Volo Aeroflot 601
Il volo Aeroflot 601 era un volo passeggeri interno sovietico da Arkhangelsk a Leshukonskoye, operato da Aeroflot. L'Antonov An-24RV che lo operava si schiantò il 24 dicembre 1983 durante l'avvicinamento a Leshukonskoye, lasciando in vita solo cinque delle quarantanove persone a bordo. L'errore del pilota è stato citato come causa primaria dell'incidente.
Volo Aeroflot 601 | |
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Un Antonov An-24RV di Aeroflot, simile a quello coinvolto nell'incidente. | |
Data | 24 dicembre 1983 |
Tipo | Stallo durante l'avvicinamento a causa di un errore del pilota |
Luogo | Aeroporto di Leshukonskoye |
Stato | Unione Sovietica |
Coordinate | 64°53′45″N 45°43′22″E |
Tipo di aeromobile | Antonov An-24RV |
Operatore | Aeroflot |
Numero di registrazione | CCCP-46617 |
Partenza | Aeroporto di Talagi, Arkhangelsk |
Destinazione | Aeroporto di Leshukonskoye |
Occupanti | 49 |
Passeggeri | 44 |
Equipaggio | 5 |
Vittime | 44 |
Sopravvissuti | 5 |
Mappa di localizzazione | |
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L'equipaggio
modificaL'equipaggio dell'aereo era composto dal capitano Nikolai Alimov, dal primo ufficiale Alexander Priydak, dal navigatore Vladimir Marichev, dall'ingegnere di volo Fyodor Igumnov e da una hostess non identificata.[1]
L'incidente
modificaLa visibilità all'aeroporto di Leshukonskoye era di 5 km, con pioggerella e una velocità del vento di 3 metri al secondo e temperatura dell'aria 0°.[1] A sedici chilometri da Leshukonskoye, e ad un'altitudine di 500 m (1.600 piedi), l'equipaggio abbassò il carrello di atterraggio e impostò i flap a 15 gradi.[1] Quindi i flap vennero ulteriormente estesi a 38 gradi e l'aereo, sotto il controllo dal capitano, iniziò a scendere.[1] Ad un certo punto il velivolo deviò notevolmente a sinistra del normale percorso di planata a circa 490 m dal suolo. Il capitano decise di atterrare invece di eseguire una riattaccata, virando l'apparecchio a destra. Ad un'altitudine di circa 30 m (98 piedi) si decise ad effettuare la manovra. Il carrello d'atterraggio venne retratto e l'aereo iniziò a salire, ma raggiunse degli angoli di slittamento critici che compromisero il controllo del velivolo.[1] Il capitano ordinò quindi di impostare i flap a 15 gradi, ma a quel punto l'aereo era in stallo aerodinamico.[1] Tentò quindi di scendere verso sinistra con un angolo di beccheggio crescente. Ad un'altitudine di 80 m (260 piedi) e con una velocità di 86,39 nodi (160 kmh) i flap erano impostati su 8°.[1] L'angolo di beccheggio alla fine raggiunse i 90 gradi e l'aereo si schiantò a 110 m a destra della pista.[1] L'Antonov si spezzò e bruciò parzialmente, e soltanto quattro passeggeri e l'assistente di volo riuscirono a sopravvivere.[1]
Gli investigatori attribuirono la responsabilità dell'incidente al capitano Alimov, il quale tendeva a pilotare in modo pericoloso, avendo violato le istruzioni di volo.[1] Si è inoltre riscontrato che l'equipaggio avrebbe dovuto avviare una riattaccata invece di tentare di atterrare comunque.[1] Non è stata riscontrata alcuna anomalia nel controllo del traffico aereo.[1]