Utente:Scipione3/Piazzetta Allegri e limitrofi
Mestre, antichissima città (3000 e forse più anni) che fu addirittura nominata "una piccola Versailles" (Francesco Zorzi Muazzo - metà '700 [1] - e Carlo Goldoni - 1791 [2] ),
Mestre città di piazze di terra e d'acqua, città di Ville, di fiumi, di rii e riviere, città di grandi viali, villette, giardini e corti,
Mestre "piccola Versailles" rimasta tale fino al primo dopoguerra quando, amministrata (malamente ed in modo indegno) dal vicino predatore Comune di Venezia (al quale fu assoggettata tramite "doppio inganno e tradimento" nel 1917 e 1926 ),
città di Mestre con un'Amministrazione veneziana che permise (se non favorì) lo scempio storico, architettonico, urbanistico, culturale ed identitario perpetrato alla città, fenomeno purtroppo (e tristemente) conosciuto come il "Sacco di Mestre" che portò alla distruzione della maggior parte della Mestre Storica, sostituita da "casermoni delle periferie" (ed altre nefandezze connesse) ancor peggio di come mostrato nel famosissimo film di Rosi, "Le mani sulla città".
In questo paragrafo, parliamo di alcune aree centrali (Piazzetta Allegri e limitrofi) e delle ultime opere del "Comune di Mestre" prima della soppressione, fino ai giorni nostri.
Il nuovo mercato del pesce e della frutta a Mestre
modificaDopo la fine della prima guerra mondiale, l'amministrazione del Comune di Mestre propose un nuovo "Piano Regolatore" per le zone centrali della città (al tempo l'urbanistica - quando c'era - era "tematica" e non su tutto il territorio comunale, ma solo sulle aree edificate e sulle aree previste edificabili in espansione).
Uno dei piani previsti, riguardava la ri-sistemazione di tutte le attività comerciali e mercantili, che erano svolte soprattutto nella "Piazza Maggiore" (poi Umberto I° ed attualmente Piazza Ferretto) e nella vicina "Piazzetta delle Erbe" (oggi "Piazzetta Matter").
Il nuovo "Piano Regolatore" elaborato prevedeva lo spostamento delle attività dei mercati delle erbe, della frutta e del pesce su una nuova area che era retrostante la piazza, ed attigua alle rive del Marzenego (Ramo delle Muneghe), area "di snodo" in quanto attigua alle vicine Piazze (Barche e Maggiore-Ferretto), nonchè allo snodo vie Poerio-Olivi - attraverso l'apposito ponte (e verso nord la Calle del Sale).
Tale area, di proprietà dell'Hotel Vivit, veniva acquisita in uso e gestione sessantennale (onde poi essere resa alla proprietà, parzialmente edificabile, alla fine del periodo).
Pertanto, il 5 agosto 1926 fu inaugurato il nuovo mercato centrale di Mestre (esattamente due settimane prima della soppressione del Comune di Mestre da parte del regime fascista, avvenuto - "a tradimento" - tramite Decreto G.U. n. 183 del 09/08/1926, R.D. 15.07.1926 n° 1317), mercato che si svolgeva nella nuova "Piazzetta Gino Allegri" (pilota, eroe mestrino nella prima guerra mondiale).
L'area del mercato, che era molto più amplia della/e precedenti, fu attrezzata con una decina di banchi per il pesce nella parte est (a ridosso del fiume) e per la parte ovest con i banchi "delle erbe" e della frutta.
Centrali a tali aree, vi erano due fontanelle ottagonali in graniglia bianca, ognuna con quattro "zampilli" a cascata continua.
Durante il secondo conflitto mondiale, molte aree centrali di Mestre furon attrezzate militarmente per la "difesa antiaerea" (fortunatamente il centro cittadino era distante dalla Stazione Ferroviaria, e quindi - a parte qualche raro caso - si salvò quasi totalmente dalla distruzione dei bombardamenti). E così furon modificate la Piazza Umberto I° (poi Ferretto), il "Foro Boario" (poi Piazza Sicilia ed attualmente "Piazzale Donatori di Sangue"), la Piazzetta (e via) Allegri ed altri luoghi centrali e non della città.
A fine guerra, tali opere furon demolite, ma non sempre i luoghi ripresero le forme "originali".
Nel caso della Piazzetta Allegri, riprese il mercato giornaliero del pesce e frutta, che rimase in detta zona fino agli anni '90 (per più 10 anni oltre la concessione iniziale, per l'inerzia dell'Amministrazione del Comune di Venezia sempre poco attento alle problematiche mestrine), quando nel 1992 fu poi spostato nella vicina "area Miotto" (area "triangolare" alla confluenza dei due rami del Marzenego e la via Fapanni).
Nell'area della Piazzetta (e via) Allegri fu pertanto edificato un edificio porticato (impresa e proprietà Volpato, noto costruttore mestrino) nella parte sud (a confine con gli edifici attigui - Palazzo San Lorenzo e ---), mentre la rimanente area veniva ceduta al Comune.
le fontanelle in graniglia bianca
modificaCome già detto, nell'area di Piazzeta Allegri nel 1926 erano state posizionate le due fontanelle ottagonali in graniglia bianca.
Generazioni di mestrini le hanno viste zampillare sin da bambini,
le fontanelle per i bambini erano un'attrazione che assommavano a ciò che vedevano nel vicino mercato del pesce, con le vasche con le anguille vive o gli astici ed i gransi pori, o le ceste coi granchi grandi e piccini, ed i "bovoetti di mare" ed i garusoli,
alle fontanelle gli adolescenti e gli adulti potevano abbeverarsi rinfrescandosi nelle afose estati.
Negli anni '90, onde consentire lo svolgimento dei nuovi lavori nell'area della Piazzetta (il nuovo edificio porticato, nella zona sud), le fontanelle in graniglia dovevano essere asportate e recuperate, in attesa della riposizionatura a "fine lavori".
Una delle due fontanelle durante lo smontaggio ed asporto, è stata tutta "rotta e sconquassata" (quella "della frutta", già fessurata nella "vasca" e male asportata addirittura con una indelicata ruspa ...) ed è finita forse in discarica (o "a casa di qualcuno", fattostà che se ne son perse le tracce), mentre la superstite è finita in un anonimo deposito comunale.
La fontanella supestite che doveva essere ricollocata nella zona originaria (nonchè tutt'alpiù ricollocata anche una copia dell'altra ...), nonostante le insistenze di consiglieri comunali, di numerosi altri cittadini mestrini e l’offerta di restauro e posizionamento da parte di un privato, giace ancora abbandonata, "tra le cianfrusaglie", nel deposito.
Tale piccolo manufatto rappresenta un significativo pezzo della storia recente di Mestre (seppur di "minore" valenza artistica), ed il cui recupero e ricollocazione rappresenterebbe il riconoscimento del grande valore dei luoghi e delle cose che formano l’identità di una Città.
I cittadini mestrini e le Associazioni (in primis il Centro Studi Storici Mestre, l'Associazione Valdemare ed altri), hanno continuamente rivolto appelli al Comune di Venezia ed ai "quartieri" (o Municipalità, dal 2005) ed alle istituzioni (ed eventuali sponsors privati) affinchè si possa finalmente riveder zampillare (al suo posto) almeno la fontanella in graniglia superstite.
Gino Allegri
modificaGino Allegri, figlio del sindaco di Mestre, fu Pilota della Squadriglia Serenissima.
Noto con il soprannome di Fra Ginepro, per la sua fluente barba, partecipa assieme a Gabriele D’Annunzio al glorioso volo su Vienna.
Protagonista di numerose incursioni aeree, il 5 Ottobre 1918 trova la morte in un banale incidente sopra la base di San Pelagio.
L’aeroporto di Padova è a lui intitolato. (da:Storia Illustrata di Mestre).
La città di Mestre, oltre che intitolare al proprio eroe Gino la omonima via e piazzetta dei nuovi mercati (1926),
Mestre nello stesso periodo dedica anche ad altri eroi della "grande guerra" altre strade cittadine. Infatti le strade laterali al Viale Garibaldi sono dedicate agli eroi Giosuè Borsi, Carlo Stuparich, Enrico Toti, Francesco Baracca, nonchè Guglielmo Oberdan (che ricevette il bacio in fronte, proprio dalll'eroe dei due mondi, nel luglio 1879).
Note
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Collegameti esterni
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