Vessilloide
Vessilloide è il termine che indica ogni oggetto diverso da una bandiera, ma utilizzato da paesi, organizzazioni o individui per espletare le funzioni simboliche e pratiche di una bandiera. Il termine "vessilloide" è un termine tecnico recente della vessillologia, che intende sostituire il termine tradizionale "insegna", vocabolo che ha anche altri significati. Il vessillologo americano Whitney Smith ha coniato il termine nel 1958, definendolo come: "Un oggetto che funziona come una bandiera ma differisce da questo per certi aspetti, di solito nell'aspetto. I vessilloidi sono caratteristici delle società tradizionali e spesso consistono in un bastone con un emblema, come un animale scolpito, nella parte superiore". I primi proto-vessilloidi, precursori di tutti i successivi vessilloidi e bandiere, potevano essere costituiti da semplici pezzi di stoffa imbevuti col sangue di un nemico sconfitto o dal cranio di un animale totemico.
L'uso delle bandiere sostituì l'uso dei vessilloidi per scopi generali durante il tardo medioevo tra il 1100 e il 1400 circa. Tuttavia, i vessilloidi rimangono ancora in uso per scopi specializzati, come per alcune unità militari o per simboleggiare varie organizzazioni come le confraternite in parate di strada.
Imperi antichi
modificaSimbolo stilizzato del dio-sole Šamaš, spesso rappresentato su pali come stendardo dal periodo accadico fino a quello neobabilonese.[1]
L'Impero achemenide usava un falco stilizzato sul suo vessilloide.
Il vessilloide dell'impero macedone di Alessandro Magno mostrava probabilmente il Sole di Verghina.
Il vessilloide dell'Impero Maurya era probabilmente la Ashoka Chakra (ruota di Aśoka) che ora compare nella bandiera dell'India.
Il vessilloide dell'antica Cartagine consisteva molto probabilmente in una lancia con un disco e una mezzaluna (che puntano verso l'alto), che simboleggiavano il dio Baal (sole = disco) e la dea Tanit (luna = mezzaluna).
Il vessilloide dell'Impero partico consisteva molto probabilmente nel sole di Mitra piazzato al di sopra di un palo, come riporta Tertulliano.[2]
L'Impero mongolo usava dei vessilloidi chiamati Tugh, composti da crine di cavallo il cui colore cambiava a seconda della situazione in cui venivano usati: Bianche (pace); Nere (guerra)
Note
modificaBibliografia
modifica- Whitney Smith, Le Bandiere. Storia e Simboli, Milano, Mondadori, 1975.
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