Via de' Gondi
Via de' Gondi è una strada del centro storico di Firenze, che va da piazza San Firenze (all'angolo con via dei Leoni) a piazza della Signoria.
Via de' Gondi | |
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Nomi precedenti | Via del Montecomune, via delle Prestanze, via della Dogana |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Firenze |
Quartiere | Quartiere 1 |
Codice postale | 50122 |
Informazioni generali | |
Tipo | strada carrabile |
Pavimentazione | lastrico |
Intitolazione | Famiglia Gondi |
Collegamenti | |
Inizio | Piazza San Firenze/Via dei Leoni |
Fine | piazza della Signoria |
Mappa | |
Storia
modificaLa via presenta un leggero declivio verso est. Proprio in ragione di questa pendenza, anticamente più accentuata, venne qui costruito al tempo di Florentia romana il teatro, di cui sono stati scavati alcuni resti nei sotterranei di palazzo Vecchio. Nel periodo longobardo sul teatro sorse la fortezza del Guardingo, che chiudeva l'angolo sud-est delle mura.
Tra le denominazioni attestate in precedenza sono quelle di via del Montecomune, via delle Prestanze, via (o sdrucciolo vista la pendenza del tratto) della Dogana, tutte legate alla presenza di istituzioni che avevano sede in questo lato del palazzo della Signoria.
L'attuale denominazione è tuttavia attestata già dal Settecento, in ragione della presenza - dal lato opposto del Palazzo Vecchio - delle proprietà di questa antica famiglia, che attualmente definiscono sotto forma di palazzo buon parte del lato destro del breve tracciato. Prima dell'ampliamento del palazzo, a metà della via, lato settentrionale, si apriva il vicolo dei Gondi, di cui resta oggi solo un mozzicone senza sfondo affacciato su via della Condotta.
Per quanto riguarda l'affaccio di palazzo Gondi sulla strada, si tenga presente come negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), al fine di allargare la via che si presentava più modesta di quanto oggi sia dato vedere, vennero espropriate alcune case di proprietà della famiglia alla quale, tuttavia, venne concessa la possibilità di intervenire su questo lato per conferire nuova e diversa monumentalità alla residenza. La facciata prospiciente via de' Gondi fu così eretta su progetto dell'architetto Giuseppe Poggi tra il 1870 e il 1874 che, con l'obiettivo di armonizzare il nuovo con le preesistenze, operò in assoluta continuità con il disegno della facciata tardo quattrocentesca di Giuliano da Sangallo, tanto da risultare il palazzo (anche grazie a una attenta scelta dei pietrami impiegati), assolutamente omogeneo nel disegno d'insieme. L'intervento contribuì inoltre alla creazione di un ben più dignitoso accesso alla piazza della Signoria.
Descrizione
modificaPer la sua attuale configurazione, per essere definita da un lato dalla mole del Palazzo Vecchio e dall'altra dal nobile palazzo dei Gondi, per essere inclusa nell'area pedonalizzata del centro storico, la via deve essere letta in stretta relazione con la piazza della Signoria e, con questa, considerata di eccezionale valore storico e artistico.
Il lato meridionale della strada è interamente dominato dalla mole di palazzo Vecchio, in cui sono leggibili le tre principali fasi costruttive del grande edificio: quella medievale (palazzo dei Priori), con la porta della Camera d'Armi, voltata a crociera, e con la Porta della Dogana, che introduce al secondo cortile; quella rinascimentale, con la scarpatura e in alto i finestroni del Salone dei Cinquecento; e infine quella manierista, con i quartieri abitati già abitati da Cosimo I de' Medici e dalla corte, oggi occupati su questo lato dagli uffici comunali[1].
Il lato settentrionale invece presenta due assi del tribunale della Mercanzia nella cantonata con piazza della Signoria, mentre la restante parte è occupata dalla facciata ottecentesca di palazzo Gondi, di cui si è già parlato. In particolare, sopra alcuni fondi commerciali, si trova una lunga terrazza, mentre nella cantonata con piazza San Firenze si sviluppa il corpo del palazzo, con l'ingresso laterale al cortile rinascimentale, nel cui androne si trova un'iscrizione dedicatoria a Leonardo da Vinci che proprio qui, pigionario di una casa dell'Arte dei Mercatanti poi acquista e abbattuta da Gondi, avrebbe iniziato a dipingere la Gioconda. Lo stemma Gondi d'angolo (a due mazze decussate, legate) fu sostituito nel 1972 da una copia realizzata dallo scultore Mario Moschi.
Lapidi
modificaSul fianco di palazzo Vecchio si trova una lapide dedicata alla liberazione della città nel 1944, dettata da Piero Calamandrei:
DALL'XI AGOSTO MCMXLIV |
Sotto questa lapide se ne trova un'altra del 2017, che chiarisce la precedente:
LE PAROLE DI PIERO CALAMANDREI |
Nell'androne di palazzo Gondi una grande iscrizione ricorda Leonardo da Vinci:
Note
modifica- ^ Bargellini-Guarnieri, cit.
Bibliografia
modifica- Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 65, n. 462;
- Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, 1929, p. 56, n. 519;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 74;
- Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo del Comune di Firenze, terza edizione interamente rinnovata a cura di Piero Fiorelli e Maria Venturi, III voll., Firenze, Edizioni Polistampa, 2004, p. 224.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Via de' Gondi
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su palazzogondi.it. URL consultato il 15 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2020).
- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).