Vil'gel'm Knorin

Politico e storico sovietico

Vil'gel'm Georgievič Knorin (citato anche con le grafie Wilhelm e Vilhelm; in bielorusso Вільгельм Георгіевіч Кнорын?, Vil'hel'm Heorhievič Knoryn in russo Вильге́льм Гео́ргиевич Кно́рин?; in lettone Vilhelms "Vilis" Knoriņš; Līgatne, 29 agosto 1890Mosca, 29 luglio 1938) è stato un rivoluzionario, politico e storico sovietico.

Vil'gel'm Knorin

Primo Segretario del Partito Comunista della Bielorussia
Durata mandato25 novembre 1920 –
maggio 1922
PredecessoreAleksandr Krinitsky
SuccessoreJan Gamarnik

Durata mandato7 maggio 1927 –
4 dicembre 1928
PredecessoreVincas Mickevičius-Kapsukas
SuccessoreAleksandr Osatkin-Vladimirsky

Dati generali
Partito politicoPartito Operaio Socialdemocratico Russo
(fazione bolscevica)
(1910-1918)

Partito Comunista di tutta l'unione (Bolscevico)
(1918-1937)
Titolo di studiodoktor nauk in storia

Fu a capo del Partito Comunista della Bielorussia dal 1920 al 1922 e dal 1927 al 1928. Ricoprì inoltre una posizione di rilievo nell'Internazionale Comunista. Fu ucciso durante le Grandi purghe nell'ambito dell'operazione lettone dell'NKVD.

In qualità di capo della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa nominato di fatto da Mosca, Knorin è noto per una sua famosa dichiarazione contro l'indipendenza della Bielorussia (pubblicata su Zvjazda il 6 ottobre 1918): «Crediamo che i bielorussi non siano una nazione e che le specificità etnografiche che li differenziano dai russi debbano essere cancellate. Noi comunisti, nella regione che chiamate Bielorussia, lavoriamo senza pensare a quale tribù apparteniamo»[1].

Una strada di Minsk è intitolata a Knorin[1].

  1. ^ a b (RU) Татьяна Лукашевич, Именем революции. Гид по улицам Минска [Nel nome della rivoluzione. Guida alle strade di Minsk], su bolshoi.by. URL consultato il 26 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2018).
    «Мы считаем, что белорусы не являются нацией, и те этнографические особенности, которые отличают их от остальных русских, должны быть изжиты. Мы, коммунисты, в том крае, который вы называете Белоруссией, работаем, не считаясь с тем, какого мы роду и племени»

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