Vladimir Karpec

ciclista su strada e pistard russo
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Vladimir Aleksandrovič Karpec (in russo Владимир Александрович Карпец?; trasl. angl. Vladimir Karpets; Leningrado, 20 settembre 1980) è un ex ciclista su strada e pistard russo, professionista dal 2001 al 2013. Passista-scalatore, vinse la classifica giovani al Tour de France 2004, la Volta Ciclista a Catalunya 2007 e il Tour de Suisse 2007.

Vladimir Karpec
Valdimir Karpec al Tour de Romandie 2011
NazionalitàRussia (bandiera) Russia
Altezza190 cm
Peso79 kg
Ciclismo
SpecialitàStrada, pista
Termine carriera2013
Carriera
Squadre di club
1998-2000Lokosphinx
2001-2002Itera
2003iBanesto.com
2004Illes Balears
2005-2008Caisse d'Epargne
2009-2011Katusha
2012-2013Movistar
Nazionale
2000Russia (bandiera) Russia (p.)
2002-2010Russia (bandiera) Russia (s.)
Statistiche aggiornate al marzo 2016

Carriera

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2001-2007: gli esordi e i successi

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Passato professionista nel 2001 nelle file di una piccola squadra russa, l'Itera, nel 2002 fa vedere subito di avere una buona propensione nelle gare con arrivo in salita e nelle cronometro. Disputando prevalentemente gare in Spagna e Portogallo, si accorge di lui la iBanesto.com, squadra poi rinominata in Illes Balears e in Caisse d'Epargne, che lo mette sotto contratto a partire dal 2003. Dopo una buona prima annata nel 2004 arriva la prima vittoria da professionista di Karpec, la classifica generale finale della Vuelta a La Rioja. Nel luglio dello stesso anno partecipa al Tour de France dove si classifica 13º e si aggiudica la maglia bianca di miglior giovane, succedendo così al connazionale Denis Men'šov che l'aveva vinta l'anno prima. Nell'occasione il "Cannibale" Eddy Merckx si profonde in complimenti verso di lui, designandolo come uno dei possibili eredi di Lance Armstrong.[1]

Il 2005 vede la sua prima partecipazione al Giro d'Italia, dove grazie alle buone prestazioni in salita e soprattutto a cronometro termina al settimo posto nella classifica finale. Partecipa poi nuovamente al Tour de France ma la condizione fisica non ottimale lo porta a concludere molto lontano dalle posizioni di vertice. Nel 2006, dopo aver fatto bene in alcune brevi corse a tappe, è ancora protagonista nelle corse a tappe più importanti: si piazza infatti nono al Giro di Svizzera, 21º al Tour de France, dove asseconda le ambizioni del compagno Óscar Pereiro, poi vincitore a tavolino della corsa, e ottavo alla Vuelta a España, pur svolgendo perlopiù un lavoro di gregariato per il capitano designato Alejandro Valverde.

Coglie un altro successo nel 2007, aggiudicandosi il prologo della Vuelta a Castilla y León,[2] ma nella classifica finale è solo diciannovesimo; sempre nel 2007 vince la Volta Ciclista a Catalunya davanti all'australiano Michael Rogers e a Denis Men'šov.[3] Nel mese di giugno infine le doti da regolarista gli consentono di primeggiare al Giro di Svizzera: nell'occasioni vengono battuti Kim Kirchen e Stijn Devolder.[4]

2008-2013: gli ultimi anni

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Nel 2008 è al via del Giro d'Italia, ma già nella giornata inaugurale, quella della cronosquadre a Palermo, cade e rimedia un'incrinatura al polso destro; continua tuttavia la corsa, concludendola al 31º posto. Il 4 giugno, nel corso dell'operazione chirurgica a Pamplona, il dottor Jesús Alfaro Adrian gli effettua un'osteosintesi allo scafoide.[5] Cinquanta giorni dopo Karpec torna al successo, imponendosi in solitaria nella Prueba Villafranca de Ordizia, gara di categoria 1.1 dell'UCI Europe Tour.[6]

All'inizio della stagione 2009 viene messo sotto contratto dal Team Katusha, la neonata formazione russa iscritta al ProTour. Partecipa con successo al Tour de Romandie chiudendo al secondo posto nella classifica generale e al Tour de Suisse arrivando quinto. Nel 2010 corre sia il Giro d'Italia che il Tour de France; in agosto rinnova di un altro anno, fino al termine del 2011, il contratto che lo lega alla Katusha.[7]

Nel 2012 ritorna in Spagna alla Movistar, che aveva lasciato al termine del 2008.[8] Con questa squadra conclude la carriera professionistica al termine del 2013 dopo aver partecipato ancora, senza particolari risultati, a un Tour de France (2012) e a un Giro d'Italia (2013).

Palmarès

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Classifica generale Cinturón Ciclista Internacional a Mallorca
Classifica generale Vuelta a La Rioja
Classifica generale Volta a Catalunya
Classifica generale Tour de Suisse
1ª tappa Vuelta a Castilla y León (Zamora > Zamora) cronometro
3ª tappa, 2ª semitappa Volta ao Alentejo
2ª tappa Vuelta a La Rioja
Prueba Villafranca de Ordizia

Altri successi

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Classifica giovani Tour de France
1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento a squadre (Mosca, con Ėduard Gricun, Aleksej Markov e Denis Smyslov)

Piazzamenti

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Grandi Giri

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2005: 7º
2008: 31º
2010: 14º
2013: 47º
2003: 100º
2004: 13º
2005: 50º
2006: 29º[9]
2007: 14º
2009: 12º
2010: non partito (9ª tappa)
2011: 28º
2012: 53º
2006: 7º[10]
2007: 7º
2010: 11º[11]
2011: 42º

Classiche monumento

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  1. ^ Merckx: gli eredi di Armstrong? Cunego, Valverde e Karpets, su Tuttobiciweb.it, 29 settembre 2004. URL consultato il 15 agosto 2010.
  2. ^ Castilla y Leon, la crono premia il russo Karpets. Basso 7º, in www.tuttobiciweb.it, 26 marzo 2007. URL consultato il 15 agosto 2010.
  3. ^ Catalunya: ultima tappa a Sanchez, vittoria di Karpets, in www.tuttobiciweb.it, 27 maggio 2007. URL consultato il 15 agosto 2010.
  4. ^ Giro di Svizzera: tappa a Cancellara, vittoria finale di Karpets, in www.tuttobiciweb.it, 24 giugno 2007. URL consultato il 15 agosto 2010.
  5. ^ Karpets operato al polso fratturato a Palermo, in www.tuttobiciweb.it, 05 giugno 2008. URL consultato il 15 agosto 2010.
  6. ^ Villafranca de Ordizia: vittoria in solitudine per Karpets, in www.tuttobiciweb.it, 25 luglio 2008. URL consultato il 15 agosto 2010.
  7. ^ Vladimir Karpets resta ancora un anno con la Katusha, in www.tuttobiciweb.it, 10 agosto 2010. URL consultato il 15 agosto 2010.
  8. ^ Movistar, Karpets torna e Bruseghin rinnova, in spaziociclismo.it, 21 ottobre 2011. URL consultato il 1º gennaio 2011.
  9. ^ Inizialmente 30º, avanza di una posizione in seguito alla squalifica di Floyd Landis
  10. ^ Inizialmente 8º, avanza di una posizione in seguito alla squalifica di Tom Danielson
  11. ^ Inizialmente 13º, avanza di due posizioni in seguito alle squalifiche di Ezequiel Mosquera e David García Dapena

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Collegamenti esterni

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