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Architetture civili
modificaMulini di Pontemanco
modifica![](http://up.wiki.x.io/wikipedia/commons/thumb/d/df/Il_Mulino.jpg/228px-Il_Mulino.jpg)
Pontemanco ha una storia legata ai due mulini che hanno smesso di funzionare dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questi mulini erano situati di fronte l'uno all'altro vicino al canale Biancolino e insieme avevano dodici ruote. Due documenti del XV secolo relativi a Pontemanco sono conservati presso l'Archivio di Stato di Padova: si tratta di due mappe risalenti al 1466 e al 1477, realizzate su pergamena con inchiostro bruno e colori ad acquerello[1]. I documenti registrano la divisione delle proprietà ereditate da Marco Morosini e sono importanti per comprendere l'evoluzione urbana di Pontemanco. Dopo l'acquisizione del territorio dalla famiglia Morosini tramite asta pubblica, il borgo si sviluppò notevolmente grazie alla bonifica e all'industrializzazione, specie dopo la costruzione dei mulini che sfruttavano il canale Biancolino. Questo canale, deviato dal canale di Battaglia a Mezzavia, ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e urbanistico della zona[2]. Nel 1466, la mappa dettaglia il dislivello della quota del Biancolino, essenziale per i mulini, poiché la sua forza motrice faceva funzionare le ruote dei mulini. Nel 1477, le mappe mostrano cambiamenti nel territorio: case in muratura con tetti in coppi e casoni con tetti in paglia, riflettendo la ricchezza generata dall'attività dei mulini. La chiusa, essenziale per la forza idraulica, fu rinforzata e modernizzata entro il 1477 per adattarsi alle esigenze dei mulini completati. Le mappe mostrano i mulini in costruzione nel 1466 e attivi nel 1477, con grandi ruote mosse dall'acqua del Biancolino. Le abitazioni circostanti, rappresentate nelle mappe, erano dei lavoratori dei mulini, costituendo il primo nucleo familiare del borgo[3]. I mulini di Pontemanco furono avversati principalmente dai mulini di Mezzavia, situati a monte sullo stesso canale per controllare il flusso d'acqua a loro vantaggio. Nel XIX secolo, vi furono intense dispute per il diritto all'acqua tra i due mulini, risolte infine da una sentenza del re. Nel 1971, il mulino di sinistra fu distrutto in un incendio doloso, segnando la fine dell'attività molitoria. Da allora, il mulino è rimasto inattivo[4].
Bibliografia
modifica- Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pontemanco
Collegamenti esterni
modifica- Associazione del Borgo di Pontemanco: A.R.P.
- Noi di Pontemanco
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- ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, p. 51.
- ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, p. 40.
- ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, pp. 51-52.
- ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, pp. 90-91.