musicali Statale Nato dalle raccolte del Conservatorio Luigi Cherubini, è l'unico museo del genere in Europa che possa vantare un numero di visitatori che sfiora il milione, grazie all'integrazione nel percorso espositivo della Galleria dell'Accademia. Si tratta delle collezioni di strumenti dell'attiguo , inglobata nel percorso museale della galleria dell'Accademia. Sono esposti una cinquantina di strumenti musicali provenienti in larga parte dalle collezioni dei Medici e dei Lorena, formatesi in epoca granducale (in particolare tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX secolo), tra i quali strumenti di Antonio Stradivari e anche il più antico pianoforte verticale conosciuto.


Cenacoli

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[[]] Cenacolo del Ghirlandaio Statale Si tratta di una delle ultime opere dipinte dall'artista prima di partire per Roma ad affrescare la Cappella Sistina. Replicato in scala minore anche nel convento di San Marco, il Cenacolo di Ognissanti è la tipica Ultima Cena dai pacati modi quattrocenteschi, prima che Leonardo da Vinci rivoluzionasse il tema con la sua celebre versione milanese, dai notevoli accenti drammatici.
[[]] Cenacolo di Santo Spirito e Fondazione Romano La generosa donazione di Salvatore Romano alla città di Firenze è ospitata in quello che fu il refettorio di Santo Spirito, in cui campeggia una grande Crocifissione e i resti di un'Ultima Cena dell'Orcagna. Vi si trovano alcune punte di diamante incontrate lungo la sua lunga carriera di antiquario, come le sculture di Donatello o di Tino di Camaino, ma sono affascinanti anche le opere minori, capaci di rendere l'idea di quello che fu l'epoca doro del collezionismo d'arte in Europa.
[[]] Cenacolo di Fuligno Statale Un tempo creduto di Raffaello, l'Ultima Cena delle monache di Foligno fu invece realizzata da Perugino, nel suo soave stile di misurata eleganza. Attorno a questo grande affresco sono state raccolte alcune opere cinquecentesche di proprietà delle gallerie statali fiorentine.
[[]] Cenacolo di Sant'Apollonia Statale Opera magistrale di Andrea del Castagno, il cenacolo delle monache di clausura di Sant'Apollonia non fu visto neanche da Vasari, scoperto dal grande pubblico solo nel XIX secolo dopo le soppressioni. Ambientato in una scatola prospettica da manuale, è sovrastato dalle scene recuperate sotto le scialbature della Crocifissione, Deposizione e Resurrezione che influenzarono anche il giovane Piero della Francesca. Con Andrea del castegno e altri infatti il pittore di Sansepolcro realizzò un ciclo di affreschi nella chiesa di Sant'Egidio la cui importanza storica era seconda solo a quella della Cappella Brancacci. Purtroppo distrutto ne restano solo pochi frammenti ospitati davanti al Cenacolo, vicino ad altri affreschi staccati e sinopie di Andrea del Castagno e un piccolo ma significativo nucleo di lavori eseguiti per la chiesa di Sant'Apollonia.
[[]] Cenacolo di San Salvi Statale Il grande affresco di Andrea del Sarto, così moderno per impostazione e tavolozza, fu praticamente l'unica opera monumentale risparmiata dai soldati mercenari che assediavano Firenze nel 1530, i quali si commossero davanti a questo capolavoro. Il piccolo museo nelle ex-sale del convento di San Salvi illustra la vitalità dell'arte fiorentina nel primo e nel secondo Cinquecenmto, con altri lavori di Andrea delò Sarto, del Pontormo, di Benedetto da Rovezzano e di altri artisti.

Edifici monumentali

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  Cappelle Medicee Statale Comprendono la Cappella dei Principi, la cripta e la Sagrestia Nuova della basilica di San Lorenzo, cone le tombe della dinastia medicea tra cui spiccano quelle curate personalmente da Michelangelo, sia nell'architettura che nel ricco apparato scultoreo. In una stanza non visitabile, ma riprodotta su supporti multimediali, il grande genio fiorentino amava ritirarsi, coprendo le pareti di disegni e appunti che sono fortunosamente arrivati fino ai giorni nostri.
[[]] Cenacolo del Ghirlandaio Statale Si tratta di una delle ultime opere dipinte dall'artista prima di partire per Roma ad affrescare la Cappella Sistina. Replicato in scala minore anche nel convento di San Marco, il Cenacolo di Ognissanti è la tipica Ultima Cena dai pacati modi quattrocenteschi, prima che Leonardo da Vinci rivoluzionasse il tema con la sua celebre versione milanese, dai notevoli accenti drammatici.
[[]] Chiostro dello Scalzo Statale Tutto quello che rimane degli ambienti della ricca Compagnia_di_San_Giovanni_Battista è un chiostrino affrescato a monocromo a più riprese da Andrea del Sarto, che permette di rivivere tutte le evoluzioni della sua arte, dagli influssi leonardeschi della gioventù allo stile magniloquente dello stile maturo, con la testimonianza anche del suo soggiorno francese, durante il quale fu sostituito in un paio di scene dal collega Franciabigio, prima di tornare a completare il lavoro negli utlimi anni di vita.
[[]] Crocifissione del Perugino Statale Già nella sala capitolare del monastero di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, la Crocifissione del Perugino, alla quale si accede oggi dal Liceo Michelangelo di via della Colonna, è l'apogeo del dolce stile umbro in terra fiorentina.
[[]] Palazzo Medici Riccardi Provinciale Il palazzo già di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico è museo di sé stesso. Dalla sobria architettura di Michelozzo alla cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli, fino alle decorazioni volute nel Sei e Settecento dai Riccardi (tra cui spicca la splendida galleria di Luca Giordano), il museo offre la possibilità di leggere un'ampio spaccato di storia fiorentina. Recentemente sono state valorizzate le collezioni medicee e riccardiane di statuaria antica, allestendo un "museo dei busti di marmo" e restaurando le incrostazioni epigrafiche nel cortile di Michelozzo. Attivissima è poi l'organizzazione di esibizioni temporanee, spesso guardando anche all'arte contemporanea. Nello stesso palazzo sono inoltre ospitate la biblioteca Riccardiana e quella moreniana, in sale affrescate nel Seicento dal Giordano.
[[]] Chiesa e convento di Santa Maria Novella Comunale La basilica domenicana di Firenze è una delle più ricche della città per lo straordinario patrimonio artistico, che vanta grandiosi cicli affrescati da grandi artisti (Orcagna, Paolo Uccello, Ghirlandaio, Filippo Lippi) e capolavori come la Croce di Giotto e il Crocifisso di Brunelleschi. Il percorso di visita, recentemente facilitato da un biglietto unico, permette di visitare i chiostri monumentali e il piccolo museo, a cui dovranno aggiungersi in futuro anche il chiostro Grande e la cappella dei Papi, una volta che sarà completato il trasloco della Scuola allievi marescialli e brigadieri carabinieri.
[[]] Cappella Brancacci Comunale Nella chiesa del Carmine, è considerata la pietra d'angolo dell'arte rinascimentale, con gli affreschi di Masolino, Filippino Lippi e, soprattutto, Masaccio, il quale stabilì un nuovo canone su cui si formarono le generazioni successive di pittori. Poche opere d'arte possono vantare un così brusco mutamento nel modo di dipingere, che sconvolse i contemporanei e fece da spartiacque tra il medioevo e l'epoca moderna.
[[]] Forte Belvedere Comunale La sobria architettura della fortezza che proteggeva Firenze (e i suoi governati da eventuali ribellioni dei fiorentini) è situata in una posizione panoramica che le dà il nome. Viene utilizzata per grandi mostre ed eventi speciali, organizzate soprattutto nel periodo estivo.

Giardini e ville

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  Giardino di Boboli Statale Il giardino monumentale di palazzo Pitti si estende per circa 4 ettari e mezzo, tra fontane, statue, percorsi panoramici e piccoli edifici d'uso e di svago, come la limonaia e la Kaffeehaus. Singolare anche il complesso di grotte artificiali, tra cui spicca quella del Buontalenti. Accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori ed è uno dei più importanti esempi di giardino all'italiana al mondo.
  Villa La Petraia Statale Villa medicea amata dai Medici e dai Savoia, è immersa in un grande parco affacciato panoramicamente sulla piana fiorentina. All'interno gli appartamenti monumentali, spesso con ambienti ottocenteschi intatti, in cui hanno trovato posto alcune opere in deposito della soprintendenza, come la serie delle lunette di Giusto Utens già nel soppresso Museo di Firenze com'era.
  Villa di Castello Privata la villa (Accademia della Crusca)
statale il giardino
La villa che oggi ospita l'Accademia della Crisca si trova al centro di un giardino all'italiana tra i primissimi del genere, più antico anche di Boboli, decorato da eccezionali inserti come la groitta degli Animali di Giambologna, Ammannati e altri. Votato nel 2013 "miglior parco pubblico d'Italia", ha un curatissimo patrimonio botanico, tra cui spicca la magnifica collezione di agrumi in vaso, con varietà rare ed esotiche, alcune delle quali introdotte dagli stessi Medici. Dal 2013 è visitabile anche l'interno della villa su prenotazione, una volta al mese.
  Villa di Careggi A.S.L. Firenze Entrata nel aptrimonio dell'umanità nel 2013 assieme alle altre ville medicee, la villa di Careggi è tra le più antiche dimore della dinastia e, sebbene ridimensionata nel parco quando vi fu costruito il principale ospedale di Firenze, resta un edificio di grande fascino, sia storico che artistico. Qui morirono Cosimo de' Medici e Lorenzo il Magnifico e qui tenne le sue prime riunioni la prestigiosa Accademia neoplatonica.
[[]] Villa Corsini a Castello Statale Importante lascito della famiglia Corsini allo Stato, è oggi una succursale del Museo archeologico nazionale, con alcuni pezzi di statuaria antica di pregio nei suoi ambienti monumentali. Il restauro del complesso è tuttora in corso, e sta restituendo, tra l'altro, l'ampio giardino all'italiana.
[[]] Villa Gamberaia Privata Uno dei più bei giardini del territorio fiorentino è aperto al pubblico dai suoi proprietari privati. Affacciato scenograficamente su Firenze dalla collina di Settignano, dà sfoggio di fontane, giochi d'acqua e siepi di bosso tagliate ad arte, che si riempiono di colori durante le fioriture primaverili.
  Villa di Poggio a Caiano Statale Una delle ville privilegiate dai Medici, si erge su un colle nel paese di Poggio a Caiano, dominante un'ampia parte del Monte Albano. All'interno ospita importanti affreschi di Andrea del Sarto, Franciabigio, Pontormo e lessandro Allori, una collezione di mobilio antico e una serie di pregevoli ambienti che documentano la predilezione mai interrotta per il luogo, dai granduchi medicei a Elisa Baciocchi, Vittorio Emanuele II di Savoia che qui amava soggiornare con la sua amata Bella Rosina. Al secondo piano è stato allestito il Museo della natura morta.
  Villa di Cerreto Guidi Statale La villa medicea a gestione statale più lontana da Firenze, ospita oggi il "Museo della caccia e del territorio", con una collezione di armi e dipinti, oltre a una serie di oggetti in deposito dalla soprintendenza, che coprono un arco dall'antichità all'Ottocento. Alcuni pezzi forti come una tela di Guercino, un'opera attribuita a Mantegna e alcuni arredi provenienti da palazzo Medici a Firenze.
  Villa di Poggio Imperiale Pubblica (Istituto statale
della Santissima Annunziata)
Amata dagli ultimi Medici e dai Lorena, Da Elisa Bociocchi e da Maria Luisa di Borbone, è l'unica delle ville medicee a presentarsi con un aspetto più prettamente settecentesco, frutto di importanti lavori di ammodernamento diretti da alcuni architetti neoclassici. L'interno, visitabile su appuntamento, mostra eleganti stucchi e una singolare collezione di cineserie.
  Giardino di Pratolino
(la villa è andata
distrutta nel 1820)
Comunale (Vaglia) Sebbene la villa costruita da Bernardo Buontalenti per Francesco I de' Medici sia andata distrutta, resta uno straordinario parco, dove accanto alle bizzarre sculture manieriste (una per tutte il colossale Appennino di Giambologna) convivono le decorazioni romantiche del parco all'inglese volute dai Demidoff.
[[]] Villa Il Gioiello Università

Musei scientifici

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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