Vindesina

composto chimico

La vindesina è un agente antineoplastico derivato semisintetico della vinblastina. Come gli altri alcaloidi della Vinca, causa arresto mitotico in metafase mediante legame con le proteine microtubulari. La vindesina solfato possiede uno spettro di attività e una tossicità intermedi tra quelli di vincristina e vinblastina.

Vindesina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC43H55N5O7
Massa molecolare (u)753,41
Numero CAS53643-48-4
Numero EINECS258-682-2
PubChem40839
DrugBankDBDB00309
SMILES
CCC1(CC2CC(C3=C(CCN(C2)C1)C4=CC=CC=C4N3)(C5=C(C=C6C(=C5)C78CCN9C7C(C=CC9)(C(C(C8N6C)(C(=O)N)O)O)CC)OC)C(=O)OC)O
Indicazioni di sicurezza

Si presenta come un solido amorfo molto solubile in acqua, con p. f. > 250 °C e pKa = 5,4; 7,4

Identificazione in laboratorio: la sostanza, in soluzione metanolica, assorbe nell'UV alla lunghezza d'onda di 270 nm. 2) Lo spettro IR, registrato in KBr, mostra assorbimenti identici a quelli di uno standard di riferimento (1120, 1230, 1680, 1175, 1610, 1038 cm1).

La vindesina solfato si conserva in recipienti ermetici a una temperatura compresa tra 2° e 8 °C.

Il profilo farmacocinetico della vindesina solfato è simile a quello degli altri alcaloidi della Vinca. Dopo somministrazione endovenosa l'eliminazione plasmatica ha una cinetica di tipo trifasico con emivite rispettivamente di 2 minuti, 1 ora e 24 ore. Il farmaco è rapidamente distribuito a tutti i tessuti corporei. Viene metabolizzato principalmente a livello epatico ed escreto essenzialmente nella bile e, solo in piccola parte, nelle urine (6%). La clearance corporea totale è di 252 ml/kg/ora ed è intermedia tra quella della vinblastina e quella della vincristina.

La DL50 nel topo e nel ratto è rispettivamente di 6,3 mg/kg e di 2 mg/kg per via endovenosa.

La vindesina solfato viene usata nella leucemia linfoblastica acuta e nei linfomi Hodgkin e non Hodgkin refrattari ad altri agenti chemioterapici. Viene usata anche in caso di crisi blastiche di leucemie mieloidi croniche, di melanomi maligni refrattari e meno frequentemente in tumori solidi (seno, esofago, tratto gastrointestinale, vie aeree superiori, carcinoma broncopolmonare non a piccole cellule).

La vindesina solfato viene somministrata mediante iniezione endovenosa come soluzione contenente 1 mg di farmaco per ml di soluzione fisiologica. La dose settimanale iniziale nell'adulto, generalmente di 3 mg per m² di superficie corporea, può essere incrementata settimanalmente di 500 µg/m² assicurandosi che i granulociti non siano inferiori a 1500/mm3 e che le piastrine non siano inferiori a 100.000/ mm3 e che infine non vi siano dolori addominali. Le dosi settimanali di mantenimento sono comprese generalmente fra 3 e 4 mg/m². Nei bambini la dose iniziale è di 4 mg/m² e la dose settimanale media si aggira tra 4 e 5 mg/m². Prima di ciascuna somministrazione deve essere effettuato un controllo ematologico.

L'effetto indesiderato più grave è la granulocitopenia, che rappresenta il principale fattore dose-limitante. La massima depressione si verifica tra il terzo e il quinto giorno dall'inizio della somministrazione, con un recupero dopo ulteriori 4-5 giorni. Si può inoltre verificare neurotossicità, che è generalmente meno grave di quella che si verifica con vincristina. L'effetto collaterale più comune è l'alopecia.

La vindesina solfato non dovrebbe essere somministrata per via intrattecale poiché si potrebbe manifestare tossicità fatale. Se si verifica dolore addominale esiste il rischio che un'ulteriore somministrazione di farmaco possa causare ileo paralitico. Per analogia con la vincristina, in caso di sovradosaggio è stata suggerita la somministrazione di acido folinico.

Bibliografia

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  • R.S. Yancey, M. Talpaz, Cancer Treat. Rep. 66, 587, 1982
  • G. Robbins, Br. Med. J. 291, 1094, 1985
  • R.J. Owellen et al., Biochem. Pharmacol. 26, 1213, 1977

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