Visvaldis di Jersika
Visvaldis (in latino Vissewalde rex de Gerzika; in russo Всеволод?; ... – Jersika, 1239) è stato un nobile letgallo e duca del Principato di Jersika nel XIII secolo.
Visvaldis | |
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Duca di Jersika | |
In carica | ? – fino al 1239 |
Morte | Jersika, 1239 |
Dinastia | rjurikidi |
Figli | diversi e tutti ignoti |
Conosciuto per la sua partecipazione alla crociata livoniana, nelle Cronache di Enrico di Livonia si fa riferimento alla sua carica chiamandolo re (rex).
Biografia
modificaLa data di nascita di Visvaldis è sconosciuta, così come le sue origini: alcuni studiosi pensano che fosse figlio di Boris Davidovič, duca del Principato di Polack e di una donna della Letgallia.[1]
La prima testimonianza scritta di lui risale al 1203 e racconta di come egli, insieme ai lituani, attaccò la città di Riga di recente fondazione.[2] Sebbene fosse vassallo del Principato di Polack, era sposato con una figlia del duca lituano Daugirutis, un'unione che gli consentì di vantare il sostegno della Lituania. Tra il 1203 e il 1208 Visvaldis, al fianco dei lituani, saccheggiò ripetutamente le terre dei livoni e cercò di ottenere il pieno controllo del fiume Daugava.
Nel 1209, il vescovo Alberto di Riga guidò i crociati tedeschi e l'esercito alleato di Livonia contro il Principato di Jersika. Non incontrando una resistenza significativa, essi saccheggiarono la capitale di Visvaldis, la fortezza di Jersika, prendendo sua moglie prigioniera.[3][4][5] Visvaldis riuscì però a fuggire, venendo però costretto ad arrendersi e divenne vassallo di Alberto di Riga. Fu costretto a sottomettere il suo regno ad Alberto come dono al vescovado di Riga, e ne ricevette solo una parte come feudo. Lo statuto feudale di Visvaldis è il più antico documento di questo tipo sopravvissuto in Lettonia e lo chiama "il re di Jersika" (Vissewalde, rex de Gercike).[3][4][5]
Nel 1214, il castello di Jersika fu nuovamente distrutto dal cavaliere tedesco Meinardo di Koknese perché Visvaldis stava ancora sostenendo i lituani. Negli anni successivi, le terre di Visvaldis furono ripetutamente divise tra il vescovo Alberto di Riga e i cavalieri portaspada.[5]
La data di morte di Visvaldis è sconosciuta ed è probabilmente tra il 1230 e il 1239. Le Cronache di Enrico di Livonia descrivono il forte di Jersika come abbandonato nel 1239.[6]
Note
modifica- ^ (EN) Miroslav Marek, Vseslav, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ (EN) Rudīte Kalpin̦a, Riga 2001: Riga 800, Ağentūra Rīga 800, 2001, p. 64.
- ^ a b (EN) Kevin C. O'Connor, The House of Hemp and Butter: A History of Old Riga, Cornell University Press, 2019, p. 53, ISBN 978-15-01-74770-0.
- ^ a b (EN) Alan V. Murray, The Clash of Cultures on the Medieval Baltic Frontier, Routledge, 2016, p. 357, ISBN 978-13-51-89260-5.
- ^ a b c (EN) Andrejs Plakans, The Latvians: A Short History, Hoover Press, 1995, p. 16, ISBN 978-08-17-99303-0.
- ^ (EN) Journal of Central European Affairs, 1946, p. 255.
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