ipotesi 1: al pari di Nibbiolo (fraz. di Villavesco), Nibbia (fraz. di San Pietro Mosezzo) e di Nibbio (fraz. di Mergozzo), può valere l'ipotesi della derivazione dal (Sambucus) ebŭlus come diminutivo (per questo fitonimo il piemontese ha la voce lebu, lebo)[4][3]
ipotesi 2: come Nebbione (fraz. di Carisio), Nebbiuno, Nibionno (Lecco) e l'aqua Gniblonis di Affi veronese (Top. Ven. 108): da dedurre dal latino nebula (nebbia) o dal latino medievale neblus (torrente alimentato dalle nevi)?[4]
Regesti di contratti inerenti abitanti di Nibbiola (1232 e 1243): Gruppo Archeologico Vercellese, Castrum Radi (PDF), Vercelli, Del Cardo, 2009, pp. 39, 41, 59, 62. URL consultato il 30 settembre 2024. Ospitato su Archeovercelli.
^Ernesto Colli, Il nome di Nibbiola, in Garbagna, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro - Spunti di storia per le scuole medie - Le mie memorie, Novara, Tip. San Gaudenzio, 1978, p. 31. URL consultato il 24 giugno 2024. Ospitato su Calameo.
^ab Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda, 2ª ed., Milano, Ceschina, 1961 [1931], pp. 374-375. URL consultato il 24 giugno 2024. Ospitato su Internet Archive.
^ab Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica piemontese, Brescia, Paideia, 1965, pp. 235-236.
^ Angelico Prati, neblus trintinus, in Ricerche di toponomastica trentina (II), AGI, n. 18, Torino, Giovanni Chiantore, 1919, pp. 239-240. URL consultato il 24 giugno 2024.
^ Giuliano Gasca Queirazza, Carla Marcato, Giovan Battista Pellegrini, Giulia Petracco Sicardi, Alda Rossebastiano e Elena Papa, Nibbiola, in Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996 [1990], p. 441, ISBN88-11-30500-4. URL consultato il 25 giugno 2024. Ospitato su Internet Archive.