Banca Mondiale
La Banca Mondiale (in inglese World Bank) comprende due istituzioni internazionali: la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) e l'Agenzia internazionale per lo sviluppo (AIS o IDA), che si sono prefisse l'obiettivo di lottare contro la povertà e organizzare aiuti e finanziamenti agli stati in difficoltà.[1] La sede della Banca mondiale è a Washington e il suo presidente è eletto per 5 anni dal consiglio di amministrazione della Banca. La Banca mondiale fa parte delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite.
Banca mondiale | |
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Tipo | Organizzazione finanziaria internazionale |
Affiliazione internazionale | Gruppo della Banca mondiale |
Fondazione | 27 dicembre 1945 |
Sede centrale | Washington |
Indirizzo | 1818 H Street NW, Washington, DC 20433, USA |
Area di azione | Mondo |
Presidente | Ajay Banga |
Membri | 172 paesi (AIS) 189 paesi (BIRS) |
Motto | Working for a World Free of Poverty |
Sito web | |
Storia
modificaLa Banca mondiale è stata fondata il 27 dicembre 1945 con il nome "Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo", dopo la firma degli accordi di Bretton Woods, tra il 1° e il 22 luglio 1944. Il 9 maggio 1947 approvò il suo primo prestito, che è stato concesso alla Francia per $250 milioni (in termini di valore attuale, questo è il più grande prestito della Banca).[2]
La Banca mondiale è stata creata principalmente per aiutare Europa e Giappone nella loro ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, ma con il movimento della decolonizzazione degli anni sessanta, i paesi da finanziare aumentarono, occupandosi quindi dello sviluppo economico dei paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina.
Inizialmente la Banca mondiale ha finanziato principalmente grandi infrastrutture (centrali elettriche, autostrade, aeroporti), ma con il recupero economico di Giappone ed Europa, la Banca Mondiale si è concentrata sui paesi in via di sviluppo. Dal 1990 si è occupata anche dei paesi post-comunisti.
Il Gruppo della Banca mondiale è stato istituito nel giugno 2007 e comprende cinque istituzioni:[3]
- La più importante è la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD), il suo funzionamento è garantito dal versamento di un canone stabilito dagli Stati membri
- Agenzia internazionale per lo sviluppo (IDA), fondata nel 1960, i cui prestiti sono riservati per i paesi meno sviluppati
- La Società finanziaria internazionale (IFC), fondata nel 1956 per finanziare i prestiti e gli investimenti effettuati dalle imprese nei paesi a rischio
- Centro internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti (ICSID), istituito nel 1966
- Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA), istituito nel 1988 per l'ottenimento di prestiti
Gli obiettivi della Banca mondiale si sono evoluti nel corso degli anni. Si è recentemente concentrata sulla riduzione della povertà, abbandonando l'obiettivo unico della crescita economica. Supporta inoltre la creazione di imprese molto piccole. Ha sostenuto l'idea che l'acqua potabile, l'educazione e lo sviluppo sostenibile sono la chiave per la crescita economica, e ha cominciato a investire massicciamente in tali progetti. In risposta alle critiche delle organizzazioni non governative (ONG) di non lottare efficacemente contro la povertà, e trascurare gli aspetti sociali e ambientali, la Banca mondiale ha adottato una serie di politiche a favore della tutela dell'ambiente e della protezione sociale, per garantire che i loro progetti non peggiorino la situazione delle persone nei paesi di accoglienza.
Secondo la carta costitutiva, i prestiti sono pagati su base puramente economica, quindi il regime politico del paese beneficiario non viene preso in considerazione. Quest'ultimo punto, però, si è evoluto in quanto nel 2000: "L'idea che l'aiuto sia concesso a un paese in difficoltà, a determinate condizioni per l'utilizzo di tale assistenza (in termini di gestione del bene, ma anche rispetto dei diritti umani, per esempio) è ora ampiamente accettata."[4] IBRD ha attualmente 185 paesi membri.[5] Ogni anno pubblica un rapporto sullo sviluppo responsabile nel mondo.
Presidenza
modificaSecondo una regola non scritta, il direttore del Fondo Monetario Internazionale è designato dai governi europei, mentre il presidente della Banca mondiale è nominato dal governo degli Stati Uniti d'America, che rappresentano il più grande azionista della Banca stessa. Il presidente è eletto per un periodo di 5 anni, rinnovabile dal consiglio di amministrazione. La nomina di soli presidenti di cittadinanza statunitense è stata oggetto di critiche da parte di rappresentanti delle Paesi in Via di Sviluppo e del "Sud Globale" nel corso degli anni 10 e 20 del XXI secolo, ma senza portare a una vera messa in discussione delle procedure di selezione.[6]
Il 23 marzo 2012 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di nominare per il quinquennio 2012-2017 il medico e antropologo statunitense di origine coreana, Jim Yong Kim[7].
Il 9 aprile 2019 David Malpass, economista ed ex sottosegretario al Tesoro e agli Affari Internazionali dell´amministrazione Trump, è stato eletto come 13esimo presidente di Banca Mondiale.[8]
Dal 23 febbraio 2023 Ajay Banga, scelto da Joe Biden, è il nuovo presidente scelto all'unanimità.[9] La Presidenza Banga ha guidato una parte essenziale del processo di riforma di Banca Mondiale noto come "Evolution", portando alla definizione degli obiettivi e guidando la prima fase di implementazione.[10] [11]
Lista dei presidenti
modificaNome | Incarico | Paese | Esperienze precedenti |
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Eugene Meyer | 1946–1946 | Editore di quotidiano | |
John J. McCloy | 1947–1949 | Giurista e vice segretario alla Guerra degli Stati Uniti | |
Eugene R. Black, Sr. | 1949–1963 | Dirigente di Chase Manhattan Bank e direttore esecutivo della World Bank[12] | |
George Woods | 1963–1968 | Direttore esecutivo della First Boston Corporation | |
Robert McNamara | 1968–1981 | Segretario della Difesa degli USA, alto dirigente della Ford | |
Alden W. Clausen | 1981–1986 | Avvocato e dirigente di Bank of America | |
Barber Conable | 1986–1991 | Senatore dello Stato di New York e membro del Congresso degli Stati Uniti | |
Lewis T. Preston | 1991–1995 | Dirigente di JP Morgan Chase | |
Sir James Wolfensohn | 1995–2005 | Avvocato e banchiere | |
Paul Wolfowitz | 2005–2007 | Diversi incarichi per il governo federale degli Stati Uniti; ambasciatore statunitense in Indonesia, vicesegretario alla Difesa degli Stati Uniti | |
Robert Zoellick | 2007–2012 | Dirigente di Goldman Sachs, vicesegretario di Stato e Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti | |
Jim Yong Kim | 2012–2019 | Medico e antropologo, cofondatore di Partners in Health e 17º presidente del Dartmouth College[13]. | |
Kristalina Georgieva | febbraio - aprile 2019 (ad interim) | Economista, dal 2017 direttrice generale della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo e dell'Agenzia internazionale per lo sviluppo | |
David Malpass | 2019 - 2023 | Economista, è stato Membro del comitato economico congiunto del Congresso dal 1989 al 1990 e capo economista della Bear Stearns dal 1993 al 2008. Sottosegretario di Stato nelle amministrazioni Trump e Reagan. | |
Ajay Banga | 2023 - | Dirigente d'azienda indiano-statunitense, dal 2022 presidente di Exor è stato CEO di Mastercard |
José Antonio Ocampo, Ngozi Okonjo-Iweala e Jim Yong Kim erano candidati all'elezione del 2012. Il 16 aprile 2012 fu annunciato che Jim Yong Kim sarebbe succeduto a Robert Zoellick alla carica di presidente, continuando la serie di nomine alla presidenza della Banca Mondiale degli Stati Uniti d'America.[14]
Note
modifica- ^ (FR) Sito ufficiale, su go.worldbank.org. URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2012).
- ^ (FR) Storia sul sito ufficiale, su go.worldbank.org. URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2019).
- ^ (FR) Sito ufficiale, su go.worldbank.org. URL consultato il 26 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
- ^ la documentation française : Critiques des institutions financières internationales et propositions de réforme Archiviato il 26 agosto 2010 in Internet Archive.
- ^ (FR) Paesi membri sul sito ufficiale, su go.worldbank.org. URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
- ^ (EN) Why Washington Should Give Up the World Bank Presidency | Council on Foreign Relations, su www.cfr.org. URL consultato il 21 agosto 2024.
- ^ Banca Mondiale, Obama a sorpresa sceglie Jim Yong Kim, scienziato asiatico, in Corriere della Sera, 23 marzo 2012.
- ^ World Bank Group Timeline, David Malpass becomes World Bank Group president, 2019, su timeline.worldbank.org.
- ^ Banca Mondiale: David Malpass nuovo presidente, era il candidato di Trump, su lastampa.it, 5 aprile 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
- ^ Consultations on the World Bank's Evolution Process, World Bank Group, 2023, su consultations.worldbank.org.
- ^ From Vision to Impact: Implementing the World Bank Group Evolution, WBG IMF Development Committee, 2024 (PDF), su devcommittee.org.
- ^ G. Farese, P. Savona, Il banchiere del mondo. Eugene Robert Black e l'ascesa della cultura dello sviluppo in Italia, Rubbettino, 2014.
- ^ Reuters, Jim Yong Kim chosen to head World Bank, CNN IBN, 16 aprile 2012. URL consultato il 16 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2012).
- ^ US choice Jim Yong Kim is new World Bank chief, BBC, 16 aprile 2012. URL consultato il 16 aprile 2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Banca Mondiale»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Banca Mondiale
Collegamenti esterni
modifica- (MUL) Sito ufficiale, su worldbank.org.
- (EN, FR, ES, AR, RU, ZH, JA) Blog ufficiale, su blogs.worldbank.org.
- World Bank (canale), su YouTube.
- Banca mondiale, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Michel Chossudovsky, World Bank, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Banca Mondiale, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128990950 · ISNI (EN) 0000 0004 0482 9086 · BAV 494/17480 · LCCN (EN) n79043403 · GND (DE) 121364-7 · J9U (EN, HE) 987007269953005171 · NDL (EN, JA) 01192439 |
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