Stanisław Ignacy Witkiewicz
Stanisław Ignacy Witkiewicz (IPA: [staˈɲiswaf iɡˈnatsɨ vʲitˈkʲɛvʲitʂ]), detto Witkacy (Varsavia, 24 febbraio 1885 – Jeziory, 18 settembre 1939) è stato un drammaturgo, filosofo, scrittore e pittore polacco.
Biografia
modificaFiglio del pittore e architetto Stanisław Witkiewicz, studiò Belle arti a Cracovia. In gioventù soggiornò ripetutamente in Italia, Francia e altri paesi europei, intraprendendo un lungo viaggio (1914) insieme all'amico Bronisław Malinowski, in Oceania. Partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale dell'esercito russo (all'epoca la Polonia faceva parte dell'Impero zarista), aderendo alla rivoluzione bolscevica e divenendo, per volere dei suoi compagni d'arme, commissario politico. Tornato in patria al termine del conflitto, fu il massimo esponente dell'avanguardia polacca, influenzando scrittori della taglia di Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Negli anni venti fu direttore di teatro a Zakopane e successivamente, a Varsavia, si dedicò alla pittura, dando nel contempo lezioni di letteratura e filosofia. Morì suicida nel settembre del 1939, poche settimane dopo l'invasione del suo paese da parte dell'esercito tedesco e un giorno dopo l'aggressione stalinista alla Polonia.
Un grande innovatore
modificaParagonato talvolta a Jarry per il suo umorismo amaro, fu uno dei pionieri della letteratura europea fra le due guerre, teorizzando il formismo, ovverosia l'arte pura, avulsa da ogni contenuto reale. Grande innovatore, riuscì a creare un linguaggio svincolato dalle tradizioni letterarie della sua terra avvicinandosi in qualche modo all'espressionismo centroeuropeo anche in virtù del suo gusto per la caricatura e l'orrido. Fu un acuto critico della società massificata del suo tempo che trova la sua massima degradazione nei modelli di vita piccolo-borghesi che si stavano sempre più imponendo nell'Europa del tempo. Nei suoi drammi e romanzi descrisse l'irrazionalità e le inquietudini del mondo contemporaneo, che trovavano sfogo, allora come oggi, nel sesso e nella droga. I suoi scritti letterari, messi per lungo tempo al bando in Polonia e poco conosciuti al di fuori di essa, sono stati riscoperti, a partire dagli anni sessanta, sia nella sua terra di origine che in Occidente.
Il filosofo
modificaStrettamente connesse al teatro e alla narrativa di Witkiewicz, sono le sue concezioni filosofiche, espresse nel saggio Concetti e tesi implicate dal concetto di esistenza (1935). In una società massificata l'uomo rischia di perdere la propria identità e di divenire un semplice consumatore passivo, sia di beni culturali, o pseudo-culturali, che di consumo. Un tempo l'uomo poteva trovare ristoro nella religione, oramai per sempre tramontata, nella filosofia, a punto di morire, e nella cultura, irriconoscibile perché soffocata dal consumismo oppure al servizio di quest'ultimo. L'essere umano, avendo ormai perso ogni libertà, viene irrimediabilmente trascinato verso un'esistenza priva di emozioni e di valori spirituali.
Opere più significative
modificaCuriosità
modifica- Witkiewicz amava molto sorprendere gli amici con degli scherzi insoliti. Un giorno Bruno Schulz volle presentare lo scrittore a Witold Gombrowicz che non lo conosceva ancora. Quando la porta si spalancò Gombrowicz vide, con suo grande stupore, un enorme nano che cresceva un po' alla volta fino ad assumere un'altezza "normale". Witkiewicz aveva infatti aperto l'uscio di casa in posizione... accovacciata[1].
- Lo scrittore amava mostrare ai suoi ospiti il suo personale «Museo degli orrori», che comprendeva, fra gli altri: la lingua essiccata di un neonato, un capello, appartenuto alla testa di Bejilis (un ebreo russo ingiustamente accusato, nel 1913, dell'assassinio di un ragazzo cristiano) e la lettera lussuriosa di una ninfomane[2]
Note
modifica- ^ Witold Gombrovicz, Mis recuerdos, Barcelona, Ediciones Versal, 1985 pag. 134 (Traduzione di Bozena Zaboklick e Juan Carlos Vidal degli scritti di proprietà di Rita Gombrovicz) ISBN 84-86311-10-1
- ^ Witold Gombrovicz, Mis recuerdos, Barcelona, Ediciones Versal, 1985 pag. 134 e 135 (Traduzione di Bozena Zaboklick e Juan Carlos Vidal degli scritti di proprietà di Rita Gombrovicz) ISBN 84-86311-10-1
Bibliografia
modifica- Francesco Coniglione La Filosofia polacca del novecento, Milano, Franco Angeli Editore, 1996, ISBN 8820473976
- Witold Gombrovicz, Mis recuerdos, Barcelona, Ediciones Versal, 1985 (Traduzione di Bozena Zaboklick e Juan Carlos Vidal degli scritti di proprietà di Rita Gombrovicz), ISBN 84-86311-10-1
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua polacca dedicata a Stanisław Ignacy Witkiewicz
- Wikiquote contiene citazioni di o su Stanisław Ignacy Witkiewicz
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stanisław Ignacy Witkiewicz
Collegamenti esterni
modifica- (PL) Sito ufficiale, su witkacy.eu.
- (PL) Sito ufficiale, su witkacologia.eu.
- Witkiewicz, Stanisław Ignacy, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro Marchesani, WITKIEWICZ, Stanisław Ignacy, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981.
- (EN) Stanisław Ignacy Witkiewicz, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Stanisław Ignacy Witkiewicz / Stanisław Ignacy Witkiewicz (altra versione), su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (DE) Stanisław Ignacy Witkiewicz (XML), in Dizionario biografico austriaco 1815-1950.
- Opere di Stanisław Ignacy Witkiewicz, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Stanisław Ignacy Witkiewicz, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Stanisław Ignacy Witkiewicz, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di Stanisław Ignacy Witkiewicz, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Stanisław Ignacy Witkiewicz, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Stanisław Ignacy Witkiewicz, su IMDb, IMDb.com.
- Nota biografica, su teatrodinessuno.it.
- Arte di Stanisław Ignacy Witkiewicz, su witkacy.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88039095 · ISNI (EN) 0000 0001 0859 0664 · SBN CFIV066241 · BAV 495/283683 · Europeana agent/base/53821 · ULAN (EN) 500028450 · LCCN (EN) n79086775 · GND (DE) 118807706 · BNE (ES) XX1051269 (data) · BNF (FR) cb12008317x (data) · J9U (EN, HE) 987007270045705171 · NSK (HR) 000002770 · NDL (EN, JA) 00621660 |
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