Villa La Santarella
Villa La Santarella (anche detta Villa Santarella) è una struttura di interesse storico-artistico di Napoli, progetto dell'ing. Gioacchino Luigi Mellucci,situata in via Luigia Sanfelice, all'angolo con via Filippo Palizzi, ai margini della collina del Vomero. La villa prende il nome da una delle commedie di maggior successo di Scarpetta, chiamata appunto Na santarella: furono proprio i proventi che il commediografo ottenne da questa sua opera a consentire la costruzione dell'edificio, e nell'androne un bassorilievo di stucco riproduce una delle scene principali della commedia[1].
Villa La Santarella | |
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La Santarella | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Indirizzo | via Luigia Sanfelice |
Coordinate | 40°50′25.65″N 14°14′07.57″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | fine del XIX secolo |
Uso | privato |
Realizzazione | |
Architetto | Antonio Curri |
Ingegnere | Gioacchino Luigi Mellucci |
Il nome La Santarella, nel borgo del Petraio, è popolarmente passato ad indicare l'intera zona, costituita dal percorso dei tornanti delle vie Sanfelice-Palizzi-Toma, ed il complesso di villini liberty che sorgono su di esse.
L'esterno
modificaL'edificio, un tipico frutto del Liberty napoletano[2], fu costruito come un piccolo castello, in stile neorinascimentale, per il celebre commediografo Eduardo Scarpetta verso la fine del XIX secolo secondo precise direttive del commediografo stesso.
Di forma squadrata, in origine di due livelli poi portati a tre, è scandito agli angoli da quattro torrette sporgenti e merlate, motivo per cui Scarpetta una volta asserì: "pare nu cumò sotto e 'ncoppa!" (sembra un comò sottosopra). Sulla facciata Scarpetta fece scrivere: "Qui rido io" [3], volendo intendere che, se il suo pubblico rideva a teatro delle battute delle sue commedie, in quel luogo di delizie era lui a ridersela. In seguito, nel 1911, Scarpetta dovette vendere la villa perché la moglie aveva paura di abitarci da sola quando il marito era in tournée.
Interno
modificaNell'androne del palazzo è presente una statua di Eduardo Scarpetta creata a grandezza naturale. In prossimità dell'ascensore è stata collocata un'altra statua: quella dell'attrice che ha ricoperto il ruolo di Santarella.[4]
Curiosità
modifica- In molte immagini della villa intorno alla fine dell'800 e inizio del '900, appare avere solo due livelli e non tre come appare oggi. La sopraelevazione è stata aggiunta probabilmente intorno alla metà del '900.
- Nelle campagne di Trepuzzi (Lecce) esiste una copia dell'edificio, costruita negli anni immediatamente successivi da un militare napoletano che sposò una nobildonna del luogo. Assai interessante è il particolare che l'aspetto sia quello della "Santarella" in versione originaria, ossia prima della sopraelevazione. Il nome dell'edificio è "villa Elvira", ma in origine era denominato "casina Bice". Oggi è una struttura ricettiva di lusso (Castle Elvira).
Note
modifica- ^ Sergio Zazzera, C'era una volta il Vomero, Napoli
- ^ Loretta Mozzoni e Stefano Santini, Il disegno e le architetture della città eclettica, Napoli 2004, p. 18.
- ^ Peppino De Filippo, figlio illegittimo di Scarpetta, commentò con acrimonia che il padre rideva "dei fatti seri della sua vita privata"
- ^ Arianna Finos, Edoardo Scarpetta "Attori si nasce e il nome non è una colpa", in La Repubblica, 8 settembre 2021, p. 32.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa La Santarella
Collegamenti esterni
modifica- Pagina dedicata alla villa sul sito ufficiale della famiglia Scarpetta, su eduardoscarpetta.it. URL consultato il 2 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2009).