Virgilio Pante
Virgilio Pante (Lamon, 16 marzo 1946) è un vescovo cattolico e missionario italiano, dal 20 luglio 2022 vescovo emerito di Maralal.
Virgilio Pante, I.M.C. vescovo della Chiesa cattolica | |
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The ministry of reconciliation | |
Titolo | Maralal |
Incarichi attuali | Vescovo emerito di Maralal (dal 2022) |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Maralal (2001-2022) |
Nato | 16 marzo 1946 a Lamon |
Ordinato presbitero | 26 dicembre 1970 dal vescovo Gioacchino Muccin |
Nominato vescovo | 15 giugno 2001 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 6 ottobre 2001 dal cardinale Jozef Tomko |
Biografia
modificaNasce il 16 marzo 1946 a Lamon, in diocesi di Feltre[1].
Formazione e ministero sacerdotale
modificaCompiuti gli studi medi e superiori presso i seminari vescovili di Feltre e di Belluno, nel 1965 entra nell'Istituto missioni Consolata. Emessa nel 1969 la professione perpetua, il 26 dicembre 1970 riceve l'ordinazione sacerdotale a Lamon per l'imposizione delle mani del vescovo di Feltre e Belluno Gioacchino Muccin.
Nel 1972 viene nominato vice-parroco di Mwena, nell'arcidiocesi di Nyeri. Dal 1979 al 1987 ricopre l'ufficio di rettore del nuovo seminario minore di Maralal.
Dal 1988 al 1994 svolge alcuni ruoli per il suo istituto in Irlanda e a Londra, ma nel 1995 è nuovamente parroco in Kenya, a Chiga, arcidiocesi di Kisumu.
Nel 1996 viene nominato vice-superiore dei Missionari della Consolata in Kenya e Uganda.
Ministero episcopale
modificaIl 15 giugno 2001 viene eletto primo vescovo di Maralal e riceve la consacrazione episcopale il 6 ottobre dello stesso anno per l'imposizione della mani del cardinale Jozef Tomko.
A Maralal apre un laboratorio di falegnameria per insegnare un lavoro a ragazzi in difficoltà.
Fonda delle scuole-convitto «per riavvicinare tribù storicamente in guerra tra loro»[2].
Nell'aprile 2015, in occasione della visita ad limina, dona a papa Francesco una mitra in pelle di capra, mitra che lo stesso pontefice indosserà durante il suo viaggio apostolico in Kenya[3].
Il 20 luglio 2022 lo stesso papa accoglie la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi di Maralal per raggiunti limiti di età[4][5].
Dopo le dimissioni continua a vivere in Africa[6].
Genealogia episcopale
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Enrico Benedetto Stuart
- Papa Leone XII
- Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini
- Cardinale Camillo Di Pietro
- Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski
- Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko
- Arcivescovo Józef Bilczewski
- Arcivescovo Bolesław Twardowski
- Arcivescovo Eugeniusz Baziak
- Papa Giovanni Paolo II
- Cardinale Jozef Tomko
- Vescovo Virgilio Pante, I.M.C.
Araldica
modificaCome stemma utile a indicare il suo programma pastorale di riconciliazione fra le tribù del suo territorio monsignor Pante ha scelto, come immagine principale, un leone accanto a un agnello, come da Isaia 11,6[7][8]. Tale immagine è stata occasione di un episodio da fioretto francescano. Anziani dell'etnia di pastori semi-nomadi Samburu videro lo stemma, raffigurato su tutte le chiese e le automobili della diocesi, e ne risero: anche il pastore più inesperto sa che i leoni divorano gli agnelli. Dopo qualche mese i giornali internazionali iniziarono a diffondere immagini di una leonessa della vicina Riserva nazionale Samburu che aveva adottato una giovane antilope e la accudiva amorevolmente: fatto mai registrato prima. Si moltiplicarono immagini e riprese e persino le poste keniote emisero un francobollo. A questo punto gli anziani presero una decisione e si recarono in visita formale al vescovo, attestandogli «Vescovo, il tuo Dio deve essere un Dio molto forte e potente. Lui ha fatto in modo che il disegno che tu hai fatto sulla tua macchina si realizzasse. Noi non abbiamo mai sentito prima di una leonessa che adottasse una giovane antilope invece di ucciderla e mangiarla. Questo non è mai successo prima. Il tuo Dio ama la pace, noi gli rendiamo onore. Da ora in poi i Samburu vivranno in pace con i Turkana e i Pokot. Gli animali selvatici ci hanno dato un grande esempio: che con Dio tutto è possibile»[9][10].
Riconoscimenti
modificaIl 12 dicembre 2016 riceve a Caviola il Premio internazionale Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel mondo[11][12].
Opere
modifica- Achille Da Ros, Virgilio Pante e Egidio Pedenzini, Proverbi samburu, Bologna, EMI, 2000, ISBN 8830709077.
- Virgilio Pante, Il leone e l'agnello, Torino, Edizioni Missioni Consolata, 2024.[13]
Note
modifica- ^ Gran parte dei dati biografici è attinta dal comunicato ufficiale di nomina a vescovo: Erezione della Diocesi di Maralal (Kenya) e nomina del primo vescovo, in Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 30 giugno 2001. URL consultato il 30 dicembre 2018.
- ^ Monsignor Pante il vescovo impegnato nella riconciliazione, in Corriere delle Alpi, 13 dicembre 2016. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
- ^ Anna Pozzi, Kenya. Mons. Virgilio Pante, il vescovo con l'odore delle pecore, in Mondo e Missione, 27 novembre 2015. URL consultato il 14 dicembre 2016.
- ^ Rinunce e nomine. Rinuncia e nomina del Vescovo di Maralal (Kenya), in Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 20 luglio 2022. URL consultato il 20 luglio 2022.
- ^ Freddie del Curatolo, Il mitico "Bishop Pante" di Maralal si ritira. Le battaglie e i mille aneddoti del grande vescovo italiano in Kenya, in MalindiKenia.net. Il portale degli Italiani in Kenia, 22 luglio 2022. URL consultato il 25 maggio 2024.
- ^ Giuseppe D'Incau, Don Virgilio Pante. Vescovo africano-lamonese in visita a Villabruna, in Il Veses. Finestre sulla Valbelluna, 20 giugno 2021. URL consultato il 25 maggio 2024.
- ^ Is 11,6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ «Leggendo la realtà sociale della sua Diocesi, il nuovo Vescovo per il suo stemma ha scelto simboli di pace: un leone sdraiato vicino ad un agnello (Isaia Is 11, su laparola.net.), avvolti in un paesaggio keniota, in cielo una colomba e la stella di Maria, Regina della pace. Sopra lo scudo una croce fra il bastone pastorale e un lkidongoe (scudisco), che rappresenta la sapienza degli anziani; con la scritta: "MINISTERO DI RICONCILIAZIONE" (2 Cor 2Cor 5,18, su laparola.net.)». Diocesi di Maralal - Kenya / Mons. Virgilio Pante, su Gruppo Missionario Castellanza, 4 novembre 2011. URL consultato il 30 dicembre 2018.
- ^ Angelo Siro, Monsignor Pante: un missionario in moto. La mitria di Francesco in Kenya, su Filatelia Religiosa. URL consultato il 30 dicembre 2018.
- ^ Il leone e l'agnello (The lioness and the Lamb. A tale of peace - out of Africa - Kenya) (PDF), su InCultura. URL consultato il 30 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2018).
- ^ Giuseppe Borsoi, Premio: Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel Mondo [collegamento interrotto], su BeppeBlog - Giuseppe Borsoi, 7 dicembre 2016. URL consultato il 30 dicembre 2018.
- ^ Segreteria ABM, XVII Edizione Premio internazionale Bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e nel Mondo, su Associazione Bellunesi nel Mondo, 12 dicembre 2016. URL consultato il 30 dicembre 2018.
- ^ Il leone e l'agnello. L'esperienza missionaria del vescovo Virgilio Pante, raccontata in un libro che verrà presentato domenica 14 aprile, su Chiesa di Belluno-Feltre, 8 aprile 2024. URL consultato il 25 maggio 2024.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Virgilio Pante, in Catholic Hierarchy.
- Luca Rolandi, "Kenya, oltre l'emergenza serve un cambio di mentalità". Intervista a monsignor Virgilio Pante da vent'anni vescovo della diocesi di Maralal, una delle regioni più colpite da siccità e carestia. "Proteggono il loro bestiame e lasciano morire donne e bambini", in La Stampa, 29 settembre 2011. URL consultato il 30 dicembre 2018.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9541875 · ISNI (EN) 0000 0000 4539 4008 · SBN BVEV089232 · LCCN (EN) no2003100385 |
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