Vincenzo Giardini
Vincenzo Giardini (Santa Maria in Fabriago, 1907 – Lugo, 1991) è stato un politico e partigiano italiano; fu il sindaco di Lugo della Liberazione e della Ricostruzione nel dopoguerra per 18 anni consecutivi, dal 1946 al 1964.
Vincenzo Giardini | |
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Sindaco di Lugo | |
Durata mandato | 19 aprile 1946 – 22 novembre 1964 |
Biografia
modificaGiovane militante comunista (fin dall’età di 14 anni), nel 1924 venne arrestato perché sorpreso a diffondere L'Unità, quotidiano del partito. Animatore dell'antifascismo nella clandestinità, nel 1925, a soli 18 anni, era già membro nel comitato federale del Partito Comunista che dal faentino si trasferì a Massa Lombarda. Lo componevano, oltre a Giardini, Giuseppe Baffè, Mario Babini e Soldati. Con Babini, nel 1925, fondò anche la Federazione Giovanile del Partito Comunista, che contò in quell'anno duecento iscritti.
A metà degli anni Venti era già un dirigente autorevole e ascoltato[1], punto di riferimento degli antifascisti lughesi e rappresentante emblematico di questo territorio.
Nell'estate del 1928 si tenne un grande convegno del Partito Comunista a Massa Lombarda, nei campi dei coloni Baffè. In quest'occasione Vincenzo Giardini si affermò per le sue idee e la capacità di coerenza e di mobilitazione delle coscienze[2]. Nel 1932 fu nuovamente arrestato; questa volta fu inviato al confino sull'isola di Ponza, dove rimase cinque anni e dove conobbe Sandro Pertini, Umberto Terracini, Giorgio Amendola e altri esponenti dell'antifascismo, con i quali, oltre a condividere il confino, studiò ("Università del Confino"). Ma nell'isola di Ponza Giardini non si sentiva sicuro, così chiese e ottenne di essere trasferito a Montalbano Jonico (Matera), dove rimase per altri due anni[, fino al 1939.].
Il 25 luglio 1943 cadde la ventennale dittatura fascista. Fu di grande rilievo il suo ruolo nella Resistenza romagnola: l'11 settembre 1943, prese parte alla riunione fondativa della Resistenza romagnola, tenutasi all'Hotel Mare-Pineta di Milano Marittima e a cui parteciparono, oltre a lui, Arrigo Boldrini, Ennio Cervellati, Giuseppe D'Alema, Riccardo Fedel, Giovanni Fusconi, Mario Gordini, Rodolfo Salvagiani, Agide Samaritani, Zoffoli. Ai primi di ottobre si riunirono a Lugo i rappresentanti dei partiti antifascisti per organizzare la Resistenza nel lughese. Il Comitato era diretto da Vincenzo Giardini ("Cencio") e Sante Baracca ("Tino"). Dopo poche settimane, nell’autunno del 1943, a Faenza, ebbe luogo una riunione con Arrigo Boldrini, Gino Gatta, Ennio Cervellati, Renato Emaldi, Vincenzo Giardini per la zona di Lugo, e altri. Fu, con Boldrini, tra coloro che proprio a Faenza organizzarono il Comitato di Liberazione Nazionale in cui Giardini fu nominato (col nome di battaglia di “Cencio”) comandante, commissario partigiano responsabile della V Zona della "28ª Brigata Garibaldi" (Commissario, sovraintendente anche per la IV Zona e le altre limitrofe). Collaborò con Gianni Bolognesi e Aspromonte Neri in rappresentanza del PCI, fu amico di Arrigo Boldrini ("Bulow"), Gianni Giadresco, Giuseppe Dozza, Giorgio Amendola e molti altri, fra i quali si ricordano la scrittrice Renata Viganò e il prof. Elio Lugaresi.
Nelle prime elezioni libere, che si tennero a Lugo il 19 aprile del 1946, fu eletto a soli 39 anni sindaco con 9.277 voti, mantenendo tale carica ininterrottamente fino al 22 novembre del 1964. Divenuto il simbolo della ricostruzione materiale e morale della città fu amato dalla cittadinanza per la sua umiltà e rispettato dalle opposte forze politiche per il suo pragmatismo, il suo buon senso e l’alto profilo umano. Si è spento a Lugo il 17 aprile del 1991.
Onorificenze e intitolazioni
modifica- Nel 1967 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat gli conferì l'onorificenza di Cavaliere.
- Nel 1984 il Presidente Sandro Pertini gli conferì il Diploma d'Onore al Combattente per la libertà d'Italia 1943-1945.
- Il Comune di Lugo gli ha intitolato una via della città e uno skate park in Via Colombo.
Note
modificaBibliografia
modifica- Angelo F. Babini, Giovecca. Anche qui è nata la Resistenza, Graficoop, 1980.
- Giovanni Baldini, Il Sindaco della ricostruzione, «Il nuovo Giornale di massa», n° 4, 20 aprile 2001, anno XXV n° 286.
- Arrigo Boldrini, Diario di Bulow, Milano, Vangelista, 1985.
- Giuseppe Cantagalli, Messaggio speciale: Il nido dell'aquila. La Resistenza a Lugo di Romagna, Lugo, Walberti edizioni, 1985. Opera patrocinata dall'A.N.P.I. di Lugo, Amministrazione Comunale e Banca del Monte.
- Giannetto Gaudenzi, Le calde giornate di fine luglio 1943 a Lugo, Massa Lombarda, Conselice e Cotignola, Centro Stampa Comune di Lugo 2005.
- Gianni Giadresco, Guerra in Romagna 1943-1945, Ravenna, Il Monogramma, 2004.
- Guido Nozzoli, Quelli di Bulow. Cronache della 28ª Brigata Garibaldi, Editori Riuniti, 2005.
- Michele Bentini, Vincenzo Giardini. Il Sindaco della Ricostruzione, Rimini, Digitalprint, 2015.
Collegamenti esterni
modifica- Vincenzo Giardini, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- [1] Archiviato il 3 dicembre 2021 in Internet Archive.
- [2] Archiviato il 3 dicembre 2021 in Internet Archive.
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- [4] Archiviato il 3 dicembre 2021 in Internet Archive.
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- [6] Archiviato il 3 dicembre 2021 in Internet Archive.
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