Veronica filiformis
Veronica filiforme (nome scientifico Veronica filiformis Sm., 1791) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Etimologia
modificaIl nome generico (Veronica) deriva dal personaggio biblico Santa Veronica, la donna che ha dato a Gesù un panno per asciugare il suo volto mentre è sulla via del Calvario. Alcune macchie e segni sui petali della corolla di questo fiore sembrano assomigliare a quelli del sacro fazzoletto di Veronica. Per questo nome di pianta sono indicate altre etimologie come l'arabo "viru-niku", o altre derivate dal latino come "vera-icona" (immagine vera).[2][3] L'epiteto specifico (filiformis) significa "dalla forma di un filo".[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal entomologo e botanico inglese, fondatore e primo presidente della Linnean Society di Londra James Edward Smith (Norwich, 2 dicembre 1759 – 17 marzo 1828) nella pubblicazione "Transactions of the Linnean Society of London. London" (Trans. Linn. Soc. London 1: 195. 1791) del 1791.[5]
Descrizione
modificaL'altezza di queste piante varia tra 10 e 50–70 cm. La forma biologica è emicriptofita reptante (H rept), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e mostrano un accrescimento aderente al suolo con carattere strisciante.[6][7][8][9][10]
Radici
modificaLe radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
modificaLa parte aerea del fusto è prostrata, ramosa e radicante. La crescita è a tappeto con altezze variabili tra 2 a 10 cm.
Foglie
modificaLe foglie sono disposte in modo opposto e sono brevemente picciolate. La forma della lamina varia da stretta e allungata a subrotonda (suborbicolare); alla base è cordata. I bordi sono debolmente crenato-seghettati (5 - 11 denti per lato). La superficie è scarsamente pelosa (ghiandolosa). Il colore delle foglie è verde, e viene mantenuto anche nel secco. Dimensione della lamina: 5 – 13 mm.
Infiorescenza
modificaLe infiorescenze sono dei racemi terminali e lunghi con 10 - 30 fiori al massimo. I racemi non sono chiaramente separati dalla parte fogliare (tipo B - vedi figura). Nell'infiorescenza sono presenti delle brattee simili alle foglie e più corte dei peduncoli (i peduncoli sono 2 - 5 volte più lunghi). I fiori sono posizionati all'ascella di una brattea. Le brattee sono disposte in modo alterno (a volte sono opposte). L'infiorescenza ha una breve pubescenza appressata; sono presenti anche peli ghiandolari un po' più lunghi. Lunghezza dei peduncoli (alla fruttificazione): 25 – 30 mm
Fiore
modificaI fiori sono ermafroditi e tetraciclici (composti da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in cinque parti).
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[7]
- Calice: il calice campanulato, gamosepalo e più o meno attinomorfo, è diviso in 4 profonde lacinie con forme ovato-lanceolate. La superficie è pubescente.
- Corolla: la corolla è gamopetala e debolmente zigomorfa con forme tubolari (il tubo è corto) e terminante in quattro larghi lobi da ovali a orbicolari e patenti (il lobo superiore è leggermente più grande - due lobi fusi insieme, quello inferiore è più stretto). La corolla è resupinata; i lobi sono appena embricati; la gola è scarsamente pelosa. Il colore della corolla varia da blu-intenso a blu-violaceo. Larghezza della corolla (diametro): 8 – 14 mm.
- Androceo: gli stami sono due (gli altri tre sono abortiti) e sono leggermente più corti della corolla. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere hanno due teche più o meno separate, uguali con forme arrotondate.
- Gineceo: il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi e compresso lateralmente. Gli ovuli per loculo sono da numerosi a pochi (1 - 2 per loculo), hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[11] Lo stilo, filiforme con stigma capitato e ottuso, è lungo e sporge dalla insenatura poco profonda della corolla. Il disco nettarifero è presente nella parte inferiore della corolla (sotto l'ovario). Lunghezza dello stilo: 3,5 – 4 mm circa.
- Fioritura: da marzo a luglio.
Frutti
modificaIl frutto è del tipo a capsula (non sempre si sviluppa) divisa fino a metà in due lobi e bordi smarginati ad angolo retto. La forma della capsula è obcordata ed è carenata (sulla carena è cigliata). La deiscenza è loculicida. I semi sono piani con superficie rugosa (o sono debolmente concavi); sono inoltre numerosi. Dimensione della capsula: 6 x 4 mm. Dimensione dei semi: 1 x 1,5 mm.
Riproduzione
modifica- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modifica.
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Caucasico (divenuto in seguito Centro Europeo).
- Distribuzione: in Italia è una specie rara. Nelle Alpi si trova nelle province centrali. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimento dell'Alta Savoia), in Svizzera, in Austria e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi.[13] Nell'areale del Mediterraneo questa specie in modo non spontaneo si trova in Anatolia.[14]
- Habitat: inizialmente coltivata per ornamento poi si è naturalizzata nei prati e pascoli umidi dei campi, nelle colture e nei parchi. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[13]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a quote montane; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[13]
- Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
- Classe: Molinio-Arrhenatheretea
- Ordine: Arrhenatheretalia elatioris
- Alleanza: Cynosurion
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza (Plantaginaceae) è relativamente numerosa con un centinaio di generi. La classificazione tassonomica di questa specie è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suo genere apparteneva alla famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi il box tassonomico iniziale). Questa pianta appartiene alla sottotribù Veroniciinae (tribù Veroniceae e sottofamiglia Digitalidoideae). Il genere Veronica è molto numeroso con oltre 250 specie a distribuzione cosmopolita.
Filogenesi
modificaLa specie V. filiformis appartiene alla sezione (o sottogenere) Pocilla Dumort.. Questo gruppo è caratterizzato da un ciclo biologico annuo (V. filiformis è l'unica eccezione in quanto unico membro perenne del sottogenere[15]), dalle infiorescenze formate da racemi terminali con brattee ben distinte dalle foglie oppure i fiori sono isolati all'ascella di foglie normali (quindi le brattee non si distinguono dalle foglie), dal calice a 4 lobi e dai semi piani o incavati.[9]
Il numero cromosomico di V. filiformis è: 2n = 14.[16]
Altre notizie
modificaLa veronica filiforme in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Faden-Ehrenpreis
- (FR) Véronique filiforme
- (EN) Slender Speedwell
Note
modifica- ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 400.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 27 aprile 2017.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ Kadereit 2004, pag. 398.
- ^ a b Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 565.
- ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 922.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 182.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 232.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 17 gennaio 2019.
- ^ Albach et al. 2004-2, pag. 289.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 17 gennaio 2019.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- D. C. Albach, M. M. Marti´nez-Ortega and M. W. Chase, Veronica: Parallel morphological evolution and phylogeography in the Mediterranean, in Plant Systematics and Evolution, vol. 246, 2004, pp. 177-194.
- D. C. Albach, M. M. Martinez-Ortega, Manfred A. Fischer and M. W. Chase, Evolution of Veroniceae: A phylogenetic perspective, in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 91, 2004, pp. 275-302.
- R. M. Taskova. D. C. Albach & R. J. Grayer, Phylogeny of Veronica - a Combination of Molecular and Chemical Evidence (PDF), in Plant Biol., vol. 6, 2004, pp. 673-682.
Altri progetti
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- Wikispecies contiene informazioni su Veronica filiformis
Collegamenti esterni
modifica- Veronica filiformis IPNI Database
- Veronica filiformis EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Veronica filiformis The Plant List - Checklist Database