Sanghino
Chi sono | ||
«Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo.» E pensare che uno degli inviti che mi è stato fatto più di frequente è quello di dimenticare ... Sembra che il ricordare qua venga interpretato solo come "te lo sei legato al dito" con senso di rivalsa. Mi duole dirlo ma è una visione limitata e distorta della realtà. E mi duole ancor di più sentirmelo dire ripetutamente da certi utenti (di cui non farò il nome ovviamente) che pare appartengano tutti al "pensiero unico". Ora ovviamente quello che scrivo sarà usato in futuro contro di me, ma chi se ne frega lo posso dire ? «Se in 2 anni che scrivo su Wp - con 596 voci create su Wp in italiano e nessuna cancellata e nemmeno proposta per la cancellazione - ho annullato interventi sei-sette volte, una ragione ci deve essere.» PRESUNZIONE, s.f.: Far pesare agli altri l'incapacità di riconoscere le nostre strabilianti virtù. PS. L'utente con cui a suo tempo ebbi modo di discutere è stato bannato infinito .... forse non avevo tutti i torti ! «Occhio che sto valutando i tuoi comportamenti: potrebbe essere trolling» INTIMIDAZIONE, s.f.: Atto o parole di minaccia, che hanno lo scopo di incutere timore e costringere ad agire o a desistere da un’azione con lo stimolo della paura. Appurato che le due frasi sopra citate generano qualche dubbio sulla mia persona è bene chiarire che rimangono nella mia PU per ricordare a me stesso quali sono le cose e gli atteggiamenti che vorrei evitare sempre di far miei. Personalmente non ho nessun senso di rivalsa nei confronti di chi che sia, e lo possono confermare anche le persone interessate, mai avuti screzi successivi o discussioni particolari. Le esperienze passate servono per crescere e formarsi, far memoria delle proprie esperienze serve per cercare di non commettere errori o per lo meno per minimizzarne il rischio.
MotivazionimodificaNon conosco il vero motivo per cui presto il mio contributo a wikipedia, o forse non me lo ricordo più. Però lo faccio e cerco di farlo nel miglior modo possibile. Considerazioni sulle motivazioni
Purtroppo però le motivazioni, mano a mano che mi addentro in WP, vengono sempre meno. WP dovrebbe essere un progetto collaborativo, ecco, non lo è. E' un insieme di tanti soggetti ognuno per conto proprio, salvo poche e rare eccezioni. Non è per niente inclusivo, anzi l'opposto. Poi ci sono i "gironi infernali", gruppi chiusi, quasi ermetici, in cui non ti puoi presentare e fare qualche proposta nata in seguito ad esperienza personale. No, non la puoi fare una proposta del genere perchè altrimenti vieni etichettato da quello che si lega le cose al dito. Quindi, vuoi fare o proporre qualcosa ? Fallo a caso. Ripropongo le "Rules" di uno dei pochi qui su WP con cui condivido diverse posizioni:
Bene ma non benissimomodificaCosa non mi piace di WP ?!? In tanti anni di permanenza ho avuto modo di incrociare tanti utenti e anche qualche admin. Non sempre è così semplice interfacciarsi con loro, intendiamoci, sono tutte persone gentili e disponibili, ma ogni tanto trovi chi ha la giornata storta (può capitare) e allora sono guai. Per stare su WP è necessario conoscerne le regole, giustamente, ma spesso è necessario anche capire come queste siano interpretate dai vari utenti per non incorrere in inutili flame. Ma non è il caso di generalizzare, in fin dei conti solo due utenti sono stati estremamente maleducati e per niente collaborativi in due precise situazioni, per fortuna chiuse lì. Purtroppo però, c'è qualcosa che non va proprio nell'organizzazione di WP, me ne sono accorto solo quando il mio interesse si è spostato "leggermente" dal semplice editare e patrollare. C'è molta reticenza al cambiamento, spesso non si trova disponibilità al rivedere certe "regole" e qualche volta mi sono trovato di fronte ad una inaspettata uniformità di pensiero che poco spazio lasciava al confronto. Tutto sempre con toni gentili e pacati, è solo che vedo un'immensa fatica al rivedere certe posizioni. Capita troppo spesso che l'intervento di certi utenti faccia virare paurosamente il consenso. E questo non credo sia un bene per tutto WP in italiano. Nel 2024 c'è stato anche chi ha avuto il coraggio di propormi come admin (e lo ringrazio per la fiducia e la reciproca stima), la votazione non è andata troppo bene. Per poter vedere una mia futura nuova candidatura dovrebbero cambiare troppe cose su WP, quindi non credo succederà mai. MilestonesmodificaI miei traguardi
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Interessi |
ProgettimodificaLavoro Sporcomodifica
AvvisimodificaLibrimodificaTitolimodificaStile/Modellimodifica |
In Vetrina |
La battaglia di Maratona (in greco antico: ἡ ἐν Μαραθῶνι μάχη?, he en Marathôni máche) fu combattuta nell'agosto o nel settembre 490 a.C. nell'ambito della prima guerra persiana e vide contrapposte le forze della polis di Atene, appoggiate da quelle di Platea e comandate dal polemarco Callimaco, a quelle dell'impero persiano, comandate dai generali Dati e Artaferne. L'origine dello scontro va cercata nel supporto militare che le poleis greche di Atene ed Eretria avevano dato alle colonie elleniche della Ionia quando esse si erano ribellate all'impero. Deciso a punirle duramente, il re Dario I di Persia organizzò una spedizione militare che fu intrapresa nel 490 a.C.: sottomesse le isole Cicladi e raggiunta via mare l'isola di Eubea, i due comandanti sbarcarono un contingente che assediò e distrusse la città di Eretria; la flotta proseguì verso l'Attica, approdando in una piana costiera presso la città di Maratona. Saputo dello sbarco, le forze ateniesi insieme a un manipolo di opliti di Platea si affrettarono verso la piana con l'intento di bloccare l'avanzata del più numeroso esercito persiano. Una volta deciso di dare battaglia, gli Ateniesi riuscirono ad accerchiare il nemico che, preso dal panico, fuggì disordinatamente alle navi, decretando così la propria disfatta. Reimbarcatisi, i Persiani circumnavigarono Capo Sunio progettando di portare l'attacco direttamente alla sguarnita Atene, ma l'esercito ateniese guidato dallo stratego Milziade, precipitandosi verso la città a marce forzate, poté sventare lo sbarco persiano sulla costa presso il Pireo. Fallita la sorpresa, gli aggressori tornarono in Asia Minore coi prigionieri catturati a Eretria. La battaglia di Maratona è famosa anche per la leggenda dell'emerodromo Fidippide che, secondo Luciano di Samosata, avrebbe corso ininterrottamente da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria e, giuntovi, sarebbe morto per lo sforzo. Pur trattandosi di una commistione di più storie antiche, il mito di tale impresa è resistito nei secoli fino a ispirare l'ideazione della gara podistica della maratona, che nel 1896 fu introdotta nel programma ufficiale della prima edizione dei giochi olimpici moderni tenutisi ad Atene. |
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