La Vallorsera o Valle Orsera ("Varlusera" in piemontese, Varluserj in lingua francoprovenzale) è una vallata laterale della Valle di Viu; si trova in comune di Lemie e deve il suo nome alla presenza in passato dell'orso[1]. In tale vallata è stato cacciato l'ultimo plantigrado delle Valli di Lanzo. Attraversata dal Rio Nanta affluente della Stura di Viù, offre rifugio alla fauna locale fra cui spiccano il capriolo e la lepre.

Vallorsera
Vista della Valle lungo la strada per il Colle del Colombardo
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Piemonte
Province  Torino
Località principaliLemie
Comunità montanaComunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone
FiumeRio Nanta
Altitudine1898 m s.l.m.
Sito web
 
Santuario alpino della Madonna degli Angeli

Un tempo popolata da pastori e contadini che ormai hanno abbandonato i vari paesini (Borgial', Borgialet, Borgata S. Antonio), è meta di margari che nel periodo estivo trasferiscono le mandrie negli alpeggi. Interessante la chiesetta costruita nell'anno Santo 1825 nell'ultima frazione borgata Sant'Antonio (o Sant'Antoni Vartedlaj) sita a circa 1200 m di altitudine. La vallata era frequentata per un gradito esercizio di caccia dei membri di Casa Savoia.[2] Durante la Resistenza per la sua posizione appartata venne utilizzata come rifugio da alcuni gruppi di partigiani[3]

Trasporti

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La strada (in parte asfaltata e in parte sterrata) che percorre la vallata congiunge partendo da Villa di Lemie la Valle di Viù con la Valle di Susa e conduce al Colle del Colombardo[4] (1898 m), dove si può visitare il santuario alpino della Madonna degli Angeli, collocato a quota 1.880 m, sul luogo in cui nel XVII secolo sorgeva già un pilone votivo.

  1. ^ AA.VV., L'illustrazione popolare, E. Treves, 1909. URL consultato il 16 marzo 2020.
  2. ^ Giovanni Antonio Luigi Cibrario, Memorie storiche, Tipografia eredi Botta, 1868, p. 446. URL consultato il 16 marzo 2020.
  3. ^ Giulio Bolaffi e Chiara Colombini, Partigiani in Val di Susa. I nove diari di Aldo Laghi: I nove diari di Aldo Laghi, FrancoAngeli, 2014, p. 95. URL consultato il 16 marzo 2020.
  4. ^ Lemie (Frazioni di) anello del Traciolin, su gulliver.it. URL consultato il 16 marzo 2020.

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