Wikipedia:Oracolo/Archivio/Giugno 2009 (1/4)
Complementi
modificaAndare alla fattoria o andare in fattoria?
Nella fattoria? Comunque sia è uguale.--Melkor II (msg) 09:47, 2 giu 2009 (CEST)
- Eventualmente nella fattoria. Luca Serianni nella sua grammatica universitaria: Moto a luogo, in particolare con i nomi di regione e nazione: "Si è trasferito negli Stati Uniti. Ed anche: Nell'uso moderno si adopera la preposizione a per il moto a luogo e stato in luogo con i nomi di città, in opposizione a in con i nomi di regione o di nazione. Esempi: vado a Pracchia, vado in Toscana. E ancora: L'uso di in con i nomi di città era abbastanza diffuso anticamente: "Mandare in Pisa" (Novellino)", "Va en Arezzo (Guittone d'Arezzo", "Se mai torni en Siena (Cecco Angiolieri"... Quindi potremo concludere dicendo che l'uso è affidato al gusto di chi scrive e secondo che le circostanze siano oppure no strettamente burocratiche. --Pracchia 78 (scrivi qui) 10:31, 2 giu 2009 (CEST)
- Sa vai "alla" fattoria vuol dire che ti rechi là, senza precisare se ci vai dentro (potresti andare, per esempio, fino al cancello di ingresso), mentre se vai "nella" fattoria ci vai proprio dentro. Una gustosa tipicità di Milano rispetto a Roma (e il resto d'Italia) è invece l'uso della preposizione parlando delle vie. Riconosco subito il non milanese quando qualcuno dice "a via Tal dei Tali". Qui da noi si dice "in via Tal dei Tali"... --Vermondo (msg) 11:05, 2 giu 2009 (CEST)
- Per ogni vocabolo bisognerebbe trovare la variante migliore. Alla e in hanno esattamente la stessa funzione, mentre dire nella fattoria ha un significato leggermente diverso. Il gusto di chi scrive conta fino ad un certo punto. Le parole che indicano un luogo e finiscono in -ìa, per quanto ho sentito dire da un'insegnante, preferirebbero la preposizione in al posto di alla: in pasticceria, profumeria, gelateria, portineria. Cambiando discorso, la variante a via X è assolutamente ignorata nei manuali destinati all'apprendimento dell'italiano (a me pare corretta, ma oramai mi sono adattato alla legge del più forte) ... --LucaLuca 11:17, 2 giu 2009 (CEST)
- Il più forte o il più invadente? Certo, non puoi più accendere la TV senza sentire l'invasione di accenti romaneschi, ma io non "adatto" per questo il mio modo di parlare. :-D --Vermondo (msg) 13:12, 2 giu 2009 (CEST)
- Per ogni vocabolo bisognerebbe trovare la variante migliore. Alla e in hanno esattamente la stessa funzione, mentre dire nella fattoria ha un significato leggermente diverso. Il gusto di chi scrive conta fino ad un certo punto. Le parole che indicano un luogo e finiscono in -ìa, per quanto ho sentito dire da un'insegnante, preferirebbero la preposizione in al posto di alla: in pasticceria, profumeria, gelateria, portineria. Cambiando discorso, la variante a via X è assolutamente ignorata nei manuali destinati all'apprendimento dell'italiano (a me pare corretta, ma oramai mi sono adattato alla legge del più forte) ... --LucaLuca 11:17, 2 giu 2009 (CEST)
- Sa vai "alla" fattoria vuol dire che ti rechi là, senza precisare se ci vai dentro (potresti andare, per esempio, fino al cancello di ingresso), mentre se vai "nella" fattoria ci vai proprio dentro. Una gustosa tipicità di Milano rispetto a Roma (e il resto d'Italia) è invece l'uso della preposizione parlando delle vie. Riconosco subito il non milanese quando qualcuno dice "a via Tal dei Tali". Qui da noi si dice "in via Tal dei Tali"... --Vermondo (msg) 11:05, 2 giu 2009 (CEST)
"Nella vecchia fattoria -ia -ia-o" --piero tasso 14:34, 2 giu 2009 (CEST)
- Ma quello è stato in luogo, qui si parla di moto a luogo.---Enok (Clamoroso al Cibali!) 16:22, 2 giu 2009 (CEST)
- ho sempre odiato queste cose, ora ricordo il perché :( --piero tasso 13:24, 3 giu 2009 (CEST)
Windows xp
modificaHo un documento in windosw xp lo voglio salvare in windows 2003 come posso fare? GrazieElvezio (msg) 13:14, 2 giu 2009 (CEST)
- Non si capisce la domanda.---Enok (Clamoroso al Cibali!) 13:54, 2 giu 2009 (CEST)
- Se ti riferisci ad un documento di word 2007 (formato .docx) puoi cercare dei convertitori online .docx>.doc, se invece possiedi già word 2007 e non sai come si salvano i documenti in un altro formato, basta cliccare su "salva con nome">Documento di word 97-2003--151.53.245.169 (msg) 14:17, 2 giu 2009 (CEST)
- Grazie per aver risposto, risolto. ciaoooooElvezio (msg) 18:05, 2 giu 2009 (CEST)
spina magic
modificaqlcn sa qlcs della spina magic? non se ne parla in wiki.
silvio
- Se vuoi, puoi segnalarla in Wikipedia:Richieste di nuove voci. Effettivamente, almeno un'integrazione nella voce Spina elettrica credo che se la meriti. Immagino tu ti riferisca al tipo di presa elettrica/spina della Bticino che, invece che utilizzare i "classici" due o tre spinotti metallici sporgenti, è costituita da un supporto di plastica dotato di lamelle metalliche per i contatti, più sicuro rispetto alle normali prese, se sprovviste della "chiusura" automatica di plastica dei fori (mi spiace, non so come si chiami). Per collegarvi gli apparecchi, è necessario collegarli ad un apposito adattatore. --Gig (Interfacciami) 13:25, 3 giu 2009 (CEST)
- Non mi pare nemmeno facilissimo trovare informazioni su Internet su questo tipo di spine (esempio) e di prese... "Magic" è il nome di una serie prodotta da bticino, con placche, interruttori ecc... forse questo tipo di prese hanno anche un nome più specifico? Io le ho sempre chiamate "prese magic", ma forse c'è un modo più preciso per indicarle... --Gig (Interfacciami) 13:31, 3 giu 2009 (CEST)
- Ad esempio, questa presa è della serie "magic", ma non credo sia del tipo che interessa a te... forse bisogna cercare quelle definite "di sicurezza"... --Gig (Interfacciami) 13:45, 3 giu 2009 (CEST)
- Se è un prodotto di una azienda specifica, secondo me ci possono essere problemi di enciclopedicità e di non-neutralità (POV). Forse se ne può parlare nella voce dell'azienda produttrice, sempre cercando di usare un tono distaccato e non promozionale. --Aushulz (msg) 13:47, 3 giu 2009 (CEST)
- Ad esempio, questa presa è della serie "magic", ma non credo sia del tipo che interessa a te... forse bisogna cercare quelle definite "di sicurezza"... --Gig (Interfacciami) 13:45, 3 giu 2009 (CEST)
- Non mi pare nemmeno facilissimo trovare informazioni su Internet su questo tipo di spine (esempio) e di prese... "Magic" è il nome di una serie prodotta da bticino, con placche, interruttori ecc... forse questo tipo di prese hanno anche un nome più specifico? Io le ho sempre chiamate "prese magic", ma forse c'è un modo più preciso per indicarle... --Gig (Interfacciami) 13:31, 3 giu 2009 (CEST)
- Si tratta della prima segnalata: [1], ed erano abbastanza diffuse fino a qualche annetto fa, erano di due tipi diversi ("il bianco" e "il nero"). Sono di fatto scomparse, non credo si possa parlare di promozione. Però non c'è neanche su commons:Category:Mains_plugs... se necessario, settimana prossima mi troverò a casa di uno che ancora ce l'ha e faccio una foto... :-P --Retaggio (msg) 13:53, 3 giu 2009 (CEST)
- Io penso che non dovrebbero esserci problemi -una volta ritrovate dicitura esatta e qualche informazione meno vaga delle mie- ad inserirla nel lungo elenco di spine in Spina elettrica, anche perché mi par di capire che la cosa, seppur abbastanza diffusa anni orsono, possa essere anche uscita di produzione... (PS: mi pare che bianco e nero si usassero per indicare l'amperaggio consentito per quella presa, a seconda dei fili di quell'impianto elettrico; il nero mi pare fosse quello che indicava la possibilità di sopportare il carico maggiore). Ciao! --Gig (Interfacciami) 14:31, 3 giu 2009 (CEST)
- Corretto. La "nera" era da 15A, la "bianca" da 10A. Esisteva anche l'"arancio", trifase.
- Non verso alcuna lacrima sulla estinzione di questa spina/presa, assolutamente pessima dal punto di vista affidabilistico. Una vera schifezza. --CavalloRazzo (talk) 15:00, 3 giu 2009 (CEST)
- Quelle in casa mia, bianche e nere, avranno 20-30 anni e, che io mi ricordi, non hanno avuto grandi problemi... --Gig (Interfacciami) 15:04, 3 giu 2009 (CEST)
- Dal mio POV, sei stato fortunato, oppure le tue apparecchiature elettriche utilizzatrici domestiche sono (mediamente) a basso assorbimento. Il grosso problema di quel tipo di presa/spina sta nel contatto a strisciamento, un po' impreciso, quindi capace di creare punti di contatto di superficie limitata. --CavalloRazzo (talk) 17:14, 3 giu 2009 (CEST)
- Quelle in casa mia, bianche e nere, avranno 20-30 anni e, che io mi ricordi, non hanno avuto grandi problemi... --Gig (Interfacciami) 15:04, 3 giu 2009 (CEST)
- Io penso che non dovrebbero esserci problemi -una volta ritrovate dicitura esatta e qualche informazione meno vaga delle mie- ad inserirla nel lungo elenco di spine in Spina elettrica, anche perché mi par di capire che la cosa, seppur abbastanza diffusa anni orsono, possa essere anche uscita di produzione... (PS: mi pare che bianco e nero si usassero per indicare l'amperaggio consentito per quella presa, a seconda dei fili di quell'impianto elettrico; il nero mi pare fosse quello che indicava la possibilità di sopportare il carico maggiore). Ciao! --Gig (Interfacciami) 14:31, 3 giu 2009 (CEST)
- Si tratta della prima segnalata: [1], ed erano abbastanza diffuse fino a qualche annetto fa, erano di due tipi diversi ("il bianco" e "il nero"). Sono di fatto scomparse, non credo si possa parlare di promozione. Però non c'è neanche su commons:Category:Mains_plugs... se necessario, settimana prossima mi troverò a casa di uno che ancora ce l'ha e faccio una foto... :-P --Retaggio (msg) 13:53, 3 giu 2009 (CEST)
Ad ogni modo, c'è qualcuno in grado di scrivere due righe su Wiki? Ciao! --Gig (Interfacciami) 11:53, 4 giu 2009 (CEST)
storia della casa di cura villa fiorita di prato
modificaquando è stata costruita, da chi? vorrei avere notizie che l'accompagnino fino ai nostri giorni ora che è una clinica. ma prima? grazie infinite Rossana
dominique degli esposti
modificaave oracolo... ho provato a fare una ricerca su dominique degli esposti, ma senza grandi risultati... come posso fare per saperne di più?... almeno sulle sue prossime mostre? grazie. mela. --93.68.85.222 (msg) 17:45, 3 giu 2009 (CEST)
Altre spine elettriche
modificaRicordo di aver visto, a casa mia, circa 25 anni fa, una presa simile alla tipo "M" con tre poli disposti a triangolo, in ceramica o porcellana. Forse non ricordo bene, ma mi sembra fosse usata per la 220V trifase, e sempre con il beneficio del dubbio credo che ne sia esistita un' altra per la 380V, simile. Ricordo bene che le spine ora più comuni a due poli (o forse quelle da 15 A più larghe) potevano essere inserite per prelevare la monofase, stando attenti a non usare i fori sbagliati per non bruciare l' apparecchio in uso. Credo venisse usata per far funzionare una macchina elettrica per tagliare il fieno. Qualcuno ne sa di più? Sarebbe bello completare la voce "spina elettrica" con un po' di passato...e cercando di distinguere bene tra spina e presa! (tradotto: non mi piace il redirect che accomuna le due cose).
--Utente:Debian_enzog (si accettano critiche!) 23:05, 3 giu 2009 (CEST)
- Giornata di spine, oggi? :-) Spiacente, per questa non saprei cosa dirti... --Gig (Interfacciami) 23:43, 3 giu 2009 (CEST)
- Quelle disposte a triangolo sono il sistema normale in Svizzera, per 230 V (nominalmente anche in Italia 230, credo...), 50 Hz, alternata. E credo ci stia dentro lo spinotto Euro (quello per apparecchi isolati e senza cassa metallica), senza possibilità di errore. Un 220 trifase invece cosa sarebbe? BerlinerSchule (msg) 00:13, 4 giu 2009 (CEST)
Sicuro che le spine non fossero quattro, cioè tre a triangolo ed una centrale?Forse potrebbe essere una normale spina trifase tuttora in uso (il fatto che fosse collegata ad una macchina con un motore elettrico potente me lo fa sospettare). Prova a dare un'occhiata alla voce Presa elettrica industriale. -- Lepido (msg) 01:49, 4 giu 2009 (CEST)
- Dunque... se gli spinotti sono disposti a triangolo equilatero, si tratta probabilmente di una trifase con collegamento a triangolo. È possibile che fosse una trifase a 220V, un tempo era diffusa.
- Per BerlinerSchule: le spine svizzere non hanno gli spinotti a triangolo equilatero.
- --CavalloRazzo (talk) 11:17, 4 giu 2009 (CEST)
- Fino a qualche decennio fa si usava anche la trifase a 220V (allora era 220) senza il neutro sviluppato, ogni fase messa a terra dava 127V. Oggi invece la 230/250 V è solo monofase mentre la trifase è 380/400 V a quattro "poli" cioè col neutro già sviluppato prima che arrivi all'utenza domestica. --Vito (msg) 11:57, 4 giu 2009 (CEST)
- @CavalloRazzo: certo che quello svizzero non è un triangolo equilatero - infatti avevo scritto che non c'è possibilità di errore; il perno centrale è più vicino agli altri due di quanto quelli siano tra di loro. Cmq evidentemente qui non si tratta di quello svizzero... BerlinerSchule (msg) 09:31, 5 giu 2009 (CEST)
Welfare?
modificaQualcuno di molto importante ha detto in un programma televisivo assai noto che se a me precario a progetto non viene rinnovato il contratto posso avere l'80% del mio stipendio o, se seguo un corso di professionalizzazione, anche il 100%. Ha anche detto che questa cosa è già operativa, ma io non ne sapevo niente. Sapete se è vero, e nel caso, se ci sono dei requisiti particolari e a chi va fatta la domanda? --Soblue 08:45, 5 giu 2009 (CEST)
- Qui c'è scritto che che non è vero. --Guido (msg) 09:51, 5 giu 2009 (CEST)
- avevo letto su Repubblica, ma speravo diversamente. Grazie lo stesso--Soblue 14:16, 5 giu 2009 (CEST)
Ancora spine (e tre...)
modificaGià che qui si parla tanto di spine elettriche, negli ultimi tempi, vorrei che il Sommo Oracolo Elettrotecnico mi chiarisse una questione che mi arrovella da tempo. Ieri sera, ad esempio, sono impazzito a cercare il modo di attaccare un apparecchio che ha la spina Schuko, posto che in casa ho tutte le prese di tipo "italiano" (10A o 16A), e non trovavo da nessuna parte un adattatore. Visto che ormai esistono standard europei anche per l'imbottitura dei panini, com'è che buona parte degli elettrodomestici e apparecchi elettronici che ci vendono hanno la spina "tedesca", mentre le prese più diffuse negli impianti domestici (anche di nuova istallazione, mi pare) sono tuttora quelle italiane? Tra poco scopriremo che dal 20XX dovremo scrivere qualunque cosa in inglese (e ci saranno incentivi per la rottamazione dei libri in italiano), ma in compenso continueremo ad avere la casa piena di adattatori attaccati a tutte le prese (che oltretutto non è il massimo della sicurezza)? --Guido (msg) 10:18, 5 giu 2009 (CEST)
- In effetti da anni anche in Italia vendono gli elettrodomestici con la spina Schuko - però pare ci siano delle norme. Infatti in un appartamento qui nel Norditalia, ristrutturato (con tanto di certificati e tutto in regola) otto anni fa in cucina e in bagno (oovero dove vanno messi gli elettrodomestici con la cassa metallica) ci sono solo prese Schuko! Invece alle tre "I" (informatica, inglese, ignoranza) ci pensa la Gelmini... BerlinerSchule (msg) 10:47, 5 giu 2009 (CEST)
- Caro Guido, la combinazione spina/presa cosiddetta "Schuko" (e ri-cosiddetta "tedesca") è molto buona principalmente perché permette un saldo ancoraggio meccanico del corpo della spina nella relativa nicchia della presa. Una ottima conseguenza è che non ci sono trazioni improprie sui gruppi elettrodi. Questa può essere una più che valida ragione per la quale un apparecchio elettrico domestico sia dotato di una spina del genere da parte del fabbricante.
- Per quanto riguarda gli impianti elettrici, domestici e non, gli standard solitamente definiscono parametri di natura fisica, non si "azzardano" a suggerire marche e modelli. Gli installatori quindi sono tenuti a rispettare il rating elettrico del progetto, selezionando, bontà loro, gli apparecchi conformi più convenienti.
- Tuttavia, anche la consuetudine diventa norma di fatto, quindi non è più così raro trovare impianti elettrici nei quali l'installatore inserisce le prese "Schuko" dove saranno piazzate lavatrice, forno a microonde eccetera. Le prese classiche da 10A sono e rimangono comunque le più comuni per tutti gli altri elettrodomestici, soprattutto quelli a doppio isolamento (senza la terra di protezione).
- Concludo con una considerazione: gli adattatori e le prese multiple sarebbero da evitare: molto meglio sostituire (o far sostituire da un elettricista, se non si è personalmente in grado) la Schuko con una spina adatta all'impianto. Contrariamente a quanto si sente dire in giro, la sostituzione della spina non invalida alcuna garanzia.
- --CavalloRazzo (talk) 11:04, 5 giu 2009 (CEST)
- IMHO, sfoderando il diploma che mi porto addosso, le spine "tedesche" garantiscono da sempre un isolamento ben più importante che la classica tre spinotti adottata in Italia. Ricordo che anni fa, quando l'isolatore era ceramico, tendevano a sgretolarsi anche a causa della "grossezza" degli spinotti che si inserivano nella presa con difficoltà. In vena di "europicità" delle normative auspico una soluzione definitiva che adotti universalmente le Schuko che hanno anche il vantaggio di non essere reversibili (e in caso di corretto dimensionamento dell'impianto elettrico si saprebbe di default dove si trova la fase e dove il neutro).--threecharlie (msg) 11:09, 5 giu 2009 (CEST)
- Parli delle Schuko "francesi", quelle con il pin di terra supplementare? Perché la Schuko "tedesca" è reversibile. --CavalloRazzo (talk) 11:14, 5 giu 2009 (CEST)
- IMHO, sfoderando il diploma che mi porto addosso, le spine "tedesche" garantiscono da sempre un isolamento ben più importante che la classica tre spinotti adottata in Italia. Ricordo che anni fa, quando l'isolatore era ceramico, tendevano a sgretolarsi anche a causa della "grossezza" degli spinotti che si inserivano nella presa con difficoltà. In vena di "europicità" delle normative auspico una soluzione definitiva che adotti universalmente le Schuko che hanno anche il vantaggio di non essere reversibili (e in caso di corretto dimensionamento dell'impianto elettrico si saprebbe di default dove si trova la fase e dove il neutro).--threecharlie (msg) 11:09, 5 giu 2009 (CEST)
- @CavalloRazzo. Non per contraddirti, ma cambiare fai da te la spina invalida la garanzia. Controllare per credere nelle condizioni di garanzia. Ramatteo (msg) 11:51, 5 giu 2009 (CEST)
- Schuko - Schutzkontakt, nessun pin supplementare, quindi reversibile. BerlinerSchule (msg) 12:54, 5 giu 2009 (CEST)
- @Ramatteo: la spina (di rating adeguato e conforme agli standard) deve essere sostituita da persona qualificata e l'operazione deve essere effettuata a "regola d'arte". Ovvero, per il mero esercizio della garanzia, occorre che non sia visibilmente stata montata "a capocchia" e che non sia evidentemente l'origine del difetto per il quale si sta esercitando il diritto. Di questo sono abbastanza certo, poiché il mio skill è quello di fabbricante.
- Le clausole vessatorie delle garanzie non sono valide a meno che non siano esplicitamente controfirmate. Solitamente i fabbricanti contano su una relativa ignoranza dei diritti da parte dei consumatori e sulla consapevolezza del fatto che spesso il consumatore non ha voglia/coraggio di intraprendere azioni legali.
- --CavalloRazzo (talk) 14:04, 5 giu 2009 (CEST)
- @Threecharlie, dimenticavo: la non-reversibilità delle spine potrebbe avere un senso qualora si potesse confidare su un neutro a potenziale zero, ma negli impianti di distribuzione diffusi in Italia (tipo TT) il neutro è messo a terra in cabina, quindi potenzialmente a lunga distanza dall'utilizzatore; ne comporta che la tensione assoluta del neutro alla presa domestica, verso terra, non è mai zero e può anche assumere valori pericolosi. --CavalloRazzo (talk) 14:12, 5 giu 2009 (CEST)
Anch'io ho le prese tedesche in cucina, ma in compenso ho spine tedesche in quasi tutte le componenti dei computer (nonché quelle dell'aspirapolvere e dell'umidificatore): non so voi, ma io li uso in un'altra stanza. Anche se sarei perfettamente in grado di farlo, non ho proprio voglia di sostituire le spine originali, effettivamente più solide e sicure (dovendo anche decidere se metterle da 10A o da 16A, con alta probabilità di scoprire tutte le volte che la presa a cui mi tocca attaccarle è l'altra...). Sarei più disponibile a cambiare tutte le prese (anche perché si possono mettere quelle in cui entrano sia le spine schuko che le nostre da 10A), solo che... sono brutte! Ho il dubbio che la resistenza (psicologica, non elettrica) a mettere ovunque prese tedesche sia proprio per il fatto che in quei raffinati sistemi componibili di design di prese-interruttori-termostati-allarmiperilgas-antifurto-comandoaradiofrequenzaperfarentrareilgatto ecc.ecc. le prese tedesche ci stanno malissimo. --Guido (msg) 14:36, 5 giu 2009 (CEST)
Caricatore del cellulare
modificaTanto per restare nel campo dell'elettricità, ne approfitto per porre all'Oracolo un mio dubbio. Il mio caricatore, quando lo lascio attaccato senza cellulare, fa uno strano rumore come un fischietto, ma si sente piano (tant'è vero che me ne sono accorto di notte). Invece quando collego il cellulare il rumore finisce. Dato che io ho avuto un'infinità di caricatori e nessuno faceva rumore quando scollegavo il cellulare, potrebbe satare per rompersi o potrebbe essere pericoloso?
--Melkor II (msg) 14:12, 5 giu 2009 (CEST)
- Appunto, capita la stessa cosa a me con l'adattatore della PlayStation 2. Dobbiamo preoccuparci?--DomyinikMe ne ricorderò in testamento... 16:22, 5 giu 2009 (CEST)
- No, non è preoccupante. Stacca comunque l'alimentatore quando non è in uso per risparmiare corrente.
- --M/ 16:24, 5 giu 2009 (CEST)
- Penso sia il rumore indotto dall'oscillatore che normalmente è oltre la soglia udibile ma in alcuni modelli meno efficienti potrebbe essere più bassa e quando manca il carico questa si abbassa ulteriormente per mantenere costante la tensione di uscita. --Abisys (msg) 00:38, 6 giu 2009 (CEST)
- Riprendendo M/, si stima un risparmio di 25 €/anno se si stacca un caricatore di cellulare quando è senza carico. --Superfranz83 Scrivi qui 11:48, 6 giu 2009 (CEST)
- Penso sia il rumore indotto dall'oscillatore che normalmente è oltre la soglia udibile ma in alcuni modelli meno efficienti potrebbe essere più bassa e quando manca il carico questa si abbassa ulteriormente per mantenere costante la tensione di uscita. --Abisys (msg) 00:38, 6 giu 2009 (CEST)
Come va?
modificaCome si può dire "(ciao) come va?" in latino?--79.30.247.175 (msg) 23:59, 5 giu 2009 (CEST)
- Non ricordo le declinazioni, comunque penso che vada bene la traduzione letterale di "Quali (in latino: quis, quid) novità? (in latino: nova, novae)" Forse quindi: "Quid novae?" Aspetta comunque che altri rispondano per confermare o no. --Aushulz (msg) 00:30, 6 giu 2009 (CEST)
- Anche io credo che si possa dire così. Invece per tradurre "ciao" scondo me puoi usare "Ave".--Melkor II (msg) 11:36, 6 giu 2009 (CEST)
- Avevo sentito qualcosa con "habet"....--79.30.247.175 (msg) 17:50, 6 giu 2009 (CEST)
- Hmmm, non credo: in latino il verbo habeo si usa pochissimo.--Melkor II (aò dimme) 19:21, 6 giu 2009 (CEST)
- Riguardo ad "Ave", era un saluto rivolto solo alle persone di una certa importanza, ad esempio "Ave Caesar" era il saluto all'imperatore Cesare, mentre "Ave Maria" è il saluto alla Madonna. Per il saluto tra amici invece si utilizzava un'altra forma di saluto, che adesso non ricordo. --Aushulz (msg) 20:46, 6 giu 2009 (CEST)
- Hmmm, non credo: in latino il verbo habeo si usa pochissimo.--Melkor II (aò dimme) 19:21, 6 giu 2009 (CEST)
- Avevo sentito qualcosa con "habet"....--79.30.247.175 (msg) 17:50, 6 giu 2009 (CEST)
- Anche io credo che si possa dire così. Invece per tradurre "ciao" scondo me puoi usare "Ave".--Melkor II (msg) 11:36, 6 giu 2009 (CEST)
- In latino "ciao" è "ave" o "salve (singolare)/salvete (plurale)". "Come va?" si può dire "ut vales?" oppure "tune vales?" o ancora "valesne"?, da valeo,es,ui,itum,ere, che vuol dire: sto bene.--Vu Duc Thang (msg) 20:53, 6 giu 2009 (CEST)
- Confermo quanto detto da Vu Duc Thang. Ricordavo anch'io qualcosa con "salve", ma non ne ero sicuro. Anche le forme "ut vales?" e "valesne?" le ho già viste/sentite. --Aushulz (msg) 20:58, 6 giu 2009 (CEST)
- "Quo pacto vales?" = 'Come stai?' --Vermondo (msg) 01:13, 9 giu 2009 (CEST)
- Confermo quanto detto da Vu Duc Thang. Ricordavo anch'io qualcosa con "salve", ma non ne ero sicuro. Anche le forme "ut vales?" e "valesne?" le ho già viste/sentite. --Aushulz (msg) 20:58, 6 giu 2009 (CEST)
Lo strano caso di Benjamin Button
modificaHo letto la voce inerente al racconto, ho però vaghi ricordi adolescenziali di un racconto breve di fantascienza in cui si raccontava una storia simile. Qualcuno di voi ha qualche notizia? Grazie.
--Mauro Bonomini (msg) 00:41, 7 giu 2009 (CEST)
- Probabilmente sbaglio alla grande, ma forse si tratta del racconto breve di K. Dick del '66 da cui ha successivamente tratto il romanzo In senso inverso. Ciao! --151.21.127.254 (msg) 18:50, 8 giu 2009 (CEST)
Th
modificaIl θ e il ð sono i fonemi della lingua inglese che odio di più perché sono molto difficili da pronunciare correttamente, soprattutto il ð (ho letto che persino i bambini piccoli inglesi hanno difficoltà a pronunciarlo e ne approssimano il suono). Se ho ben capito bisogna mettere la lingua tra i denti per pronunciare il th correttamente ma quali sono i passi successivi? Da una parte ho letto che messa la lingua tra i denti bisognerebbe cercare di pronunciare la s di soldato per far uscire il suono θ, da un altra parte dice che bisogna pronunciare t; ma poi il problema maggiore è il ð (un suono intermedio tra una d e una v): come pronunciarlo? Non l'ho ancora capito. Ho letto che messa la lingua tra i denti bisogna cercare di pronunciare la z ma quando ci provo mi esce un suono diverso; da un altra parte ho letto che bisogna pronunciare la d tra i denti. Per favore aiutatemi che quando provo a pronunciare il th con la lingua tra i denti non mi riesce bene, sono impacciato, non mi esce naturale. Preferivo quando pronunciavo il th sordo f o t e il th sonoro d, era molto più facile, anche se sbagliato.--93.44.80.171 (msg) 11:18, 7 giu 2009 (CEST)
/æ/
modificaCome si pronuncia? Quali sono i movimenti della bocca, della lingua, dei denti ecc, che devo compiere per pronunciarla correttamente?--93.44.80.171 (msg) 11:18, 7 giu 2009 (CEST)
- Per esempio è la pronuncia della parola inglese hat. Paragonata alla fonetica italiana, è una mescolanza fra la a e la e. --Pracchia 78 (scrivi qui) 11:45, 7 giu 2009 (CEST)
- Hai presente la a di Lino Banfi? --Vermondo (msg) 16:40, 9 giu 2009 (CEST)
K
modificaDove posso trovare una lista di tutte le parole latine che iniziano o iniziavano con la K?--79.30.247.175 (msg) 20:25, 7 giu 2009 (CEST)
- In un vocabolario di latino alla lettera K? --Austro sgridami o elogiami 20:26, 7 giu 2009 (CEST)
- Si ma dice che rimane solo in poche parole. Quali sono quelle che iniziavano con la K che poi si è "trasformata" in C? — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.30.247.175 (discussioni · contributi) 20:35, 7 giu 2009 (CEST) (CEST).
- Presumo quelle prese in prestito dal greco... BerlinerSchule (msg) 21:17, 7 giu 2009 (CEST)
- Se non ricordo male, la K si usava graficamente nelle iscrizioni antiche davanti alla vocale A, la C davanti a E o I e la Q davanti a O e U. Kalendas, Kalatorem, Kapia, Kaesonis, ecc. --Vermondo (msg) 01:19, 9 giu 2009 (CEST)
- Presumo quelle prese in prestito dal greco... BerlinerSchule (msg) 21:17, 7 giu 2009 (CEST)
- Si ma dice che rimane solo in poche parole. Quali sono quelle che iniziavano con la K che poi si è "trasformata" in C? — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.30.247.175 (discussioni · contributi) 20:35, 7 giu 2009 (CEST) (CEST).
Bugna? termine tecnico o semplice assonanza e/o similitudine architettonica?
modificaOh, sommo (o somma dei vari oracoli ed oracole wikipediani/e e wikipedisti/e) ti imploro nel darmi una risposta che possa togliermi quest'amletico dubbio. La bugna che io ho usato per definire una protuberanza metallica in una cappottatura motore, presente per farvi un idea sul Macchi M.C.200, pare non abbia riscontro nei dizionari on line e perciò ti chiedo se esiste un termine più approriato. la similitudine presumo provenga dal bugnato ma bugna, come termine tecnico, pare sia usato solo in campo nautico. Aspetto una risposta per poter eventualmente creare disambigue e/o correggere dove ho errato. Grazie :-)--threecharlie (msg) 13:52, 8 giu 2009 (CEST)
- Oracolo, mica ti spaventerai per così poco! Tieni presente che il termine è sì un termine tecnico ma che penso si possa attribuire a vari campi della meccanica, dalla carpenteria metallica in genere alle carrozzerie delle automobili.--threecharlie (msg) 13:07, 9 giu 2009 (CEST)
- Direi che è un termine molto usato sia in carpenteria sia in caldareria, quindi usarlo per MC 200 mi sembra più che corretto. - --Klaudio (parla) 13:57, 9 giu 2009 (CEST)