1225: vertenza tra il preposto di San Bartolomeo e Guala Bicchieri, quando l'ospedale probabilmente non era ancora funzionante[1].
dopo il 1231: causa dell'ospedale di Santo Spirito contro il Sant'Andrea, probabilmente temendone la concorrenza, dato il patrimonio e la protezione apostolica[1].
vari dettagli sulle cariche dell'ospedale nel '700 e alcune dinamiche politiche[4]
1736: aggiunto il reparto degli Incurabili, vecchi invalidi, che hanno nell'istituto vitto, alloggio e vestiti[5][6]
Giovanni Sommo, Vercelli e la memoria dell'antico (PDF), Vercelli, Gruppo Archeologico Vercellese, 2008. URL consultato il 22 febbraio 2024. Ospitato su Archeovercelli.
1853: anticipazione di buona parte di quello che ha detto il Dionisotti nel 1861, ma alcuni dettagli servono[7]
Corrispondenza fra morti a proposito di vivi, in Il gagliaudo, n. 3 (anno I, semestre II), Alessandria, Tip. F.lli Gazzotti, 10 settembre 1857, p. 22. URL consultato il 6 marzo 2024. Ospitato su Google Libri.
il più recente reparto dei cronici, fondato nel 1893 dalla Cassa di risparmio per commemorare le nozze d'argento dei Sovrani d'Italia, Umberto e Margherita[5].
L'Ospedale possiede una piccola galleria di quadri antichi e moderni; fra quelli una bella Madonna del Lanino ed una testa di Gaudenzio Ferrari; fra questi un Beato Amedeo di Savoia che distribuisce l'elemosina ai poveri, opera di Pietro Narducci, milanese, che fu professore nell'Istituto di belle arti di Vercelli[5].
progetto di Enrico Villani per l'area del vecchio ospedale[8]
1964-1965: demolizione dei vecchi corpi di fabbrica per avviare concrete iniziative di fabbricazione di interesse pubblico; la cosa era stata bloccata dalla necessaria approvazione del P.R.G., che aveva individuato e vincolato la zona, in quanto eminentemente monumentale; ottenuta l'approvazione del P.R.G., la provincia ha fatto progettare la propria nuova sede dagli architetti Enrico Villani e Walter Colombo; il progetto prevedeva l'abbattimento dell'ex ingresso alle camere a pagamento e dell'ex padiglione ospedaletto e la costruzione di un nuovo edificio a pianta quadrata, dominato dal verde, al fine di arginare l'incombenza di alcune frange di edifici che erano stati costruiti negli ultimi decenni[9]
2009: conferenza sull'ospedale, che c'era stata anche nel 2003[15]
2010: rimpianto sull'ala dell'ospedale abbattuta per trarne materiale da riempimento per l'erigendo cavalcavia[16]
2014: sta per partire il cantiere per il parcheggione[17]
2015: Museo della Farmacia, opere acquistate e così salvate dalla distruzione, il dipinto di Mayerle sarebbe proprio la farmacia dell'ospedale di Vercelli[18][19][20][21][22][23]
^abc La Sesia, L'Ospedale Maggiore, in Vercelli nella storia e nell'arte - Guida illustrata, Vercelli, Tipo-Litografia Gallardi & Ugo, 1910, pp. 70-72. URL consultato il 6 marzo 2024. Ospitato su Internet Archive.
^ Maurizio Cassetti (a cura di), Vercelli dal Medioevo all'Ottocento: atti del convegno, Vercelli, 24-25 maggio 1991, Associazione archivi e storia, 1998, p. 228.
^ Goffredo Casalis, Vercelli, in Dizionario Geografico Storico-Statistico-Commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, XXIV, Torino, Gaetano Maspero librajo e G. Marzorati tipografo, 1853, pp. 95-102. URL consultato il 6 marzo 2024. Ospitato su Google Libri.
^ Maria Carla Grazioli, Mac e Leone aperti gratuitamente, in La Sesia, n. 26, Vercelli, 3 aprile 2015 (anno 144), p. 8. URL consultato il 16 febbraio 2024.
Romualdo Pastè e Federico Arborio Mella, L'abbazia di S. Andrea di Vercelli, illustrazioni di Pietro Masoero, Vercelli, Tipo-litografia Gallardi & Ugo, 1907. URL consultato il 6 febbraio 2024. Ospitato su Internet Archive.