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Rollkur

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L’iperflessione del collo o semplicemente iperflessione, conosciuta con il termine rollkur o roll kur, è una controversa tecnica di addestramento del cavallo che consiste nel fargli assumere una postura con il collo piegato verso il basso e il naso che tocca il petto in linea diritta o flettendo il collo lateralmente; la testa viene trattenuta in posizione tramite l’azione delle mani che tirano le redini collegate all’imboccatura, e talvolta anche con le redini tedesche o l’abbassatesta. Il tempo della trazione può variare da pochi a diversi minuti, con o senza brevi pause per far rilassare l’animale.

La definizione ufficiale di iperflessione utilizzata dalla Federazione Equestre Internazionale, di seguito FEI, che ne ha bandito l’uso nel 2010, è “flessione del collo del cavallo ottenuta tramite l’uso della forza aggressiva” [1] [2].

La parola rollkur deriva dal tedesco, significa letteralmente “cura del rotolamento” e si riferisce ad un rimedio casalingo contro mal di stomaco e gastrite in cui il malato viene fatto sdraiare e ruotato da un fianco all’altro [3].

Si comincia a parlare di rollkur all’inizio degli anni ‘90 in un articolo del professor Heinz Meyer sulla rivista di equitazione St. Georg, nel quale vengono analizzati i metodi di addestramento in voga nel tempo e si legge che si comincia a parlare di iperflessione almeno dagli anni ‘70 [4].

Finalità

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Lo scopo dell’iperflessione è addestrare ed allenare il cavallo per renderlo flessibile, soprattutto a livello della nuca, e aumentare obbedienza e prestazioni sportive nelle competizioni di dressage , sebbene venga usata anche nel salto ostacoli, reining e western pleasure [5] [6].

Si agisce sulla posizione della testa perché ha grande importanza nella correttezza del movimento del cavallo nel suo insieme, soprattutto se si tratta di un soggetto giovane, domato da poco o che deve ancora imparare a gestire e portare il proprio peso con l’aggiunta di quello del cavaliere [7] [8].

La FEI definisce corretta la posizione della testa del cavallo quando è stabile e con il naso leggermente davanti alla verticale, ovvero la linea immaginaria che parte dalla fronte del cavallo e arriva perpendicolarmente al suolo; la nuca deve essere flessibile ed essere il punto più alto del collo, il cavallo non deve opporre nessuna resistenza al cavaliere [9]. In questo senso non si deve confondere l’iperflessione con l’atteggiamento chiamato “incappucciato”, nel quale il cavallo porta il naso dietro la verticale di sua spontanea volontà nel tentativo di sfuggire al contatto con l’imboccatura per cattivo addestramento, paura o dolore. E’ una difesa grave e difficile da correggere [10].

Il cavallo selezionato per gli sport equestri è un atleta che può richiedere fino a due anni di addestramento e allenamento di base per costruire una struttura muscolo-scheletrica adatta all’attività intensa che gli sport equestri richiedono, prima di passare ad esercizi più complessi [10] [8].

La doma e l’addestramento devono essere effettuati da addestratori esperti e sensibili rispettando i tempi di apprendimento del puledro e le sue attitudini, tenendo soprattutto in considerazione che alcuni cavalli maturano più in fretta, altri più tardi [11], e che la posizione del corpo che il cavallo assume in libertà non è la stessa di quando viene cavalcato [12] [13].

Un addestramento adatto per ogni puledro e rispettoso della sua natura avrà come risultato un cavallo adulto calmo, volenteroso e in salute, che potrà lavorare anche in età avanzata [14].

La tendenza a far gareggiare i cavalli molto giovani, anche a quattro o cinque anni [15] [16] potrebbe portare cavalieri e addestratori ad affrettarne l’addestramento per andare in gara il prima possibile, ma non rispettare i loro tempi può portare a problemi fisici e psicologici in futuro [8] [11].

Un cavallo correttamente addestrato e allenato ha la muscolatura superiore del collo sviluppata ad arco, con la nuca come punto più alto. Il dorso ha muscolatura forte ed è libero di muoversi senza interferenze da parte del cavaliere, le andature sono elastiche ed armoniche perché il cavallo ha imparato a portare il proprio peso più il peso del cavaliere senza tensioni generate da paura o allenamento errato. Le gambe si muovono liberamente, i posteriori spingono da dietro in avanti con impulso, le anche si flettono, la bocca è morbida in completa accettazione dell’imboccatura e del contatto con le mani del cavaliere, che comunica con lui tramite le redini e il peso del corpo [8]. Il cavallo è, secondo le indicazioni del generale L’Hotte “calmo, in avanti e diritto” [14].

La fase finale e più difficile dell’addestramento è la riunione: grazie a tutto l’allenamento precedente il cavallo è in grado non solo di portare il proprio peso sui posteriori, spostando il proprio baricentro all’indietro, ma anche di spingere da dietro in avanti generando un movimento in avanti e verso l’alto, come un’onda. Il collo si flette naturalmente, le andature diventano estremamente elastiche, il cavallo è obbediente e volenteroso e lavora con impulso. L’espressione più alta della riunione è l’esercizio del piaffer [8], nel quale in cavallo, flettendo le anche, accorcia la falcata del trotto fino a trottare sul posto; continua tuttavia a mantenere ritmo e impulso, pronto ad allungare nuovamente la falcata per muoversi in avanti al comando del cavaliere.

La FEI definisce il cavallo calmo, volenteroso e correttamente addestrato un atleta felice, in grado di soddisfare le richieste del cavaliere con generosità e correttezza [9].

Fisiologia e psicologia

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Dal punto di vista fisico, l'iperflessione agisce su più parti del corpo del cavallo, sia fermo che in movimento, generando conseguenze a breve e lungo termine di natura muscolare, scheletrica e nervosa [17].

La posizione della testa e del collo non sono fisse ma dipendono da età, razza, disciplina praticata e grado di addestramento; nella posizione ottimale il cavallo allena ed utilizza i muscoli in maniera adeguata, senza sforzo e contratture. Se invece testa e collo sono molto bassi, come nel caso dell’iperflessione, vi sono conseguenze nella mobilità della spina dorsale, in particolare a causa della costrizione, data dalla posizione della testa, a cui il canale cervicale e vertebrale sono sottoposti: il dorso e la groppa si tendono troppo e la naturale linea della schiena quasi scompare; a causa di questo il cavallo trascina i posteriori e le anche non si flettono più, rendendo la riunione, il fine ultimo degli esercizi, di fatto impossibile. Col passare del tempo la tensione diventa usurante e si riflette nelle andature, fino a provocare paura, dolore e zoppia [8] .

Si è inoltre osservato che l’eccessiva flessione del collo avrebbe la capacità di compromettere la funzione polmonare, quindi la respirazione [18], e che di fatto restringe il campo visivo del cavallo [19], che costretto in quella posizione non ha più la possibilità di guardare avanti e intorno, ma solo a terra.

Dal punto di vista psicologico, è più probabile che i cavalli cavalcati in iperflessione mostrino schemi comportamentali indicativi di stress emotivo, disagio e frustrazione, indicati anche dall’aumento del battito cardiaco [19], e che i cavalli con schiena ipertesa tendono a sfuggire alla tensione con la fuga e devono essere cavalcati a lungo prima di essere calmi e poter lavorare [8].

Questo è in contrasto non solo con le linee guida della FEI, per le quali lo scopo del dressage è sviluppare, tramite un addestramento armonioso, un atleta felice che sia calmo, attento e volenteroso, ma anche con il codice di condotta relativo al benessere del cavallo [20] nel quale si afferma che il benessere dell’animale deve essere sempre al primo posto.

Critica e posizione della FEI

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Discutere dell’iperflessione in maniera obiettiva è complesso perché l’addestramento del cavallo in sé è una materia complessa [14] [21].

Il dibattito coinvolge appassionati di equitazione, cavalieri amatoriali e professionisti, veterinari e addestratori che si dividono tra coloro che l’apprezzano come valido strumento di addestramento, e coloro che lo considerano dannoso per la salute e il benessere del cavallo, oltre che un abuso, anche se applicato secondo i criteri stabiliti dalla FEI [22].

Se già nel 1967 la Federazione Italiana Sport Equestri raccomandava l’uso delicato e sensibile delle mani [23], le critiche più accentuate all’iperflessione riguardano l’uso della forza per ottenere quegli effetti che dovrebbero essere conseguenza naturale di un addestramento attento e sensibile, e soprattutto protratto per il tempo necessario a permettere al cavallo di essere preparato fisicamente e mentalmente allo svolgimento degli esercizi richiesti [24].

La FEI ha parlato dell’iperflessione per la prima volta nel 2006, dopo aver ricevuto la relazione di un incontro in cui cavalieri, addestratori, veterinari, scienziati e giornalisti sono intervenuti sull’argomento.

Le prime conclusioni del gruppo sulla documentazione presentata durante l’incontro sono state che non vi erano prove che l’iperflessione si potesse considerare abuso, a condizione che fosse praticato per un tempo limitato da cavalieri e addestratori esperti, ma anche che non era possibile conoscere le conseguenze sui cavalli giovani o quando effettuato da cavalieri e addestratori inesperti.

Tuttavia il dibattito non si è placato, anzi si è accentuato nel 2009 dopo la diffusione di un video registrato alle qualificazioni per la coppa del mondo di dressage che si sono tenute ad Odense, Danimarca, nello stesso anno; nel video si può vedere il cavallo Watermill Scandic, montato in iperflessione dal cavaliere svedese Patrik Kittel durante il riscaldamento, con la lingua penzolante e blu. In quell’occasione migliaia di persone hanno sospettato fosse dovuto al mancato afflusso di sangue causato dalla posizione della testa estremamente piegata ed hanno inviato messaggi alla FEI segnalando la questione e domandando un suo intervento [25]; anche l’allora presidente della British Horse Society Patrick Print ha scritto una lettera all’allora presidente della FEI, la principessa Haya di Giordania, chiedendo che fosse avviata un’investigazione per accertare le cause della lingua blu, oltre che per approfondire gli effetti dell’iperflessione sui cavalli [26].

Nel febbraio 2010 la FEI, al termine di una conferenza, ha distinto la tecnica chiamata "Low, Deep and Round" (letteralmente "basso, profondo e rotondo") dall’iperflessione, definendo la prima come tecnica che ottiene la flessione del collo senza forza bruta, e dunque accettabile, e la seconda come tecnica che ottiene la stessa cosa tramite l'applicazione di forza aggressiva, e dunque inaccettabile e bandita da tutti i campi gara e di prova [2].

La protesta non si è ancora placata, e anche se nel 2012 era stata avanzata l’idea di boicottare le Olimpiadi di Londra [27] [28], il dibattito è ancora oggi molto attivo; la critica maggiore riguarda il fatto che, se anche la posizione Low Deep and Round fosse ottenuta senza forzature come prescrive la FEI, la posizione della testa è la stessa dell’iperflessione [29], con tutte le conseguenze del caso.

  1. ^ (EN) FEI Round Table Conference Reaches Decision On Rollkur - The Chronicle of the Horse, su chronofhorse.com. URL consultato il 5 giugno 2023.
  2. ^ a b (EN) FEI Round-Table Conference Resolves Rollkur Controversy, su FEI, 8 febbraio 2010. URL consultato il 5 giugno 2023.
  3. ^ Rollkur per stomaco e intestino /, su Medicina alternativa e metodi di cura delle malattie.. URL consultato il 5 giugno 2023.
  4. ^ How to access research remotely, su www.cabdirect.org. URL consultato il 5 giugno 2023.
  5. ^ (EN) I. D. Wijnberg, J. Sleutjens e J. H. Van Der KOLK, Effect of head and neck position on outcome of quantitative neuromuscular diagnostic techniques in Warmblood riding horses directly following moderate exercise: Neuromuscular functionality in different head and neck positions, in Equine Veterinary Journal, vol. 42, 2010-11, pp. 261–267, DOI:10.1111/j.2042-3306.2010.00224.x. URL consultato il 5 giugno 2023.
  6. ^ (EN) Rollkur. Or, more gently put, Riding Deep. - Horse and Man, su horseandman.com, 7 settembre 2011. URL consultato il 5 giugno 2023.
  7. ^ (EN) Uta Ulrike von Borstel, Ian James Heatly Duncan e Anna Kate Shoveller, Impact of riding in a coercively obtained Rollkur posture on welfare and fear of performance horses, in Applied Animal Behaviour Science, vol. 116, n. 2, 31 gennaio 2009, pp. 228–236, DOI:10.1016/j.applanim.2008.10.001. URL consultato il 5 giugno 2023.
  8. ^ a b c d e f g Heuschmann 2008
  9. ^ a b General Principles of Dressage and Para Dressage (PDF), su inside.fei.org.
  10. ^ a b Mangilli 1987
  11. ^ a b Fraser 1998
  12. ^ (EN) M. Rhodin, C. B. Gómez Álvarez e A. Byström, The effect of different head and neck positions on the caudal back and hindlimb kinematics in the elite dressage horse at trot, in Equine Veterinary Journal, vol. 41, n. 3, 2009-03, pp. 274–279, DOI:10.2746/042516409X394436. URL consultato il 5 giugno 2023.
  13. ^ L’Hotte 1978
  14. ^ a b c L’Hotte ed. 1978
  15. ^ Dressage Rules 2023 Clean Version Updated 24-01-2023 (PDF), su inside.fei.org.
  16. ^ Regolamenti Giovani Cavalli Dressage, su fise.it.
  17. ^ (EN) I. D. Wijnberg, J. Sleutjens e J. H. Van Der KOLK, Effect of head and neck position on outcome of quantitative neuromuscular diagnostic techniques in Warmblood riding horses directly following moderate exercise: Neuromuscular functionality in different head and neck positions, in Equine Veterinary Journal, vol. 42, 2010-11, pp. 261–267, DOI:10.1111/j.2042-3306.2010.00224.x. URL consultato il 5 giugno 2023.
  18. ^ (EN) Paul D. McGreevy, Alison Harman e Andrew McLean, Over-flexing the horse's neck: A modern equestrian obsession?, in Journal of Veterinary Behavior, vol. 5, n. 4, 1º luglio 2010, pp. 180–186, DOI:10.1016/j.jveb.2010.03.004. URL consultato il 5 giugno 2023.
  19. ^ a b (EN) Uta Ulrike von Borstel, Ian James Heatly Duncan e Anna Kate Shoveller, Impact of riding in a coercively obtained Rollkur posture on welfare and fear of performance horses, in Applied Animal Behaviour Science, vol. 116, n. 2, 31 gennaio 2009, pp. 228–236, DOI:10.1016/j.applanim.2008.10.001. URL consultato il 5 giugno 2023.
  20. ^ Code of Conduct Welfare Horse (PDF), su inside.fei.org.
  21. ^ Licart ed. 2004
  22. ^ (EN) Morgan J. J. O. Lashley, Sandra Nauwelaerts e J. C. M. Vernooij, Comparison of the head and neck position of elite dressage horses during top-level competitions in 1992 versus 2008, in The Veterinary Journal, vol. 202, n. 3, 1º dicembre 2014, pp. 462–465, DOI:10.1016/j.tvjl.2014.08.028. URL consultato il 5 giugno 2023.
  23. ^ Manuale FISE 1967
  24. ^ Dressage Rules 2019 Mark Up Version (PDF), su inside.fei.org (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2019).
  25. ^ (EN) Horse & Hound, 'Blue tongue' rollkur dressage video row escalates, su Horse & Hound, 30 ottobre 2009. URL consultato il 5 giugno 2023.
  26. ^ (EN) Horsetalk.co.nz, Blue tongue video: Horse society demands rollkur investigation, su Horsetalk.co.nz, 21 ottobre 2009. URL consultato il 5 giugno 2023.
  27. ^ (EN) Tracy McVeigh, Olympics row over horse 'cruelty', in The Observer, 3 gennaio 2010. URL consultato il 5 giugno 2023.
  28. ^ Daily, Protests over horse 'cruelty' as equestrian fans threaten to boycott 2012 Olympics, su Mail Online, 3 luglio 2013. URL consultato il 5 giugno 2023.
  29. ^ (EN) Erica Franz, LDR Isn't Rollkur... Or Is It?, su Writing of Riding, 16 agosto 2013. URL consultato il 5 giugno 2023.

Bibliografia

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  • Gerd Heuschmann, Il dito nella piaga, Città di Castello (PG), Ed. Equitare, 2008.
  • Andrew F. Fraser, Il comportamento del cavallo, Bologna, Edagricole, 1998.
  • Jean Licart, Equitazione ragionata, Torino, Editore Umberto Allemandi & C., 2004.
  • Jean Saint-Fort Paillard, Capire l’equitazione, Torino, Editore Umberto Allemandi & C., 2003.
  • Fabio Mangilli, Il cavallo e il cavaliere, Monza, Officine Grafiche Piffarerio, 1987.
  • Alexis Francoise L’Hotte, Questioni Equestri, Milano, L.L. Edizioni Equestri, 1978.
  • FEI regolamento dressage, edizione aggiornata 2023.
  • FEI Principi generali dressage e paradressage, edizione aggiornata 2023.